Recensione: Heavy Sugar

Recensione Heavy Sugar GDR

Heavy sugar è un gioco di ruolo teslapunk pubblicato in occasione del Lucca Comics&Games 2018 da Eleven Aces, la stessa casa produttrice del gioco di ruolo postapocalittico Nameless Lands.

Ambientazione

Il Culto del Flusso

Anni ‘20. Electric twenties.

La Grande Guerra ormai è soltanto un ricordo, scacciato dalle menti di tutti e soppiantato dall’evoluzione tecnologica degli ultimi anni.

L’elettricità fa da padrona; serpeggia nelle strade delle città avanzate come Balhan City, con i suoi abitanti ferventi credenti nel Culto del Flusso, la nuova religione. L’indottrinamento comincia da bambini, frequentando la scuola del convento delle Falene Benedette, che si occupano di istruire i bambini e avviarli al Culto, un percorso obbligatorio per ogni cittadino degno di questo nome.

Balhan City, città totalmente consacrata all’elettricità, un intrigo di cavi e tripudio di innovazione tecnologica.
Città che si ritiene superiore per aver abbracciato l’elettricità così apertamente e essersi migliorata così tanto in così poco tempo.
Una città in cui nemmeno la morte è definitiva, ma soltanto l’inizio di una nuova vita.
Il cervello di ogni deceduto, infatti, viene utilizzato per dare vita alle forze lavoro della città, i right hand: instancabili lavoratori, che un tempo erano uomini come noi, miracolo della ricerca del Cradle Institute.

Oltre a essere simbolo di innovazione tecnologica, Balhan City è icona di novità sotto ogni aspetto: dalla valuta alla gestione politica e sociale. Chi è lo stolto che non vorrebbe far parte di questo miracolo?

È il paradiso reso reale, terra promessa in cui tutto è possibile.

Tutto è perfetto, tutto è bello, tutto è giusto. O forse no?

 

Verremo guidati attraverso la città e le sue meraviglie da Norman Rapin, gestore del Live for Light, negozio di elettrodomestici di Balhan City.

È una guida chiacchierona, che ci fornirà informazioni utili e gossip, ci aiuterà a capire gli usi e i costumi, le tradizioni e gli abitanti di questa particolare città.
Proprio al suo fianco potremmo capire quanto sia una manna dal cielo qualunque cosa succeda tra le mura di Balhan City, mostrandoci spiragli di quotidianità, di lavoro, di svago.

Ci racconta della Couldron&Couldron, che si prende cura della salute degli abitanti, della EdiSons Company, responsabile di far arrivare energia elettrica a ogni abitante.

Gli scienziati della EdiSons Company sono anche gli inventori dei cosiddetti “brighat”, cappelli in grado di potenziare le capacità mentali di chi li indossa che, dopo numerose modifiche per renderli efficienti al 100%, permettono anche di avere il controllo su tutti i macchinari elettrici.

I giocatori, nuovi e scettici abitanti di Balhan City, si troveranno dinnanzi una città viva, sfrigolante e perfetta rappresentazione utopica dei desideri delle persone. Una città che si inginocchia ai cittadini, totalmente (o quasi) sottomessa al potere dei brighat, comandata, come una donna dai facili costumi, da una strizzata d’occhio.

Come si dice, però, non è tutto oro quello che luccica. Contrariamente a quello che ci racconta il signor Rapin durante il suo tour, non tutto è perfetto a Balhan City. I nostri eroi dovranno integrarsi in una società schiava delle istituzioni, riuscire a scoprire se è possibile che il Paradiso sia una città con così tanti cavi sospesi in aria da oscurare la luce del Sole. Gli avvenimenti che Rapin ci racconta, sminuendoli e descrivendoli come voci sparse dalle malelingue o semplici incomprensioni, forse nascondono più di quanto si pensi. E saranno proprio i giocatori a dover scoprire cosa succede veramente a Balhan City, svelare i suoi segreti più oscuri, andare contro corrente rispetto a una popolazione che nutre cieca fiducia nelle autorità, a tal punto da denunciare senza remore chiunque non la pensi come loro.

I Mutinear

Sarà proprio un mutinear il personaggio che andremo a interpretare nella nostra avventura. a volte essere sovversivi non è male, soprattutto quando la nostra missione è portare alla luce la verità.

Infatti è un termine che nasce dall’unione delle parole “mutineer” (ammutinato) e “near” (vicino), una minaccia costante, annidata nelle ombre delle strade, sempre in ascolto, sempre pronta a colpire. Sono l’Uomo Nero di Balhan City, la causa del costante sospetto dei cittadini, sempre pronti a denunciare un possibile sovversivo.

