Un altro titolo promettente abbandona Unity | Godot prende sempre più terreno

🚫 addio a unity

MetaCrit ha preferito ripiegare su Godot per condizioni più favorevoli.

Unity ha avuto l’incredibile capacità di scavarsi la fossa da sola distruggendo la propria reputazione agli occhi degli sviluppatori, dopo che l’anno scorso ha rivisto la propria politica di prezzi introducendo balzelli obbligatori e una tassa imposta sul numero di copie installate. Per tutta risposta sono sempre di più gli sviluppatori che hanno deciso di voltargli le spalle e cambiare engine, in particolare dirottando su Godot che nell’ultimo anno ha visto ampliarsi notevolmente il proprio bacino di utenza.

Uno dei casi più recenti riguarda Slay the Spire 2, sequel del popolare deck-builder roguelike per cui lo sviluppatore Meta Crit ha deciso che ne aveva abbastanza di Unity.

Unity, così confuso da colpirsi da solo

Meme instantaneo
Meme instantaneo

Lo scorso anno Unity, proprietaria dell’engine omonimo da sempre molto apprezzato per gli sviluppatori indie e molto popolare presso i team votati al mobile gaming, si è suicidata annunciando l’introduzione di una “tassa” sul numero di copie installate sviluppate con il suo engine: denominata Unity Runtime fee, voleva imporre allo sviluppatore di corrispondere un obolo a Unity per ogni copia del proprio gioco che veniva installata sul dispositivo di un utente. Il conto doveva basarsi sul numero di processi Unity Runtime attivati: quest’ultimo è il codice che si attiva all’avvio del gioco per assicurare la corretta riproduzione sul dispositivo in cui è stato installato. In pratica serve ad adattare le prestazioni del software in base alla macchina su cui sta girando. Nonostante Unity avesse proposto un sistema di soglie, che non avrebbe imposto il pagamento della tassa al di sotto di un certo numero di copie piazzate, l’annunciò suscitò un coro di protesta da parte di migliaia di sviluppatori indignati in tutto il mondo, che criticò pesantemente questa politica minacciando di rivolgersi a engine concorrenti.

Oltre al danno, la carognata: senza dir niente a nessuno Unity aveva provato ad aggiornare i propri Termini di Servizio in modo da rendere l’applicazione della tassa retroattiva: per fare ciò aveva rimosso da GitHub le versioni precedenti dei propri ToS, lasciando in essere solo la nuova versione. Un tentativo maldestro che è stato subito scoperto da un utente di Reddit, scatenando un vero putiferio, con tanto di messaggi minatori e addirittura allarmi bomba che avevano portato all’evacuazione preventiva di alcuni uffici di Unity! L’azienda è dovuta repentinamente retrocedere, togliendo la retroattività e rimodulando la tassa, ma ormai la fiducia era venuta meno (tanto che il CEO John Riccitiello si è dovuto dimettere) e sono molti gli sviluppatori che hanno abbandonato la strada vecchia per la nuova. MetaCrit è uno di questi.

Adottando Godot

Per lo sviluppo di Slay The Spire 2, Meta Crit ha detto addio a Unity, che aveva utilizzato per realizzare il predecessore, abbracciando Godot. Quest’ultimo è un engine più giovane, ma già molto versatile e che si è guadagnato in fretta una buona reputazione, anche in virtù del fatto che è completamente gratuito e open-source. Sviluppato inizialmente dai programmatori Juan Linietsky and Ariel Manzur per alcune compagnie private, è stato poi reso pubblico dal 2014 e continuamente aggiornato; attualmente è adattabile tanto per giochi 2D quanto 3D, e supporta vari linguaggi di programmazione tra cui C++, C# e GDScript, il che lo rende facilmente utilizzabile per la realizzazione di giochi desktop (Windows, macOS e Linux) e mobile (Android e iOS).

Il gioco è stato rivelato la scorsa settimana nel corso della Triple-I Initiative, nuova vetrina sulle produzioni indie sotto forma di showcase digitale nato un’idea dello studio Evil Empire (team che si è occupato dei contenuti aggiuntivi per Dead Cells), cui presto si sono aggiunti a supporto Re-Logic (Terraria) e appunto Mega Crit. L’uscita di Slay The Spire 2 è prevista per il 2025.