Gli sviluppatori di Battlefield 6 sapevano che sarebbero diventati vittima di leak ma era parte del loro “piano”: ecco perché

soldati in piedi e sedut su una camionetta, esplosione alle spalle
Gli sviluppatori di Battlefield 6 sapevano che sarebbero diventati vittima di leak ma era parte del loro "piano": ecco perché (player.it)

Trapelano dei leak di Battlefield 6? Secondo il team di sviluppo, non solo sarebbe stato messo in conto che ciò sarebbe accaduto, ma si tratterebbe di un male necessario, per un obiettivo più grande.

Chi segue un po’ più da vicino il mondo dei videogiochi, saprà che una delle piaghe che lo funesta, è quella dei leak. Quando una notizia trapela in maniera non ufficiale, quando uno screen viene diffuso, quando un’informazione (non sempre attendibilissima) viene diffusa come fosse vera e verificata, non è poi così inusuale che le software house inizino a fare un po’ di cosiddetto “PR Stunt”, cercando di limitare i danni dati da un’informazione non corretta o fin troppo anticipata.

elicotteri, carrarmati e soldati che corrono
Gli sviluppatori di Battlefield 6 sapevano che sarebbero diventati vittima di leak ma era parte del loro “piano”: ecco perché (player.it)

Nonostante i tanti tentativi, i metodi ideati, le ristrettezze e gli NDA (accordi di non divulgazione) firmati, i leak continuano a trapelare in maniera costante e incessante. Come si dice? Se non puoi batterli… E proprio da questa frase fatta che diventa realtà, che si sviluppa la strategia comunicativa di EA, per Battlefield 6 di prossima uscita.

I leak, un male necessario: tutto per i feedback dei giocatori

Se gli sviluppatori di qualunque gioco, potessero evitare i leak, non c’è dubbio che ciò accadrebbe. I problemi però, nascono nel momento in cui ti ritrovi a sviluppare un titolo di dimensioni colossali, che necessita di bilanciamento per non diventare un flop, e sei così costretto a esporti più del dovuto, correndo il rischio di incorrere in leak di varia natura. E proprio questo è stato il pensiero dietro Battlefield 6.

A rivelare degli interessantissimi dettagli, sulle modalità con cui il leak è diventato un male necessario, è stato Christian Buhl di Riffple Effect (uno degli studi al lavoro su Bf6), Technical director del gioco, che ha raccontato di come, durante una riunione, siano state messe sul piatto le due possibilità: limitare a ogni costo la diffusione di qualunque tipo di dettaglio o essere un po’ più di manica larga, per riuscire così a ottenere dei feedback più accurati?

due soldati su un tavolo con soldi, uno girata a sinistra uno a destra, entrambi armati di fucili
I leak, un male necessario: tutto per i feedback dei giocatori (player.it)

La decisione, seppur non semplice, potrebbe però essersi rivelata quella giusta. Dice Buhl:

“Ne abbiamo discusso, penso circa uno o due anni fa. Immagino fosse circa due anni fa, riguardo quanto avremmo fatto per prevenire i leak contro quanto avremmo fatto per presentare il gioco ai giocatori. Abbiamo preso una scelta deliberata, che avremmo proteso a esporre le cose ai giocatori e ottenere il loro feedback, nonostante sapessimo che sarebbero potuti esservi dei leak”

E Buhl aveva ragione: con il programma The Battlefield Labs, che nasceva come piattaforme chiusa di test, di leak ne arrivarono, senza che nessuno si potesse dire sorpreso. Un duro prezzo da pagare, dato che come precisa Buhl, non vi è mai stata la ricerca del leak quanto più la consapevolezza di utilizzare i feedback del pubblico, per rendere il gioco ottimale per quando sarebbe uscito.
Battlefield 6 uscirà il 10 ottobre 2025 per PlayStation 5, Xbox Series X/S, PC.