La riconoscete? Qui vinceva un torneo eSport e anni prima ha saltato la sua cerimonia di laurea per giocare a World Of Warcraft

itshafu

Al giorno d’oggi il nome Bloodline Champions non dice molto alla maggioranza dei giocatori ma, all’inizio degli anni dieci, tale titolo era uno di quelli con tornei eSports con montepremi.

Ecco, magari non montepremi altissimi ma comunque qualcosa c’era. Tutto questo perché la protagonista della nostra storia, nell’immagine che trovate qui sopra, ha iniziato giocando in maniera competitiva a questo titolo ed oggi è una delle più grandi streamer presenti sulla piattaforma Twitch.

La streamer ItsHafu
La streamer ItsHafu

Rumay Wang, conosciuta dai più come ItsHafu, è una streamer molto popolare al giorno d’oggi. La sua carriera di videogiocatrice è iniziata durante le scuole superiore quando ha iniziato ad approcciare a World Of Warcraft, convinta dal ragazzo dell’epoca.

Il rapporto di ItsHafu con World Of Warcraft è stato fin da subito problematico, tanto il gioco risultava interessante. In diverse interviste Rumay ha dichiarato di aver saltato la propria cerimonia di laurea per giocare a World Of Warcraft con i suoi amici, migliorando progressivamente le proprie abilità di giocatrice.

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Il weekend dopo la fine del college, in ogni caso, ha in un certo senso ripagato gli sforzi di Rumay che si è ritrovata in cima alle classifiche del titolo.

Il progressivo successo di ItsHafu nel mondo dei videogiochi l’ha messo diverse volte davanti ad un bivio: da una parte il successo tradizionale, fatto di studio e lavoro canonico, dall’altra una passione crescente che portava risultati sempre più grandi all’interno di un ambiente in progressiva crescita.

Dopo il diploma al liceo, ItsHafu ha frequentato per un po’ la Bentley University specializzandosi in economia. Questo periodo è stato di grande dolore per la futura streamer a causa delle pressioni dei genitori che la volevano studiosa. Rumay, iscritta ad un corso di laurea in finanza ed economia, portava avanti l’ambizione di fare soldi, per evitare di ritrovarsi in una situazione analoga a quella della sua infanzia, danneggiata da povertà e difficoltà economiche.

La progressiva crescita del mondo dello streaming videoludico ha però portato ItsHafu ad uno dei classici turning point della vita. Durante il 2012 decise di concentrarsi in maniera totale sul mondo dello streaming, dandosi un anno di tempo per ottenere dei risultati concreti, concentrandosi a tempo pieno sull’attività più rischiosa tra le due.

Secondo le sue dichiarazioni dell’epoca all’inizio è stata davvero dura poiché doveva in qualche modo guadagnare 100 dollari al giorno, altrimenti non avrebbe avuto abbastanza soldi per pagare l’affitto.
Inizialmente questi soldi arrivavano tutti quanti dalle donazioni del pubblico, cosa che rendeva il sostentamento complicato. ItsHafu decise quindi di concentrarsi sul modificare il suo business plan attraverso le sponsorizzazioni e le pubblicità. Al giorno d’oggi soltanto il 10% del reddito di ItsHafu proviene dalle donazioni.

La streamer ItsHafu
La streamer ItsHafu

Al giorno d’oggi ItsHafu è una delle streamer più grandi in circolazione. A novembre 2020 Rumay Wang ha superato il milione di followers con quasi 5000 subs mensili attive.

Come spesso accade a molte streamer appartenenti all’universo del gaming femminile, anche ItsHafu è stata bersaglio di troll e molestie sessuali verbali che, come è normale che sia, hanno provocato in lei molto dolore e disagio.
Conosciamo il fenomeno: soprattutto nell’ambito dello streaming, le donne vengono considerate come intrattenitrici di secondo livello rispetto ai colleghi di sesso maschile.

Addirittura la Wang ha raccontato che, all’età di 17 anni, entrò in un torneo che vedeva come avversario, la partecipazione di una squadra dal nome “Gonna R*pe Hafu at Regionals”. Ciò è ingiusto, irrispettoso e fa davvero rabbrividire. Tuttavia la streamer, nonostante la giovane età, non si è lasciata abbattere.
Cerca, al contrario, di aiutare e supportare le altre colleghe che subiscono lo stesso tratatmento, incoraggiandole a perseverare nel loro lavoro ed a credere nei propri sogni.