Street Fighter 6, ritorna uno dei personaggi più cattivi di sempre e niente sarà più come prima

sagat personaggio alto pelato muscoloso in piedi davanti a personaggio steso per terra
Street Fighter 6, ritorna uno dei personaggi più cattivi di sempre e niente sarà più come prima (player.it)

Con l’arrivo della Stagione 3, Street Fighter 6 ritrova uno dei suoi combattenti veterani, una vera icona presente sin dal primo titolo della saga: Sagat!

Nelle scorse settimane, Capcom ci ha gentilmente concesso di tornare a calcare le scene picchiaduristiche che contano, grazie alla prova della Stagione 3 di Street Fighter 6! Del gioco ne avevamo parlato in sede di recensione, premiandolo con un voto che mettesse in prospettiva l’evoluzione della saga e le migliorie che la nuova iterazione del celebre brand di picchiaduro, aveva messo in scena.

Sin dalla sua uscita, Street Fighter 6 ha dimostrato quanto Capcom sia ancora LA software house a cui guardare, quando si parla di picchiaduro, competizione ma soprattutto community e storia. Questo grazie alle tante modalità (Battle Hub, Fighting Ground, World Tour) che hanno permesso, anche ai nuovi giocatori, un ingresso tutto sommato morbido all’interno di un mondo fatto di combo e timing precisi.

E se inizialmente le critiche al titolo erano dovuto al roster ristretto, a distanza di più di due anni dalla release, non solo ci sentiamo di dire di quanto si trattasse di critiche campate per aria che non tenevano conto di quanto fosse complicato imparare a utilizzare un singolo personaggio, ma soprattutto, si tratta di valutazioni che ormai, non reggono più botta dato che, con l’arrivo della Stagione 3, il roster di personaggi sale a 30 e vede il ritorno di alcuni volti noti ai veterani: C. Viper, Alex, Ingrid ma soprattutto Sagat!

Un picchiatore d’altri tempi

Sagat è un personaggio divenuto una vera e propria icona del picchiaduro di Capcom, la nemesi per eccellenza, una figura in grado di incutere timore grazie alla sua stazza e all’abilità nel Muay Thai. Il suo ritorno su Street Fighter 6 era particolarmente atteso e, dopo averlo provato per un bel po’, possiamo dire che le aspettative non sono state deluse.

Capcom ha ben capito come sfruttare Sagat in questa nuova iterazione del brand che ha delle nette differenze col passato: velocità crescente, l’introduzione della barra del Drive con tutto ciò che comporta, la Super Art, tutte meccaniche che hanno portato inesorabilmente a una rivoluzione del gameplay: spazi molto più ristretti, distanze azzerate grazie a meccaniche come il Drive Rush che permettono di avvicinarsi agli avversari immediatamente, un cambio di paradigma totale nello sfruttamento delle fireball.

Tutti fattori che per Sagat, potevano rappresentare un problema. Il lottatore tailandese infatti, ben noto per le sue capacità dalla distanza, in SF6 acquisisce una nuova dimensione con delle aggiunte al moveset che aiuteranno, nei mesi a venire, a un possibile inserimento nel meta di gioco. La sfida di Capcom era quella di svecchiare Sagat, senza snaturarlo e possiamo tranquillamente dire che ce l’hanno fatta.

Si tratta di un personaggio veloce, dalle animazioni fluidissime, che offre tante possibilità di approccio ai combattimenti, sia dalla distanza che ravvicinati. Mantiene comunque uno stile molto classico, seppur con l’aggiunta inevitabile di tre Super Art molto varie ed eterogenee: la Level 1 è ottima a medio-lungo raggio mentre Level 2 (che culmina con un classico clinch tipico sdel Muay Thai) e 3 si rivelano perfette per gli scontri ravvicinati.

Il gioco vale la candela?

Street Fighter 6 continua a rivelarsi come il miglior picchiaduro attualmente sul mercato. Se in un primo momento, Capcom poteva dirsi impensierita da Tekken 8, col passare dei mesi il picchiaduro di Bandai Namco ha presentato parecchi problemi soprattutto legati al meta. Attualmnte, SF6 non ha rivali in quanto a qualità picchiaduristica, nonostante la strada intrapresa sin dal primo momento fosse quella dell’inclusività anche di chi non nasce come un picchiadurista dei tempi d’oro.

sagat tira una ginocchiata ad avversario
Il gioco vale la candela? (player.it)

Perplime forse un po’ l’offerta ludica dell’Ultimate Season Pass 3: la Stagione 3 infatti, esattamente come le precedenti, propone 4 nuovi lottatori (sebbene al momento soltanto Sagat sia giocabile) e a ciò aggiunge 1 solo stage (“Proud Spire” che strizza l’occhio allo stage di Sagat in Street Fighter II), costumi aggiuntivi, missioni legate al personaggio nella modalità World Tour e 5.800 Drive Tickets.

Tutto questo al costo di €49,99 che non sarebbe da considerarsi chissà quanto elevato, se non fosse che è lo stesso prezzo delle stagioni successive ma con un’offerta ludica inferiore: un solo stage piuttosto che due, 5.800 Drive Tickets piuttosto che 7.700. Per carità, vista la qualità messa in campo, si potrebbe anche dire che il gioco valga la candela. Lo zoccolo duro di giocatori di SF sarà però contento di questo trattamento?