Da Blizzard arriva una verità che in molti non si aspetterebbero: gli sviluppatori, a cuore aperto, rivelano la sfida più impegnativa nel processo di sviluppo di Diablo 4.
La Blizzard degli ultimi anni, non rende sicuramente giustizia alla memoria storica dell’azienda, che in tantissimi hanno imparato ad amare negli anni, conoscendone i giochi e lo spirito produttivo in modo attento e dettagliato. Che si trattasse di titoli single player o multi, l’intento di Blizzard è sempre stato quello di offrire esperienze immersive, proponendo titoli dall’altissimo valore produttivo.
A oggi, per via di alcune politiche e alcune scelte non proprio apprezzatissime dai videogiocatori, l’azienda si è trovata ad annaspare. Nonostante tutto, è riuscita a proporre titoli validi, che ne hanno risollevato le sorti, come l’apprezzato Diablo 4 che, al netto di alcuni aggiornamenti non proprio graditissimi, continua ad avere uno zoccolo duro di appassionati. Eppure, gli sviluppatori hanno voluto sottolineare quanto un aspetto dello sviluppo del titolo, abbia messo in difficoltà il team.
Le difficoltà di Blizzard
Diablo, come tipologia di gioco, vive di equilibri. Trattandosi di un hack n’ slash con grande focus sul loot, è molto importante per il team riuscire a creare un’esperienza bilanciata, così da non rendere i personaggi troppo forti per non eliminare il concetto di sfida, mentre bisogna mantenere i nemici entro un certo range di difficoltà, per non rendere l’esperienza frustrante.

Eppure, nessuna di queste cose, pare mettere in difficoltà gli sviluppatori come un altro passaggio dello sviluppo, a cui nessuno forse pensa mai se non per farsi una risata: la scelta dei nomi malvagi. A rivelare questo simpatico dettaglio sono stati Colin Finer e Deric Nunez, che per Diablo 4 ricoprono rispettivamente i ruoli di Lead Live Game Designer e Lead Seasons Designer.
Finer e Nunez hanno infatti dichiarato, in un’intervista:
“Direi che è probabilmente una delle più impegnative sfide di design […] Attraversiamo diverse fasi di iterazioni e nomi tra gli sviluppatori, che cambiano settimanalmente, specialmente quando la stagione è sul punto di uscire e l’identità sta ancora venendo definita”
E pensandoci, sono davvero tanti i nome “malvagi” all’interno di Diablo. Helltide Dungeons, Seething Realms, Dark Citadel. Una sfida sicuramente impegnativa, che obbliga i dev a non risultare banali ma accattivanti e che probabilmente farà pensare i giocatori che, adesso, quando vedranno un nuovo personaggio o un nuovo luogo, penseranno al brainstorming avvenuto poche settimane prima tra le fila di Blizzard.