Decine di gang, ognuna con le proprie caratteristiche. Contrabbandieri come i Flat Tires; i piromani Killjoys, amanti dell’oscurità che vogliono vedere la città bruciare; gli elettrici Balhan Lighters, la cui padronanza dell’elettroscienza è pari agli scienziati dell EdiSons Company; i volgari e rumorosi Touble Boys, gangster di prima categoria che sono riusciti a infiltarsi nelle più potenti famiglie malavitose di Balhan City; i membri degli Stormbuzzards, rappresentanti della ribellioni dei lavoratori sfruttati e delle minoranze; i pazzi Jingle Brains, veri e propri psicolabili, le cui menti sono state distrutte dal potere dei brighat; la gang dei Gumshoes, infiltrati nel tessuto della società e assetati di verità; i ricchi Bee’s Knees che mirano al controllo totale della città; i Giggle Men, distillatori di Moonshine, oppositori del duro proibizionismo che vige a Balhan City, bifolchi che vivono nelle campagne che circondano le mura.

Proprio a queste gang saranno affiliati i giocatori, oppure potranno decidere di far parte dei cosiddetti Loose Dogs, i cani sciolti che non fanno parte di nessuna gang di mutinear.

Come si gioca?

Un gioco versatile

Il manuale non è mai troppo specifico nel raccontare quello che succede a Balhan City.

Ogni notizia è un accenno, uno sguardo superficiale a un avvenimento che potrebbe avere cause diverse e risoluzioni di ogni tipo.

Il gioco si presta a diversi stili, dal classico investigativo noir, a storie più sovrannaturali, è tutto in mano al Conduttore.

Il regolamento

Un regolamento snello rende il gioco scorrevole, senza intasarlo di regole, regoline, sottoregole e eccezioni alle regole. Insomma, un sogno per tutti quelli che si sono stufati di manuali di gazzilioni di pagine, di cui la metà sono regole per ogni respiro.
La creazione del personaggio è semplice, intuitiva e divertente.

La caratterizzazione del personaggio è divisa in diverse sezioni: profilo, cioè le informazioni principali del mutinear che si vuole interpetare (nome, età, gang, professione, carattere e abitazione); tratti, ovvero le sue caratteristiche principali fisiche e mentali; le capacità sono le abilità acquisite dal mutinear nel corso della sua vita; la classe sociale determina la fama del mutinear, come è visto dalla società e il suo rispetto per le regole cittadine; il blink, la capacità del personaggio di piegare al suo volere la città con una strizzata d’occhio; le malattie: con l’uso dei brighat si è diffusa un’epidemia che se non fosse stato per le medicine della Couldron&Couldron avrebbe decimato le città come Balhan City, ovviamente nessuno è immune.

Una scommessa continua

La vera innovazione di questo gioco è la quasi totale assenza di dadi.
Cosa c’è al loro posto, vi starete chiedendo.

Tarocchi, carte da gioco, token? Niente di tutto questo.

Per giocare a Heavy Sugar saranno necessarie delle comuni fiches da poker.

Le classiche grappolate di dadi presenti in giochi come D&D, complesse e fastidiose per alcuni, sono condensate in un D6, accompagnato dalle fiches da poker (di diversi colori in base al tratto del personaggio che si sceglie di utilizzare).

Proprio come nel poker, l’utilizzo delle fiches rappresenta una vera e propria scommessa da parte sia del giocatore che del Conduttore.
Questo aspetto rende Heavy Sugar un gioco innovativo.

fiches per Heavy Sugar sistema di gioco

Il manuale

In aggiunta alle suggestive illustrazioni che ci accompagneranno nella lettura del manuale, al fondo del manuale troveremo un intero artbook. Le ultime pagine ci aiuteranno a immergerci ancora di più nell’atmosfera di Balhan City: impareremo come funzionano i diversi robot che girano per la città e le parti che li compongono. Ci verranno mostrati i vari modelli degli eccentrici brighat, gli abbigliamenti in voga in questa elettrica città e i vari veicoli e marchingegni che incontreremo per le strade. L’ultima sezione dell’artbook è dedicata ai loghi delle varie società presenti nella città.
Questo artbook è un’insolita aggiunta, una gemma rara, non di certo una caratteristica comune a tutti i manuali di giochi di ruolo.

Conclusioni

Heavy Sugar è una ventata d’aria fresca nel panorama del gioco di ruolo italiano, un must have per gli appassionati ma anche un ottimo punto di inizio per i neofiti.

Un acquisto che non vi lascerà delusi, una promessa di longevità e varietà contenuta nel manuale. Perfetto per chi ha apprezzato le atmosfere di Bioshock, per gli amanti delle ambientazioni anni ’20 e per i fan dello steampunk/cyberpunk/dieselpunk/atompunk e tutti gli altri generi che finiscono con -punk. Heavy Sugar andrebbe comprato solo perchè il manuale in sè è un piccolo capolavoro, ogni pagina un passo più avanti nell’immersione completa nell’atmosfera della città elettrica, ogni illustrazione è un breve sguardo in quella che è la vita a Balhan City, una vita che sarà presto la nostra, in quanto giocatori o Conduttori.