Un titolo interessante per un articolo, devo ammetterlo, però alla fine è una mezza bugia perché qui troverete l’anteprima solo di due dei numerosi giochi presentati da MS Edizioni al PLAY 2025. Gli altri li recensiremo nel corso dell’anno, ma intanto potete leggere la nostra prova di Altay o la sfortunata prova di ARCS.
Ma ora, tornando a noi, cosa hanno in comune una lucertola, un corvo e uno spiritello? O meglio: cosa hanno in comune Explorers of Navoria e Root GDR: Viandanti e Forestieri? Kyle Ferrin mi direte voi, il fantastico artista dietro a Oath, Root e Ahoy (qui la recensione). Ebbene, anche se le grafiche dei giochi possono trarvi in inganno, la risposta non è questa.
Explorers of Navoria: metti la risorsa, togli la risorsa, un po’ come la cera
Anche se a tutti gli effetti le grafiche di questo titolo possono sembrare uscite dalle matite di Ferrin, l’artista dietro Explorers of Navoria (da qui EoN) è Meng Chunlin. Il tratto è molto simile a quello più celebre di Ferrin e lo stesso EoN, dalle carte ai meeple utilizzati ricalca un po’ lo stile della versione GDT di Root ma tolta questa somiglianza non c’è altro in comune se non la passione dei due artisti per gli animali antropomorfi.
Fatta questa doverosa premessa (perché parlando con altri colleghi ce ne erano alcuni convinti che EoN fosse opera di Ferrin) andiamo un po’ a capire come funzione questo strategico a piazzamento di risorse.
Il gioco si divide sostanzialmente in due fasi: una prima fase più aleatoria in cui si pescano, a turno, due gettoni da un sacchetto e si dividono tra la Città al centro del tabellone e le cinque carte mercato dei colori corrispondenti al gettone. Questo permette di pescare una carta che avrà effetti immediati o effetti cumulativi a fine partita (tipo ottenimento di risorse o punti vittoria).
E una seconda fase che si gioca a turni inversi (quindi l’ultimo giocatore della prima fase diventa il primo della seconda) e permette di andare a piazzare i gettoni accumulati nella Città centrale su alcune location limitrofe per andare ad ottenere altre risorse o punti vittoria.
Le risorse vanno accumulate nella parte alta delle schede cartonate fornite ad ogni giocatore e raggiunto un certo numero di ognuna posso essere spedite per ottenere punti vittoria e altri bonus che alla fine del turno (le due fasi) fanno ottenere altri punti vittoria. Insomma qualsiasi risorsa accumulata/allocata durante il gioco alla fine, in un modo o nell’altro, vi aiuta ad ottenere i punti vittoria. Chi ne ha di più chiaramente vince e l’avanzamento verso la vittoria di ogni giocatore è facilmente visibile intorno al coloratissimo tabellone di gioco grazie all’apposito indicatore.
La lore di gioco si basa su questi tre nuovi continenti emersi dalle acque che hanno spinto gli animali antropomorfi e spiritelli che vivono nella Città a colonizzarli, la verità però è che di esplorativo nel gioco c’è poco o niente. Tra le varie ricompense che si possono sbloccare c’è la possibilità di mettere degli accampamenti su dei mini tracciati presenti su questi tre continenti. Anche questi come tutto il resto servono, a fine turno, ad aumentare i punti vittoria, ma oltre a piazzare la risorsa non c’è davvero un’esplorazione, solo un sotto-tracciato il cui avanzamento aiuta l’avanzamento nel tracciato vittoria principale.
Questa cosa mi è un pochino dispiaciuta perché comunque trovare uno strategico leggero e che si impara a colpo d’occhio – non ci sono scritte, tutto è spiegato tramite icone di facile comprensione – già ai primi turni non è semplice. Tuttavia ci sono davvero una valanga di meccaniche per ottenere punti vittoria, valanga che non è esplorabile in una singola partita e richiede di perseverare per essere compresa al meglio. Ecco forse da questo punto di vista l’ “Explorers” del titolo trova un senso.
Naturalmente è un gioco che dà il meglio di sé con 4 giocatori e la sua potenza strategica sta tutta nel sottrarre risorse agli avversari, specie nella prima fase dove la scelta delle carte mercato risulta fondamentale sia per accumulare punti che per privare gli altri giocatori di carte con cui fare combo.
Ve ne parleremo più approfonditamente nella nostra recensione visto che il titolo di Dranda Games non è ancora uscito in Italia e uscirà, per MS Edizioni, entro la fine del 2025.
Root: viandanti, forestieri e altri animali

Leggendo il titolo di questo secondo gioco avrete sicuramente capito che abbiamo messo insieme le prove di questi due titoli perché il tema principale sono gli animali antropomorfi.
Root GDR prende la lore del GDT, abbandona le meccaniche lunghe e complesse da wargames asimmetrico e offre un sistema GDR snello e narrativo per vivere a meglio le foreste e le fazioni animali create da Ferrin.
Nell’espansione provata, Viandanti e Forestieri, vengono introdotte quattro nuove fazioni (la Compagnia del Fiume, la Setta delle Lucertole, il Granducato e la Congiura dei Corvidi) due nuove radure (Cuordiforesta e Ansa Rugiada), nuove abilità e nuovi tipi di vagabondo tra cui l’Eretico, il Razziatore, il Cantastorie, ma soprattutto il Pirata (che sono già belli di loro, figurarsi interpretare un gatto pirata).
Non avevo mai giocato a Root GDR e devo ammettere che è stata una piacevole esperienza, non tanto per le meccaniche in sé da Powered by the Apocalypse che spingono parecchio sulla strategia, ma più per la parte dedicata alla lore. Nella campagna giocata ero una gatta studiosa, appassionata di storia e antichità che riceveva bonus quando imparava qualcosa e quando scopriva elementi del passato del mondo. Come gruppo dovevamo esplorare delle antiche rovine dominate dalle Aquile in cui era nascosto un tomo che metteva in discussione la loro linea di successione al trono.
Insomma vivere Root GDT sotto un’altra luce e poter vivere il mondo di Root lontano dalle meccaniche GDT è stato davvero interessante. Inoltre Root GDR basa molto del divertimento anche sul cameratismo tra compagni. Siamo tutti vagabondi in cerca di qualcosa nelle foreste di Root e una delle cose più belle è che pur essendo animali quasi di stampo disneyano, Root non si fa scrupolo nel trattare tematiche adulte, politiche e con un certo spessore narrativo.
Forse la chiave per godersi appieno il GDR è proprio giocarlo nella maniera più narrativa possibile e questa espansione, già disponibile, aggiunge parecchio su questo fronte.
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