Rōnin GDR | Recensione | Se Sekiro e Ghost of Tsushima facessero un figlio GDR

Un samurai in ginocchio intento a compiere un seppokui con la scritta Rōnin dietro e un'eclissi bianca
Ronin GDR | Recensione | Se Sekiro e Ghost of Tsushima avessero un figlio

Quest’anno il cambio di location e l’anticipo rispetto alle solite date del Play 2025 ha messo i bastoni tra le ruote a molti editore in procinto di pubblicare giochi. Inevitabilmente questo ha portato il Play di quest’anno a essere più concentrato sui nuovi Giochi di Ruolo.

Tra le uscite più promettenti e interessanti, c’è Rōnin, tradotto e pubblicato da MS Edizioni, che ho avuto modo personalmente di portare anche in tavoli demo con Weirdoor.

Rōnin colpisce una nicchia assente, e sfrutta il sistema di Mork Borg su licenza per trasformare la propria promessa in realtà. Avete mai sognato di giocare qualcosa come Sekiro, o Ghost of Tsushima in un gioco di ruolo? Beh, lasciate che vi racconti come Rōnin ve lo può permettere

Giorno dell’Eclissi
Vita e Morte
Rōnin in guerra

Manuale di Ronin aperto alla pagina con l'eclissi di Kage No Shima in una valle rosso sangue

Rōnin catapulta i personaggi nell’isola maledetta di Kage No Shima, dove un Eclissi ha sancito l’inizio della fine. Gli spiriti dei morti si sono ribellati, macchiando l’isola di sangue e violenza sotto l’egida dell’eclissi perenne.

Il Crepuscolo dell’Eclissi è diventato l’unico cielo sopra Kage No Shima. E questo fenoneno ha un nome: L’Ombra Eterna di Nisshoku. In una terra affranta da una tale maledizione, i Rōnin sono l’unica speranza contro gli Yokai e i Demoni, Spiriti e Morti… eppure neanche i vivi scherzano.

L’isola di Kage No Shima non è vastissima, ma è abbastanza grande da permettere innumerevoli avventure e donare spazio alla crescita dei personaggi mentre navigano le fazioni e i luoghi annessi. Dal Palazzo Imperiale e i suoi misteri, al Villaggio Nascosto degli Shinobi alla Giungla Scarlatta, Rōnin offre tutti gli strumenti necessari al narratore per creare storie di onore, di umanità nella disperazione, di demoni e maledizioni.

Il manuale inoltre è dotato di un’avventura alla fine, perfetta come introduzione e ispirazione sia nel modo in cui è scritta, sia nei temi. Rōnin istruisce bene i suoi allievi.

Regole Veloci
Tanto Gusto
Giocando a Rōnin

Le pagine del manuale di Ronin Aperte raffiguranti la Classe del Bakuto, giocatore d'azzardo, e le sue abilità

Rōnin è costruito sul sistema di Mörk Borg, e offre un’esperienza altamente stratificata, che funziona a diversi livelli di complessità. Sia quella superficiale e basilare, in un’esperienza di 30 minuti in fiera, sia in quella di una sessione piena, utilizzando tutto l’arsenale che il manuale offre.

Rōnin infatti parte con una semplice premessa. Ogni prova è un tiro di d20 a cui si somma la caratteristica associata. Ci sono quattro caratteristiche: Rapidità, Spirito, Vigore e Resistenza.

Un Rōnin nella sua forma basilare è composto dalle sue caratteristiche, il suo equipaggiamento, ergo armi, armature e oggettistica varia, i suoi punti ferita e il suo onore. Nella creazione del personaggio il Rōnin può anche decidere una classe, che gli donerà una serie di abilità speciali tra cui scegliere. Le classi sono varie e molto ispirate, dal Saggio della Spada, al Danzatore Selvaggio, al Lottatore di Sumo o lo Yamabushi, potenti guerrieri spirituali ed esorcisti.

L’Onore per il sistema di Rōnin è importante, e determina il suo status nel mondo, oltre a vari bonus all’interno del gioco. Perché un Rōnin non è niente senza il suo onore… Ogni classe però ha il suo codice d’onore, permettendo conflitti e confronti importanti tra i sentieri dei vari Rōnin del gruppo.

Le pagine di Ronin aperte sulla creatura del Nure-onna e le sue abilità

L’Onore è così importante in Rōnin che ci sono le regole per il Seppoku, necessario a ristabilire l’onore per poi rinascere e avere una seconda opportunità. Sì, i Rōnin possono rinascere dopo la loro prima morte se sconfiggono il Demone Yomi.

Il combattimento è fluido, e a tirare è sempre il giocatore, risultando in turni frenetici e rapidi tanto quanto i fendenti di Katana anche in grandi numeri. Rōnin offre inoltre, per le partite più avanzate altre meccaniche, come l’accesso ai Testi, simil incantesimi convocabili un numero di volte limitate al giorno, oppure la composizione di Haiku per recuperare durante una meditazione utilizzi di Testi o abilità.

Qualsiasi sia il livello di complessità con cui deciderete di giocare a Rōnin, questo reggerà purché rimaniate fedeli al suo spirito: È tutta questione di onore in un modo che va sempre più a rotoli…

Anima Unica
Pagine Diverse
Arte Pura

Le pagine di Ronin aperte sulle armi, evidenziate rosso come il sangue su un'illustrazione gialla e nera

Il Manuale di Rōnin è uno dei manuali più graficamente interessanti e ispirati su cui abbiamo messo mano di recente. Ogni pagina è un’opera d’arte a sé stante, in una danza di Font e Colori, Rōnin racconta una storia già nella stessa trama della sua impaginazione.

