Bloodmasque – Recensione

Annunciato e mostrato all’ultimo E3, Bloodmasque è finalmente disponibile negli App Store di mezzo mondo, e con lui tutto il suo carico di combattimenti, sangue e paletti di frassino che ci si aspetterebbe da un gioco che ha come protagonisti i vampiri.
Ambientato in una sorta di linea temporale parallela nella quale sono i Vampiri a dominare gli esseri umano, Bloodmasque fa dell’ambientazione il suo vero punto di forza, con una storia che vuole essere originale e che prova a coinvolgerci in tutti i modi. Nella Parigi del XIX secolo infatti a dettar legge, cosí come dall’anno mille, sono proprio i Vampiri, ed è solo da pochi decenni che la resistenza, una gilda segreta di cacciatori di succhia-sangue non morti, è riuscita a sferrare alcuni seri colpi alla dominazione vampiresca.
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Il nostro compito sarà ovviamente quello di uccidere quanti più nemici possibili, il tutto all’interno di una struttura di gioco che unisce lo stile di combattimento di Infinity Blade con tutta una serie di componenti social e da gioco di ruolo che rende l’amalgama un prodotto decisamente interessante. Il primo passo da fare è quello di creare il proprio avatar, ma per farlo dovremo farci tre foto (normali, felici e arrabiati) che verranno direttamente applicate sul modello del nostro personaggio. L’operazione è semplice ed indolore, e se da un lato aggiunge un nuovo livello di personalizzazione dall’altro non vi nascondiano che sia un po’ estraniante vedere la propria faccia applicata al protagonista del gioco, con risultati che sono troppo spesso vicini all’ilarità più che al pathos che la scena dovrebbe trasmettere.
Una volta creato il nostro alter ego e salvato sul cloud, questo potrà essere utilizzato anche da altri giocatori, che godranno cosí del nostro supporto piuttosto che di quello dei bot creati dal sistema. Alla fine di ogni missione poi potremmo spingere sul legame di sangue con altri giocatori, in modo che questi possano essere nostri compagni più frequentemente che altri. Ma torniamo alla struttura del gioco: prima di ogni missione potremo girare per alcune aree di parigi per chiacchierare con la popolazione locale, trovare oggetti nascosti o accettare missioni segondarie, che richiederanno il più delle volte l’uccisione di vampiri non necessariamente collegati alla trama principale. Queste sezioni sono un buon intermezzo rispetto ai momenti in cui si combatte, ma sono purtroppo troppo limitate e non riescono a mascherare la loro natura di riempietivo, quando invece avrebbero potuto espandere, e di molto, le meccaniche del gioco.
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Prima di iniziare ogni missione ci verrà data la possibilità non solo di scegliere i nostri compagni, ma anche la fazione. I nemici che incontreremo infatti apparterrano ad una delle 4 fazioni in cui è diviso il mondo dei vampiri, ognuna delle quali in rapporto di forza/debolezza con le altre. La scelta della fazione influenzerà anche il tipo di ricompensa che otterrete dall’uccisione: questa infatti, in base al rapporto tra la vostra fazione e quella del nemico, vi potrà dare più soldi, oggetti più rari, fare più danno o permettervi di raccogliere più sangue (siete sempre mezzi vampiri). GLi oggetti che otterete, cosí come i soldi, andranno poi utilizzati nell’apposito store che vi permetterà di potenziare il vostro equipaggiamento e abbattere i nemici parecchio più velocemente.
Il sistema di combattimento, pur non raggiungendo la perfezione stilistica di Infinity Blade 2, è comunque dinamico e ben realizzato. Tappando sullo schermo effettueremo l’attacco, mentre la schivata è affidata ad uno swipe. Non c’è differenza nella direzione dello swipe, dato che il nostro personaggio è libero di muoversi a 360 gradi intorno al nemico. Se riusciremo ad evitare il colpo con il giusto tempismo potremo effettuare un contrattacco che stordirà per qualche il secondo l’avversario lasciandolo con la guardia scoperta. Quando poi saremo riusciti a riempire un apposito indicatore potremo eseguire un super attacco, nel quale dovremo prima tappare furiosamente e poi risolvere un semplicissimo QTE, che se eseguito in maniera corretta ci farà infliggere più danni. Il combattimento è divertente, ma purtroppo piuttosto ripetitivo, con ogni vampiro che si trasformerà a metà scontro e i vostri soci che faranno un attacco ogni tanto, senza mai risultare incisivi nell’economia degli scontri. Nulla da dire invece al comparto grafico, mosso da un sempre brillante Unreal Engine 3 che riesce a far sfoggio di muscoli anche in questa occasione, regalando ambienti dettagliati e un’azione sempre fluida che raramente mostra indecisioni in termini di frame rate.
Conclusioni

Bloodmasque è un buon titolo che avrebbe però potuto essere ottimo se solo Square Enix si fosse concentrata su uno dei suoi aspetti fondanti e non su tutti insieme, dando l’impressione di aver voluto aggiungere molto senza riuscire a perfezionare nulla. In ogni caso è impossibile non godersi qualche bel combattimento a suon di spade e vampiri e perdere qualche ora nella più classica delle ricerche: quella dell’equipaggiamento migliore.