Un’indiscrezione degli ultimi giorni, parrebbe preannunciare una delle più grandi operazioni mai messa in atto da un’azienda videoludica: cos’è il leveraged buyout e perché ciò che potrebbe fare EA risulta controverso?
Dopo tutto ciò che è stato detto e di cui vi abbiamo scritto in precedenza in questo articolo, l’industria del videogioco è ormai intrecciata a doppio filo con l’Arabia Saudita. Si è più volte parlato del controverso PIF, il Public Investment Fund, un fondo monetario con cui il Governo saudita si è ritrovato a investire in vari ambiti, dall’intrattenimento allo sport, passando ovviamente per i videogiochi.

Gli investimenti in questione, sono stati criticati per via di diversi fattori: prima di tutto, la Monarchia araba non ha mai risposto per bene, riguardo la provenienza dei fondi; secondo poi, la stessa Monarchia è stata più volte ritenuta responsabile di comportamenti criminosi, come per esempio l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, per cui la CIA ha riconosciuto nel principe Mohammad bin Salman Al Sa’ud, il mandante.
Ciò detto però, è innegabile come diverse aziende occidentali, vedano nel fondo mediorientale una risorsa da sfruttare, visti anche i periodi di crisi che le grandi corporazioni hanno affrontato negli ultimi anni. Nonostante tutto però, la notizia che vi riportiamo riguardo Electronic Arts, risulta piuttosto peculiare e senza alcun precedente diretto.
Che significa che EA diventa una società privata?
Facciamo subito una distinzione tra società pubbliche e private, in linea generale.
Le società pubbliche sono caratterizzate dalla presenza di azioni, liberamente negoziate su un mercato aperto come per esempio, una borsa e permettono fondamentalmente a chiunque, di diventarne azionista. Di contro, queste sono soggette a tutta una serie di controlli statali e sovrastatali, per cui è necessario un livello di trasparenza e responsabilità elevato, comunicando in maniera attiva e puntuale con gli investitori riguardo alle decisioni prese e alle prospettive della società.
La grande differenza con le società private dunque, sta nel fatto che a queste ultime non si può aderire, semplicemente acquistando dei titoli quotati in borsa per esempio. Le società private infatti, sono spesso degli agglomerati di pochi investitori privati, cosa che riduce i processi burocratici e decisionali, non dovendo render conto a tantissimi investitori diversi, dalle pretese più disparate. Anche gli obblighi normativi e di rendicontazione sono minori delle società pubbliche, con la conseguenza che però diventa più complesso riuscire a fissarne un valore netto, non potendo attingere a dati pubblici.

Alla luce di quanto spiegato dunque, perché Electronic Arts parrebbe intenzionata a cambiare modello, passando dall’essere una società pubblica a una privata?
Proprio questa è la domanda che in tanti si stanno facendo nelle ultime ore, da quando The Wall Street Journal, avrebbe pubblicato un’indiscrezione, secondo cui EA stesse negoziando un accordo con alcuni dei fondi monetari più discussi, per una procedura di leveraged buyout.
Il leveraged buyout (acquisizione con indebitamento), è una procedura di acquisizione di una società, tramite (soprattutto) indebitamento, che viene poi rimborsato tramite gli utili generati. In parole povere, EA punterebbe a farsi aiutare economicamente, per riacquistare tutte le azioni attualmente sul mercato, così da accentrare il controllo della società e renderla privata.
E quali sono i fondi a cui EA chiederà una mano? Si tratterebbe di Silver Lake e del succitato Public Investment Fund messo a disposizione dall’Arabia Saudita, che diventerebbe in questo modo, creditrice di EA. Al momento, secondo quanto riporta il report del Wall Street Journal, il valore di mercato di Electronic Arts ammonterebbe a circa 43 miliardi di dollari e, per la riacquisizione totale delle azioni (probabilmente al netto di tassazioni varie), l’esborso derivante dal prestito, dovrebbe ammontare a ben 50 miliardi di dollari.
Per mettere le cose in prospettiva: l’unico precedente che si riesce a trovare di un’operazione simile, risale al 2007. In quell’occasione, la compagnia texana TXU aveva effettuato la procedura di leveraged buyout, attingendo a un fondo privato, per un valore di 32 miliardi di dollari. Ciò a cui si prepara EA dunque, se confermato, sarebbe una delle più grandi operazioni economiche non solo del mondo videoludico, ma del mondo industriale in generale.
