Elder Mythos, sviluppato dal talentuoso team italiano di Mana Project Studio e finanziato con successo clamoroso su Kickstarter, si distingue immediatamente nel panorama dei giochi di ruolo lovecraftiani. Non è, infatti, l’ennesimo tentativo di far vestire ai giocatori i panni di fragili e sventurati investigatori destinati alla follia, poiché questo GdR ha il coraggio tematico e meccanico di invertire completamente i ruoli: i partecipanti incarnano le mostruose Entità lovecraftiane stesse, i Grandi Antichi, in una competizione spietata per dominare, distruggere o semplicemente rimodellare il cosmo a loro immagine e somiglianza.
Una scelta di design che rappresentala chiave di volta dell’intera esperienza, trasformando quella che era una lotta per la sopravvivenza umana in una vera e propria “guerra santa” cosmica giocata con strategia, manipolazione e caos.

Dietro a questo lavoro imponente, come già scritto, c’è Mana Project Studio, una realtà ormai consolidata e nota nel settore per la qualità e l’innovazione delle sue pubblicazioni, come il fantasy storico Historia e l’ambientazione horror dark fantasy Nightfell per D&D. Il grande successo della campagna Kickstarter è un chiaro segnale della fiducia risposta nello studio. La mente creativa alla base del design e dello sviluppo è Marta Palvarini, con i testi curati da Laura Fontanella. L’impegno, la qualità profusa e la visione unica, visibili sia nelle meccaniche di gioco, che vedremo a breve, sia nella cura editoriale e artistica del materiale, sono innegabili.
Un’Apocalisse Deluxe
Prima di entrare nel vivo di questo nuovo orrore cosmico, diamo uno sguardo al contenuto di Elder Mythos nella sua versione da collezione di cui siamo stati gentilmente omaggiati. Per i giocatori più esigenti, nonché collezionisti, la Deluxe Box di Elder Mythos raccoglie diversi elementi chiave. In primo luogo, il Manuale Base stesso: il volume è un’edizione a copertina rigida (hardcover), con una rilegatura di pregio e finiture esclusive, valorizzato da una componente artistica indiscutibile nella sua qualità. Devo precisare che ho dovuto separare alcune pagine rimaste attaccate, operazione riuscita senza problemi grazie all’ottima qualità della carta e a una generale robustezza del prodotto.
Il pezzo forte di questa edizione da collezione è senza dubbio lo Schermo dell’Eldritch Master, un robusto pannello illustrato con un’arte mozzafiato che non solo funge da barriera visiva per celare le note dell’EM, ma soprattutto da strumento di consultazione rapida insostituibile. Sulle facciate interne sono riportate le tabelle essenziali per i tiri, le liste delle Complicazioni Inevitabili per i fallimenti e i riferimenti ai Punti Schema.

Allo schermo si aggiunge l’inclusione delle Carte Entità e delle Carte Risorse Innominabili, che rendono la gestione del gioco più fluida e tattica consentendo ai giocatori di tenere traccia in modo immediato dei propri Poteri attivi, dell’integrità delle Risorse e delle loro statistiche, accelerando di fatto i tempi di consultazione e di gioco.
Il Set di Dadi Speciali, con colorazioni a tema e simboli personalizzati incisi al posto dei numeri, offre un feedback tattile e visivo istantaneo, rafforzando l’immersione nell’atmosfera cosmica. Infine, le Mappe Scenario in materiali di alta qualità forniscono la base strategica sulla quale cui le Entità si sfidano, trasformando l’intrigo in una battaglia visivamente coinvolgente su scala globale. L’insieme di questi elementi rende la Deluxe Box l’edizione definitiva per chi cerca la massima esperienza di gioco.
