Helldivers – Recensione

Articolo a cura di Samuele Zaboi

Il mondo videoludico è pieno di titoli in cui un gruppo di umani si riunisce per salvare il pianeta Terra da alieni invasori e riportare la pace in tutta la galassia. Di base, anche Helldivers, sparatutto sviluppato da Arrowhead Games approdato su PlayStation 3, PlayStation 4 e PlayStation Vita, segue questo filone narrativo, con i giocatori che si trovano coinvolti in una battaglia interstellare per salvare il pianeta Super Terra.

A zonzo nella galassia sconfinata

In un futuro oscuro e ricco di incertezze, la sopravvivenza della Super Terra è messa in pericolo da una serie di minacce aliene e l’unica speranza di salvezza sono gli Helldivers, un gruppo di soldati spaziali specializzati e in grado di liberare i pianeti dagli avversi invasori per riuscire così a porre fine alla loro esistenza una volta per tutte.

Dopo aver superato il breve tutorial, grazie al quale sarà possibile fare subito conoscenza con i comandi di gioco e con le sue meccaniche principali, gli apprendisti Helldiver potranno iniziare a vagare per l’universo cercando di conquistare pianeti ostili. I controlli sono estremamente semplici e con il completare delle missioni sarà possibile sbloccare nuove armi e nuovi potenziamenti: durante l’esplorazione sarà possibile infatti richiedere il supporto dalla nave madre che prontamente invierà al soldato (o ai soldati) il supporto desiderato, come ulteriori scorte di munizioni, armi più potenti o bombe, solo per citarne alcuni. Attraverso questo sistema sarà possibile anche richiedere il supporto di altri giocatori che così si potranno unire alla scontro; proprio in questa occasione si scopre la vera ricchezza di Helldivers che assume il massimo splendore nella modalità co-op. Grazie alla presenza di altri utenti sarà possibile collaborare e studiare anche la giusta tattica per portare a termine le missioni.

In compagnia è meglio

Se nel multiplayer il gioco riesce ad esperire tutta la sua bontà, di contro la modalità single player si rivela in breve tempo estremamente ripetitiva e poco varia. Nonostante si andranno a visitare diversi pianeti con ambientazioni varie e ben fatte e abitati da diverse tipologie di nemici, da cyborg a insetti giganti, già dopo una manciata di ore si avrà una tediosa sensazione di già visto. La struttura delle missioni infatti non si discosta molto tra i diversi pianeti e le diverse galassie, con zone da conquistare, carichi da portare in salvo e postazioni da difendere dagli assalti dei nemici. Al termine di ogni quest, la cui durata resta variabile ma non impiegheranno comunque troppi minuti, si dovrà chiamare lo shuttle madre per poter tornare in salvo e fare ritorno sul ponte del proprio shuttle, dal quale sarà possibile selezionare il successivo pianeta, modificare il proprio arsenale o personalizzare il proprio personaggio.

Dal punto di vista grafico, il risultato raggiunto con Helldivers è sicuramente gradevole, grazie anche una particolare attenzione ai dettagli, come le impronte lasciate nella neve o le dune di sabbia che si muovono dolcemente al vento. Il titolo sviluppato da Arrowhead saprà far felici i giocatori che amano condividere la propria sessione di gioco con amici e altri utenti mentre i ferrei sostenitori del single player, nonostante pregi quali la varietà di ambientazioni, potenziamenti e personalizzazioni, si vedranno costretti a cercare fortuna presso altri lidi.

Commenti finali

Helldivers è un titolo che riesce a esprimere pienamente il proprio potenziale con il multiplayer, capace di garantire ore e ore di puro divertimento. Tolta questa componente, il titolo di Arrowhead perde rapidamente la propria magia, con missioni poco varie e alla lunga molto ripetitive. Sono comunque da apprezzare la possibilità di personalizzare il proprio soldato e allo stesso tempo migliorare e potenziare le armi da utilizzare nelle varie missioni.