Dragon Ball Z: Battle of Z – Anteprima

Articolo a cura di Paolo Gimondi

È pressoché inutile spendere parole per presentare qualcosa di tanto conosciuto come Dragon Ball, dato che ormai è entrato a far parte di diritto nella cultura di chiunque nel mondo sia nato e cresciuto dopo i suoi esordi in televisione. Nonostante in Italia ci si limiti a rivangare il passato riproponendo la serie originale in continuazione a mo’ di tappa buchi, in Giappone la fama e il prestigio della storia dei Saiyan non sono stati scalfiti dal tempo. Addirittura, tra il 2009 e il 2011, Toei Animation ha realizzato Dragon Ball Kai, che altro non è che una versione riveduta e corretta dell’intera serie televisiva in 97 episodi, i quali si rifanno fedelmente alle tavole che Akira Toriyama disegnò a suo tempo per il manga. Ma in generale il costante flusso di nuovi contenuti non si è mai fermato, tanto che a marzo di quest’anno ha fatto capolino sugli schermi cinematografici nipponici anche il quattordicesimo film, Dragon Ball Z: Battle of Gods, con l’inedita trasformazione di Goku in Super Saiyan God, la quale comparirà per la prima volta giocabile al culmine di Dragon Ball Z: Battle of Z.


I Saiyan stanno tornando

Sul lato videoludico la serie pubblicata da Namco Bandai, nelle sue ultime incarnazioni, ha mostrato un po’ il fianco ad una mancanza di novità e di una convinta decisione di campo, dando adito ad una situazione di stagnante mediocrità. Dopo il non esaltante Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi che cercò di cambiare le carte in tavola con una nuova veste grafica, il discusso Dragon Ball Z for Kinect che ha tentato la via del motion control senza però esiti positivi, e la poco interessante Dragon Ball Z Budokai HD Collection, l’annuncio di Dragon Ball Z: Battle of Z porta una ventata di speranza. La caratteristica più interessante di questo nuovo capitolo è la possibilità di giocare tutte le sessanta missioni della campagna principale in cooperativa fino a quattro giocatori online (o offline con intelligenza artificiale). Per dare la possibilità di coordinarsi e rendere più agevoli le manovre, anche i campi di battaglia sono stati ripensati in modo tale da dare libertà di movimento a tutti i partecipanti. Gli scontri potranno essere quattro contro quattro, quattro contro uno o addirittura quattro contro un boss gigante, come gli scimmioni o Hildegarn, che può essere attaccato da ogni punto ma necessita coordinazione; le parole chiave sono quindi caos e spettacolarità. Ciò nonostante i vari personaggi saranno suddivisi in tipologie con caratteristiche peculiari che si vanno a compensare con quelle degli altri, al fine di creare una squadra in cui tutti hanno un ruolo ben preciso: Goku e Nappa fanno parte dei Fighting e quindi sono più potenti e votati al corpo a corpo, Vegeta e Piccolo saranno dei Ki Blast e dunque attaccheranno dalla distanza con colpi d’aura, Gohan e Trunks da bambini saranno dei Support che aiutano in battaglia rigenerando la vita degli altri ed infine, ci sono gli Interference, come Crillin, che possono ostacolare ed interrompere gli attacchi dei nemici sui compagni. 

Nuovi risvolti nella storia di Goku

Oltre a queste caratteristiche fisse, ci sarà anche la possibilità di personalizzare il proprio alterego come in Ultimate Tenkaichi, quindi sia dal punto di vista estetico, che per quanto concerne il parco mosse base e quelle finali che andranno man mano a sbloccarsi. Il tutto è votato alla coordinazione tra i vari elementi della squadra, necessaria al fine di rimpinguare la barra dell’energia Genki, che una volta riempita darà modo di scatenare la mossa finale. La consequenzialità delle missioni che compongono la storia, però, non è lineare, bensì ad albero e sarà possibile anche schierarsi dal lato dei “cattivi” per perpetrare la loro causa e giungere a finali inaspettati, ampliando enormemente la rigiocabilità. A fare da corredo alla campagna cooperativa, ci sarà anche una modalità competitiva che darà modo ad otto giocatori di azzuffarsi contemporaneamente. Purtroppo, allo stato corrente dello sviluppo, non è previsto split screen, dato che si è voluto puntare molto sulla componente tecnica; rispetto ai capitoli precedenti si è tornati sul cel shading, stile grafico che per l’occasione è stato spinto parecchio, in modo tale da riportare fedelmente i personaggi dell’anime in maniera pulita anche nei momenti più concitati.

Commento finale

Finalmente la serie di Dragon Ball si butta verso qualcosa di decisamente innovativo. L’idea della cooperativa a quattro giocatori sulla carta sembra vincente ed entusiasmante, ma dovrà essere accompagnata da un bilanciamento più che certosino degli oltre settanta personaggi giocabili (comprensivi delle diverse trasformazioni) per evitare spiacevoli squilibri. Il titolo è atteso per un generico inizio del 2014 su Xbox 360, PlayStation 3 e PlayStation Vita; quest’ultime due versioni godranno anche del cross play e della condivisione dei salvataggi.