Poiché abbiamo iniziato dalla presentazione estetica del gioco, non possiamo concludere questa parte senza citare la sua notevole produzione editoriale e artistica, che eleva il prodotto oltre la semplice meccanica. La qualità dei materiali è immediatamente percepibile; il testo, curato nei minimi dettagli e supervisionato nel design da Marta Palvarini e Laura Fontanella, si presenta eccezionalmente chiaro, ben strutturato e di facile consultazione; le sezioni sul Year Zero Engine e sull’uso strategico dei Punti Dominio sono spiegate in modo chiaro e conciso, rendendo l’apprendimento del sistema rapido anche per chi è nuovo all’YZE.
Dal punto di vista artistico, il gioco è un vero e proprio trionfo atmosferico: il team di illustratori (tra cui Alice Candy, Andrea Guardino, e molti altri talenti che contribuiscono con visioni uniche) ha saputo rappresentare l’orrore cosmico con uno stile che è allo stesso tempo inquietante, astratto e raffinato. L’estetica complessiva è coerente con il tema lovecraftiano, dominata da palette di colori cupe, contrasti forti e disegni che spesso giocano con geometrie distorte e forme che suggeriscono l’indicibile, massimizzando l’immersione senza indulgere nel gore esplicito. Questa cura estetica non solo supporta l’ambientazione, ma rende l’opera un bellissimo oggetto da collezione, una vera e propria espressione artistica che restituisce pienamente l’ambizione del progetto di Mana Project Studio.
Una Guerra Cosmica su larga scala
La struttura di gioco di Elder Mythos è pensata per sostenere una campagna prolungata e narrativamente densa. Il cuore dell’esperienza ruota attorno a 10 Scenari pre-scritti, che offrono sfide immediate e ben definite, ma la vera chicca è la possibilità di una generazione collaborativa del mondo di gioco. Quest’ultima opzione, nota come shared worldbuilding, esalta la rigiocabilità, poiché la Terra di gioco non è un ambiente statico, bensì viene plasmata e definita dalle stesse Entità (e dai loro piani) fin dalla prima sessione, garantendo che ogni campagna sia unica.
L’obiettivo primario di ogni sessione è portare a termine l’agenda della propria Entità prima che gli avversari cosmici raggiungano i propri scopi. Questo sistema di competizione chiara stabilisce, sessione dopo sessione, chi tra i Grandi Antichi sia il più efficace nel tessere trame e nel manipolare la realtà.
Come conquistare il mondo da Grande Antico
Il fascino centrale di Elder Mythos risiede nella sua prospettiva inedita, che costringe i giocatori ad abbandonare la mentalità umana e a pensare in termini di ere geologiche e catastrofi incombenti. La scelta dell’identità è la prima mossa strategica: si può optare per una delle 12 Entità celebri del pantheon, come l’incombente Cthulhu, il sussurrante signore di Carcosa Hastur, l’irresponsabile e caotico Azathoth o la proliferante madre oscura Shub-Niggurath. Ciascuna è definita da attributi cosmici, poteri unici, e, crucialmente, da un’agenda segreta che rappresenta il suo obiettivo finale. Questa visione sulla fine del mondo – che sia annientamento puro, controllo assoluto o un’indicibile metamorfosi – non è solo lore, ma definisce l’intera strategia di gioco e la progressione narrativa.

L’Entità, ovviamente, non agisce direttamente sul piano terrestre; la sua influenza nel mondo è esercitata attraverso tre elementi chiave. Innanzitutto, le Manifestazioni, che descrivono come la volontà dell’Entità si proietta nel mondo, fungendo da avatar o da presagio; poi ci sono i suoi Poteri, ossia le capacità sovrumane e uniche di manipolare la realtà; tuttavia, è con le Risorse Innominabili che avviene l’interazione più diretta e cruenta con la Terra. Queste risorse sono le pedine sacrificabili che l’Entità muove sullo scacchiere globale:
- Culti: i fanatici, organizzati in sette segrete, sono la spina dorsale dell’influenza dell’Entità, capaci di azioni di massa, sacrificio e corruzione a livello sociale. Sono manipolatori e strateghi a livello terrestre.