Ogni mostro è impaginato a sé, con tutte le informazioni necessarie racchiuse a fare da cornice all’illustrazione caratteristica, le armi sono esposte come un’instantanea di una sanguinosa battaglia, ma soprattutto ogni classe parla di sé già nelle sue pagine.

Rōnin è una vera e propria festa per gli occhi, e il lavoro di adattamento e impaginazione non è stato un incarico semplice. Tanto da aver richiesto l’editing manuale di ogni singola pagina in un file separato.
Ma il lavoro finale è valso la pena.

Antica Vendetta
Maledizione Vorace
La Signora del Lago

La pagina di Ronin che spiega le regole dei punti ferita, scritte attorno all'illustrazione anatomica del cuore

Come accennato ad inizio articolo, ho avuto l’occasione di portare con Weirdoor un tavolo demo speciale di Rōnin in collaborazione con MS Edizioni. Questo tavolo demo ha visto sei gruppi di Rōnin susseguirsi in turni da mezz’ora durante una missione speciale: L’assedio al Palazzo Hansha per liberarlo dalla maledizione della signora del Lago.

Nel lago oscuro il volto annega,
il suo volto storto lei rinnega,
Strappa la pelle, cucila piano…
la Signora del Lago ti prende per mano

– Filastrocca sulla Signora del Lago

Il Palazzo Hansha, costruito sulle sponde dell’omonimo lago infatti era caduto dopo l’arrivo dell’Eclissi sotto l’assedio di alcuni banditi non morti e demoni. Costoro servivano la Signora del Lago, lo spirito le cui leggende narrano maledire il Palazzo Hansha in cerca di vendetta contro il signore locale.

L’obiettivo dei Rōnin era quello espugnare il palazzo e scoprire la verità della maledizione, rompendola. Ogni gruppo avrebbe guidato una fase differente dell’assedio, costruendo la base per il successo, o il disastro di quello dopo.

In turni brevi come quelli da 30 minuti, non c’era spazio per molte regole, ma ne abbiamo predisposta una: In qualsiasi momento i Rōnin potevano scrivere un Haiku e offrirlo agli Dei (di Weirdoor) per ottenere un successo automatico alla prova. Qualora invece gli Dei avessero rifiutato l’offerta perché l’Haiku troppo scadente (e ce ne sono state un paio di occasioni).

Il primo gruppo dunque, ha chiesto aiuto agli spiriti dei defunti a Castello giurando di aiutarli ad ottenere vendetta contro la Signora del Lago e dopo averli convinti, hanno teso un imboscata ad alcuni dei Samurai non morti, sacrificandoli e poi facendosi strada dentro il forte.

Il secondo gruppo era incaricato di fermare la torre d’osservazione dal poter coordinare le difese, sfruttando la furtività e la celerità del gruppo precedente, hanno avviato un’incursione con lo scopo di far esplodere la torre. Riuscendoci finalmente ma non senza alzare l’allarme in tutto il palazzo.

Il terzo gruppo aveva la missione di salvare i prigionieri, e ci sono riusciti con una combinazione di furtività e aiuto degli spiriti. Dopo aver liberato il signore locale, hanno scoperto il suo carattere scorbutico e crudele, e che la maledizione della signora del lago era guardacaso iniziata dopo la morte della prima moglie.

Il quarto gruppo aveva l’infausto compito di chiudere il portale da cui giungevano i rinforzi, e così dopo un duello mortale contro lo Yokai, sono riusciti a proteggere un monaco che ha chiuso il portale con il rituale.

Il quinto gruppo ha potuto finalmente esplorare il Palazzo Hansha dopo la sua liberazione ed ha trovato informazioni chiave sulla Signora del Lago. Era la prima moglie del signore del palazzo, ed era sfregiata in volto per cui era derisa da tutti a palazzo, a tal punto da essere abbandonata durante l’attacco di alcuni banditi a Palazzo, anni prima. Inoltre i Rōnin hanno trovato la sceneggiatura di un vecchio spettacolo di marionette scritto dalla Signora del Lago che raccontava una storia tragica simile alla sua e hanno infinite intuito che la vera locazione della Signora del Lago fosse proprio nel riflesso del Lago stesso.

Così il sesto e ultimo gruppo armato delle informazioni appena trovate e dei sacrifici e del dolore dei Rōnin precedenti, hanno affrontato la Signora del Lago. All’inizio hanno provato a mettere in scena lo spettacolo di marionette, ma provando a cambiare la storia per donare pace allo spirito. Appena lo spirito ha opposto la prima resistenza, lo Shinobi del gruppo ha perso la pazienza e ha attaccato la Signora del Lago, dando vita ad uno scontro sanguinolento e letale, ma che alla fine ha visto vittorioso il gruppo di Rōnin.

Insomma ci sono state storie di Onore, e storie con molto meno onore in quelle 3 ore, ma Rōnin ha retto il colpo e i suoi strumenti hanno funzionato alla perfezione, anche piegati e riassunti per essere giocati in mezz’ora. E sebbene la Signora del Lago ha trovato la pace nella morte ultima e non nell’espiazione, Rōnin ci ha permesso di raccontare una storia di onore e maledizioni, di spiriti e vendetta, di colpe ed espiazione.