Senua’s Sacrifice: Hellblade II, ci aspetta un gioco extra-dark!

Senua's Sacrifice Hellblade 2

La presentazione del titolo al Developer Direct 2024 ha “messo in luce” glia spetti più oscuri della nuova avventura di Ninja Theory.

Era il 2017 quando Ninja Theory diede alle stampe Hellblade: Senua’s Sacrifice, che si impose subito nel panorama delle produzioni indipendenti per la grande cura profusa nell’esposizione della componente psicologica della protagonista, la guerriera Senua affetta di crisi psicotiche, tematica raramente visitata dal medium videoludico, per la cui trattazione il team di è avvalso della consulenza di neuroscienziati e specialisti di salute mentale. Gli alti valori produttivi, il sound design curatissimo ed un comparto tecnico con ben poco da invidiare agli AAA, decretarono il successo del titolo. Sono passati 6 anni da allora, e in tutto questo tempo Ninja Theory ha lavorato alacremente ad un sequel in grado di tenere testa al primo capitolo, raggiungendo nuove vette di dettaglio grafico e provando a rifinire ulteriormente tutti i punti i forza del gioco. Il risultato è Senua’s Saga: Hellblade II, protagonista di un approfondimento dedicato all’interno del Developer Direct 2024, nel corso del quale è stata anche svelata la data di uscita del gioco.

Benvenuti in Islanda

Come per il capostipite della serie, anche Senua’s Saga: Hellblade II ha optato per la qualità in vece della quantità. L’action-adventure di Ninja Theory offrirà un’esperienza tutto sommato contenuta in termini di monte ore complessivo (si parla di una durata simile al primo gioco, dunque circa 8 ore, e peraltro ne è stata annunciata la vendita al prezzo budget di $49), ma i suoi valori produttivi sembrano essere ai massimi livelli. Dopotutto, lo sviluppatori ha profuso ogni energia degli ultimi 6 anni di lavoro per realizzare un sequel all’altezza del predecessore, a partire ovviamente dalla grafica, che ha tenuto a sfoggiare più volte nel corso di vari, spettacolari trailer diffusi nel corso degli anni. Quello che ancora si era visto poco è il suo gameplay effettivo, e da questo punto di vista la presentazione al Developer Direct ha permesso finalmente di osservare molte inedite sequenze in-game, che hanno anche fornito nuove coordinate circa l’ambientazione del gioco.

La narrativa del titolo porterà Senua a lambire le coste dell’Islanda del X secolo, una terra in cui il confine tra realtà e leggenda è particolarmente labile. La terra in cui sbarcherà la nostra guerriera, infatti, sembra essere stata sconquassata dai giganti, che oltre a causare tumulti e sconvolgimenti al territorio hanno anche risvegliato i Draugr, terribili entità maligne dall’aspetto simile a non-morti che ora infestano la regione. Sarà compito di Senua difendere gli abitanti inermi dei villaggi piagati da queste calamità oltre che dagli onnipresenti Vichinghi, tentando di riportare ordine nelle gelide terre islandesi. Ovviamente la sua psicosi la renderà maggiormente esposta al contatto con il soprannaturale e il maligno, e ancora una volta Ninja Theory ha collaborato con esperti del settore per rappresentare in modo credibile le sofferenze interiori della nostra eroina.

Senua sembra essere venuta a patti con le visioni che la tormentano, pur essendo continuamente accompagnata dalle Furie. Nel corso della storia vedremo come gli altri personaggi si rapporteranno a Senua e alla sua condizione, che incontrerà sia comprensione sia rigetto. Tutto questo si traduce in un’avventura cupa, oscura e violenta, in cui ci aggireremo per gli spogli e tormentati territori islandesi che saranno filtrati dal particolare sguardo di Senua, che tramuterà lo spazio attorno a lei tramite visioni e sensazioni che lei sola è in grado di percepire. Allo stesso modo Ninja Theory ha ripensato il sistema di combattimento per renderlo più crudo e truculento, facendo “sentire” al giocatore il peso di ogni singolo fendente, lo sforzo per sottostante ad ogni singola manovra di attacco o difesa, ed ovviamente insistendo sulla rappresentazioni grafica esplicita della violenza che non risparmierà particolari aberranti.

Componente fondamentale per al realizzazione di un’esperienza immersiva quale vuol essere Senua’s Saga: Hellblade II è l’audio. Le voci nella testa di Senua la accompagnano sempre, e sono state registrate con tecnica binaurale, in modo da restituire al giocatore l’impressione di un vortice di entità che lo circonda sussurrandogli costantemente alle orecchie. Ma non solo le voci, l’intero sound design è stato concepito con questa filosofia, per offrire un grado di coinvolgimento sonoro mai provato prima. Ovviamente, il modo migliore per fruire di questa tridimensionalità sonora sarà esperirlo tramite cuffie.

Le premesse per dar vita ad un sequel ancora migliore del predecessore ci sono tutte, e per fortuna non manca molto per poterci mettere mano in prima persona: il gioco arriverà su Xbox Series X|S, PC e Game Pass il prossimo 21 maggio!

Go Ninja

L'arsenale videoludico di Ninja Theory non si limita a Hellblade
L’arsenale videoludico di Ninja Theory non si limita a Hellblade

Negli ultimi anni “Ninja Theory” ha fatto rima con “Hellblade”, ma la storia ed il successo dello studio non è legato a doppio filo solamente alla sua IP più famosa. In effetti, le radici del team inglese fondato nel 2000 da Tameem Antoniades, Nina Kristensen e Mike Ball affondano nel fighting game, come dimostra il primo gioco della compagnia ovvero Kung Fu Chaos, pubblicato in esclusiva Xbox quando ancora lo studio si chiamava Just Add Monsters. Una volta riformato come Ninja Theory, lo studi ha seguitato a concentrarsi su giochi d’azione, curando sempre di più la componente cinematografica dei propri titoli e la direzione degli attori.

Lo scopo insomma era quello di dar vita a giochi action con un’anima, ed una qualità recitativa e di messinscena di alto livello. Una figura chiave in questo processo è stato l’attore Andy Serkis (indimenticabile Gollum nella trilogia cinematografica de Il Signore Degli Anelli di Peter Jackson), che oltre a recitare in prima persona ha assunto il ruolo di “dramatic director” per Heavenly Sword, hack’n’slash che è stato il primo grande successo dello studio. Serkis ha poi continuato a collaborare con il team su Enslaved: Odyssey to the West, action-adventure fantascientifico in cui gli sviluppatori si sono divertiti a commissionare elementi platform e puzzle.

Una delle prove più importanti per Ninja Theory è stato lo sviluppo di DmC: Devil May Cry, una sorta di reboot del classico hack’n’slash di Capcom ambientato in una realtà alternativa. Misurandosi per la prima volta con un marchio così importante dell’industria videoludica, il team inglese è riuscito nell’arduo compito di realizzare un titolo all’altezza del franchise, declinandolo allo stesso tempo secondo la propria personale interpretazione, introducendo ad esempio lo switch rapido di moveset di Dante tramite Angel/Devil mode. E se l’esperimento MOBA di Bleeding Edge non ha ottenuto il successo sperato, Hellblade ed il suo attesissimo seguito hanno confermato la bontà delle produzioni dello studio, lasciando ben sperare per la misteriosa nuova IP già in lavorazione nota con il nome in codice Project Mara, definito dallo studio “un titolo sperimentale che esplora nuovi modi di raccontare storie”. Curiosi di saperne di più?