- Creature: mostruosità da incubo (i Mi-Go, gli Abitatori dell’Ombra, o abomini generati dall’Entità stessa), usate per azioni dirette, per distruggere o intimidire gli avversari.
- Ministri: esseri potenti e dedicati, spesso umani che hanno trasceso la loro mortalità o creature antiche, utilizzati come agenti segreti, generali o strumenti di altissimo livello per compiti complessi.
La gestione di queste Risorse è vitale, poiché, nonostante siano strumenti del caos, possiedono una propria Sanità o un indicatore di integrità: se sottoposte a stress eccessivo o a fallimenti ripetuti, possono crollare o rivoltarsi. Questa meccanica obbliga i giocatori-Entità a bilanciare l’urgenza distruttiva con la necessità di mantenere intatti i propri asset. Un simile approccio permette al gioco di effettuare quello che potremmo definire uno “zoom” narrativo costante, passando dalla prospettiva illimitata dei Grandi Antichi, che pianificano l’apocalisse, al dettaglio delle loro risorse che combattono guerre segrete, creando una narrazione stratificata che unisce più concetti.
Year Zero Engine in una veste rivisitata ad hoc
Il cuore pulsante delle meccaniche di Elder Mythos è una versione modificata, o hackerata, del celebre Year Zero Engine (YZE), il sistema di regole sviluppato da Fria Ligan, già noto per la sua eleganza, semplicità e forte enfasi narrativa in titoli come Alien RPG e Forbidden Lands. Il principio di base dell’YZE è l’utilizzo di un pool di D6, dove ogni risultato di 6 equivale a un successo. In Elder Mythos, questo meccanismo è stato calibrato per riflettere la natura volubile e caotica della potenza cosmica: per risolvere un’azione (che sia manifestare un potere in una dimensione o dare istruzioni strategiche a un Culto), il giocatore lancia un pool di dadi che deriva dagli attributi e dai poteri della sua Entità. L’obiettivo è sempre ottenere almeno un 6 per riuscire nell’azione.

Tuttavia, Elder Mythos introduce due concetti fondamentali che agiscono come modificatori tematici dell’YZE, aumentando esponenzialmente la tensione e l’imprevedibilità:
- Successo Catastrofico e Punti Schema: l’ottenimento di un successo non è mai banale. Se il giocatore ottiene più di un 6 (il cosiddetto “Successo Catastrofico”), l’azione non solo riesce alla perfezione, ma genera anche un Punto Schema. Questi punti sono una risorsa tattica vitale che l’Entità può accumulare per influenzare in modo straordinario e spesso imprevedibile la trama futura, come teletrasportare una Risorsa o sbloccare un Potere altrimenti inaccessibile. Tuttavia il successo catastrofico è un’arma a doppio taglio, poiché implica sempre una conseguenza non voluta o un effetto collaterale drammatico (ad esempio, l’azione è un trionfo, ma il mondo scientifico ha scoperto una prova inconfutabile dell’esistenza del Grande Antico), amplificando il senso di orrore cosmico e ribadendo che persino la vittoria più schiacciante può seminare i semi di un futuro caos.
- Complicazioni Inevitabili: se l’Entità fallisce l’azione, ottenendo zero 6, l’azione non solo fallisce, va inoltre a innescare immediatamente una Complicazione Inevitabile. Questa è spesso una reazione ostile da parte del mondo, delle Entità avversarie o dell’Eldritch Master. Il sistema elimina, così facendo, i “lanci a vuoto”: ogni tiro di dado, che sia una vittoria clamorosa o un fallimento, porta a un avanzamento narrativo, assicurando che la tensione e la posta in gioco rimangano costantemente elevate, in linea con l’escalation cosmica.
