Arriva un’ulteriore stretta sulle loot box: adesso anche in Brasile sono considerate “meccaniche predatorie”. Ecco chi potrà avervi accesso.
Il discorso sulle microtransazioni nei videogiochi, risulta spesso estremamente divisivo e controverso. Da un lato c’è chi, facendo molto rumore, pone l’accento su quanto determinate pratiche non solo risultino scorrette da tanti punti di vista, strettamente ludici, ma sottolinea quanto certe meccaniche siano assimilabili, in maniera pericolosamente vicina, al gioco d’azzardo.

Considerando che i giochi che puntano maggiormente sulle microtransazioni, sono spesso giocati anche da minorenni, il problema passa dall’essere semplicemente etico, a vera e propria questione legale e di diritto. Perché se una cassa premio è da considerarsi al pari di una slot machine e se queste ultime possono essere utilizzate solo da maggiorenni, per logica anche determinati giochi dovrebbero essere vietati ai minorenni, no? Beh, questo è quello che pensa il Governo del Brasile.
Box premio bandite in Brasile? Si, a determinate condizioni
I videogiochi free-to-play, ormai da più o meno un decennio a questa parte, hanno ben capito che il metodo migliore per monetizzare non è quello di far pagare un abbonamento o delle espansioni, quanto più introdurre delle microtransazioni di pochi euro, che permettano al giocatore di avere una soddisfazione istantanea nel momento dell’apertura, invogliando a investire sempre di più su queste.
Peccato che un meccanismo del genere, per come si è evoluto negli anni, sia stato riconosciuto sempre da più paesi, come vero e proprio gioco d’azzardo. L’ultimo Paese a prendere una decisione netta a riguardo, è il Brasile che, anche per volontà del premier Luiz Inácio Lula da Silva, ha preso la decisione di bandire le loot box per tutti i minori di 18 anni.

Con la legge 15.211, passata di recente al Congresso brasiliano e rubricata come Statuto Digitale dei Bambini e degli Adolescenti, si punta a fornire preservazione e protezione a bambini e adolescenti, nell’ambiente digitale. Come riportato all’articolo 1 del primo capitolo, la statuto si applicherà a qualunque “prodotto o servizio indirizzato a bambini e adolescenti nel Paese, o a cui possano plausibilmente accedere”.
All’articolo 20 dello statuto poi, parlando di “giochi elettronici”, viene espressamente chiarito che le “loot box […] sono vietate”, basandosi sui riferimenti di target a cui un gioco è indirizzato. In parole povere, un gioco che conterrà meccaniche definite predatorie, in Brasile verrà classificato necessariamente come 18+. Si tratta probabilmente della misura più pesante, che un Paesa abbia mai preso in ambito box premio.
