Blizzard: un’inchiesta di Bloomberg denuncia disparità fra dipendenti

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Aggiornamento: a due giorni dalle prime notizie sul caso arrivano altri inquietanti dettagli sulla vicenda dei trattamenti ingiusti di lavoratori a Blizzard.

Stando al Wowhead, fra i principali siti d’informazione della community di World of Warcraft, vari dipendenti Blizzard starebbero denunciando la diffusa pratica aziendale di ricompensare le prestazioni lavorative in punti onore sul proprio account WoW e con tempo di gioco extra e aumento del saldo su BattleNet.

Inoltre, negli ultimi giorni i dipendenti starebbero dando vita a un vero e proprio movimento di protesta verso l’azienda, con tanto di un elenco di richieste improrogabili ai vertici di Blizzard (incluse  una retribuzione equa e un aumento del tempo di malattia).

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News originale: Possibile terremoto in vista per Activision Blizzard a causa di una nuova inchiesta del reporter di Bloomberg Jason Schreier: secondo il report, pubblicato nelle scorse ore, parte dei dipendenti della fortunatissima compagnia di gaming sarebbero sul piede di guerra a causa di salari bassissimi e differenze di trattamento fra dipendenti senior e figure di grado più basso.

Schreier non è nuovo a inchieste simili, con l’obiettivo di mettere in luce aspetti poco chiari delle major nel mondo del gaming (per esempio era stato lui a denunciare l’uso della crunch culture in Naughty Dog durante lo sviluppo di The Last of Us Parte II), ma stavolta lo scenario descritto, se confermato, sarebbe davvero sconcertante.

“Stipendi da fame”

Tale scenario vorrebbe anzitutto una forte disparità fra i ricavi di Blizzard come azienda, quello di alcuni senior come il CEO Bobby Kotick e i dipendenti.

In secondo luogo, da quel che sembra molti di questi ultimi sarebbero a un passo dall’indigenza, con vari casi di deficit familiare dovuti alle paghe basse. I report di Schreier parlano senza tentennamenti di persone costrette a dover saltare dei pasti pur di tirare la cinghia e pagare l’affitto, o di casi da film horror con dipendenti che soffrirebbero la fame nel vero senso della parola e che userebbero il caffè aziendale per lenirne gli effetti.

Jason Schreier, il giornalista da cui è partita l’inchiesta

Il tutto a fronte di varie campagne di taglio di posti negli scorsi mesi e di costanti riduzioni degli stipendi.

Accuse che potrebbero creare molti grattacapi a Blizzard, ma che speriamo con tutto il cuore si sgonfino.