Dalla cospirazione alla Catastrofe: un esempio pratico
Per comprendere appieno il flusso di gioco, consideriamo una breve sequenza ambientata in uno Scenario incentrato sulla rivalità per il controllo di una megalopoli contemporanea. Il giocatore che controlla Hastur, il Re Giallo, intende accelerare la corruzione mentale delle élite politiche locali per far approvare una legislazione suicida. Usa il suo potere Manifestazione per esercitare una sottile influenza sul suo Ministro chiave, un ex senatore caduto in disgrazia.

Azione di Hastur: Il giocatore lancia il pool di dadi per l’azione di influenza.
- Successo Catastrofico: il giocatore ottiene due 6. L’azione ha successo: il Ministro riesce non solo a far approvare la legge, convince anche diversi leader mondiali a imitarla, scatenando una crisi globale. Tuttavia, l’Entità guadagna un Punto Schema e subisce una Conseguenza. L’Eldritch Master stabilisce che il successo è stato così evidente che il culto di Cthulhu (Entità rivale) nota immediatamente la mossa e mobilita le sue Creature per una rappresaglia, oppure che gli investigatori umani identificano il Ministro come la fonte del caos.
- Complicazione Inevitabile: il giocatore ottiene zero 6. L’azione fallisce. Il Ministro crolla a causa dello stress mentale, subisce un esaurimento nervoso e viene ricoverato, bloccando l’agenda di Hastur. La Complicazione che ne deriva è l’ingresso in scena di una potente organizzazione umana (a descrizione dell’EM) che da adesso indaga a fondo sulla corruzione.
Al termine dello Scenario, quando le Entità hanno esaurito i loro obiettivi o il mondo ha subito un cambiamento significativo, i risultati vengono valutati. La vittoria nello scenario (ad esempio, se Hastur completa il suo obiettivo principale prima degli altri) garantisce un numero maggiore di Punti Dominio (spesso 3), mentre gli altri partecipanti ne ottengono 2 e il perdente 1: questi sono la moneta di scambio per l’evoluzione dell’Entità e sono cruciali per la progressione a lungo termine. Possono essere spesi per acquisire nuovi e terrificanti Poteri, sbloccare ulteriori Risorse Innominabili, o per ottenere vantaggi tattici permanenti nello Scenario successivo, alimentando in modo tangibile la vera e propria “guerra santa” tra divinità che si evolve in più sessioni e si ramifica di scenario in scenario.
Una curva di apprendimento ripida
Nonostante l’audace innovazione e l’eccellente realizzazione generale, anche Elder Mythos presenta alcune criticità intrinseche alla sua ambizione, che è doveroso analizzare per offrire una visione completa. La sfida maggiore non è tanto meccanica quanto gestionale e ricade interamente sulle spalle dell’Eldritch Master.
Bilanciare le dinamiche competitive tra diverse Entità – ognuna con un’agenda finale unica (ad esempio, Cthulhu vuole il risveglio, Azathoth la distruzione totale, Shub-Niggurath la proliferazione) e set di Poteri specifici – è un compito titanico. L’EM dev’essere abile nel gestire i conflitti cosmici e terrestri in modo che nessun giocatore-Entità si senta eccessivamente avvantaggiato o bloccato, specialmente perché le regole sul Dominio e sui Punti Schema lasciano ampi spazi alla libertà interpretativa del Master per definire le conseguenze. C’è il rischio, se non gestito con cura, che la narrazione si sbilanci, permettendo a un’Entità di dominare troppo presto o, al contrario, che l’intera partita diventi troppo astratta e priva di poste in gioco concrete.

Un altro punto di attenzione è rappresentato dalla curva di apprendimento della prospettiva per i giocatori. Sebbene il Year Zero Engine sia snello, la prospettiva di non interpretare un umano ma un’entità ultraterrena che agisce solo attraverso i suoi asset (Culti, Creature, Ministri), richiede un significativo cambio di approccio. I giocatori abituati a GDR più tradizionali potrebbero inizialmente trovare difficile dimenticare la mentalità investigativa a favore di una visione strategica, a lungo termine e fatalista. Il gioco chiede di pensare in termini di millenni e manipolazione geopolitica, non di tirare semplicemente un dado per trovare indizi. Questo livello di astrazione, sebbene coerente dal punto di vista tematico, può risultare inizialmente ostico per alcuni gruppi.
Un occhio per la sensibilità al tavolo
Un aspetto notevole è l’attenzione posta dal team di sviluppo verso le tematiche sensibili e la sicurezza emotiva al tavolo. Data la natura intrinsecamente disturbante e spesso violenta dell’orrore cosmico, il manuale di Elder Mythos assume una posizione proattiva: fornisce ai gruppi strumenti di meta-gioco cruciali per stabilire limiti chiari e confortevoli fin dall’inizio della campagna.
Si parla in particolare delle Linee e Veli, e della X Card. Le Linee definiscono argomenti che non devono assolutamente essere toccati in gioco (ad esempio, violenza sessuale, autolesionismo, o particolari forme di tortura), stabilendo confini invalicabili; i Veli indicano invece temi che possono essere accennati o che avvengono “fuori scena”, ma che non devono mai essere descritti esplicitamente in dettaglio; infine, la X Card è, forse, lo strumento più diretto, poiché rappresentata da una carta fisica o un simbolo concordato che permette a qualsiasi giocatore, in ogni momento e senza dover dare la benché minima spiegazione, di segnalare un disagio. Basta toccare o alzare la carta per far sì che la scena venga immediatamente modificata o interrotta, garantendo che l’esperienza horror rimanga sempre nel regno del “divertimento spaventoso” e non sconfini nel trauma personale.
Devo precisare che pur comprendendo la scelta, rispettandone le logiche alla base, non è un approccio che nel caso dei Miti di Lovecraft mi vede d’accordo: intrinsencamente, un’avventura nei meandri dell’Orrore Cosmico è disturbante e deve puntare a generare proprio questo, pur dosando i termini anche in relazione alla bravura del master (che può essere un drago a raccontare, con dovizia di particolari, o una persona comunque brava ma meno incline a scendere nel dettaglio per mancanza di conoscenza). Se c’è un contesto che non traccia confini né fa sconti è proprio quello messo in piedi da Lovecraft e chi lo approccia deve essere consapevole di quello cui sta andando incontro, ed essere onesto abbastanza da capire se può affrontarlo oppure no. Al netto di ciò, segnalare la presenza dell’attenzione posta nei confronti di tematiche sensibili rimane doveroso.
Conclusione
Elder Mythos è una dichiarazione di intenti. Mana Project Studio ha dimostrato non solo una profonda conoscenza dell’Orrore Cosimco di Lovecraft ma anche il coraggio di rivoluzionare un genere spesso vincolato ai suoi cliché. La forza di questo titolo risiede nell’audacia della sua idea principale: spostare l’attenzione dalla vittima al carnefice e trasformare l’orrore in strategia. L’uso innovativo dello Year Zero Engine, con l’introduzione dei Punti Schema e dei Successi Catastrofici, garantisce che ogni singola azione narrativa abbia ripercussioni significative e spesso imprevedibili, mantenendo alta la tensione inter-Entità. Se da un lato il gioco pone sfide significative all’Eldritch Master in termini di bilanciamento delle potenze in campo, e richiede ai giocatori un notevole sforzo per adattarsi a una prospettiva diversa dalla consueta umana, questi sono prezzi accettabili da pagare per un’esperienza di gioco unica nel suo genere. La cura editoriale, l’arte di altissimo livello e l’inclusione di strumenti di sicurezza come la X Card ne fanno un prodotto moderno, responsabile e di indiscutibile qualità. Elder Mythos non è solo consigliato, è imprescindibile per chiunque cerchi un GDR Lovecraftiano dove non si osa guardare nell’abisso: si diventa noi stessi l’abisso.
