Pikit | Recensione | Mecha, kaijū e tanto divertimento

pikit

Se siete degli appassionati della cultura nipponica, molto probabilmente sarete cresciuti a pane, mecha e kaijū. Complice anche il recente Oscar vinto dall’ultimo Godzilla, inoltre, la cultura dei mostri giganti sta vivendo una seconda età dell’oro ed è ritornata in auge tra il grande pubblico. E quale miglior modo di celebrare i sempre epici scontri tra mecha e kaijū se non con Pikit, card game competitivo da due a quattro giocatori di Corentin Brand portato in Italia da Asmodee? 

Nella botte piccola c’è il vino buono

Pikit è un gioco veloce, compatto e immediato, con la sua natura che emerge fin dalla piccola confezione, che ben si presta a essere portata praticamente ovunque. Al suo interno sono presenti 63 carte, tra kaijū, mecha e fogli consultativi, 2 dadi, 12 segnalini e l’immancabile regolamento: tutto quello che serve, nulla più e nulla meno, per lanciarsi subito nel gioco e divertirsi con gli amici tra robot enormi e imponenti mostri.

La confezione è stata predisposta per essere usata come base per il lancio dei dadi

Non devono in ogni caso assolutamente ingannare né le dimensioni né tantomeno il prezzo budget, ossia circa venti euro. Pikit è infatti un prodotto di grande qualità, non solo a livello di gioco, ma anche per come è stato creato e per come si presenta. La scatola è infatti veramente bella da vedere, con le illustrazioni a corredo che sono in grado di convincere fin da subito. Pure le carte, in una particolare dimensione allungata, sono ben fatte sia per materiali che per design, e riescono senza problemi a fare la loro figura. Menzione d’onore deve essere poi assolutamente fatta a quello che è l’interno della scatola, dato che il fondo è stato imbottito per accogliere il lancio dei dadi. Dadi che a loro volta sono decisamente belli da vedere grazie al loro essere multi-cromatici.

Tra lanci di dadi ed enormi creature

Ma come funziona esattamente Pikit?
Pikit è un gioco che ibrida in se meccaniche da card game con il lancio dei dadi, risultando in una amalgama fresca, colorata, veloce da apprendere e divertente da giocare.

All’inizio di ogni partita vengono poste 8 carte kaijū al centro del tavolo di gioco e le 6 carte mecha su un lato. Dopo di che tutti i giocatori pescano delle carte kaijū fino a quando non ne hanno in mano un valore totale pari ad almeno 10. Di conseguenza è possibile che vi siano persone con un differente numero di carte all’inizio del gioco.

Il tavolo da gioco è veramente veloce da predisporre

Una volta iniziato il match ogni giocatore a rotazione ha a disposizione il proprio turno, che si divide nelle seguenti fasi:

  • Lancio dei dadi: fase decisamente esplicativa in cui i due dadi vengono scagliati all’interno della confezione vuota del gioco;
  • Gioco di carte dalla mano: momento in cui il giocatore può decidere di usare gli effetti delle proprie carte in mano, scartandole poi in seguito;
  • Aggiunta di carte alla mano: fase in cui è possibile raccogliere una o più carte tra le 8 kaijū sul terreno per un valore pari al risultato del lancio dei dadi;
  • Fine del turno: sezione conclusiva in cui vengono ripristinate le 8 carte kaijū sul tavolo con quelle presenti nel mazzo.

Nel caso in cui i dadi mostrassero lo stesso valore, è possibile aggiungere alla propria mano la carta mecha corrispondente dal tavolo. Nel caso fosse già stata vinta da un giocatore si potrà rubargli una carta casuale dalla mano, tenendosela anche nel caso in cui non fosse il mecha in questione.

Questi turni si susseguono tra i vari giocatori fino all’esaurimento del mazzo. In tale momento la partita si esaurisce e i giocatori devono contare il proprio punteggio finale. I kaijū valgono per il valore indicato sulla carta, mentre lo score dei mecha è riportato sul segnalino dedicato. Chi alla fine di tale conteggio ha un risultato più alto vince la partita a Pikit.

A rendere il tutto un po’ più vario sono le abilità delle varie carte kaijū, che permettono ad esempio di ripetere il lancio dei dadi, di rubare una carta all’avversario e altro ancora, oltre che particolari regole aggiuntive. Il giocatore che possiede il maggior numero di carte kaijū con valore 1 a fine partita, ad esempio, ottiene un bonus di 15 punti totali, mentre rubare dalla mano un kaijū dal valore pari a 3 altro non porta che a un malus del medesimo valore.

Semplice e veloce, ma anche tanto divertente

Le regole che governano le partite di Pikit sono quindi molto semplici e immediate da apprendere, con il gioco di Corentin Brand che vi diventerà famigliare dopo giusto un paio di turni. Per cominciare a divertirsi servirà quindi davvero poco tempo e anche amici meno avvezzi ai giochi da tavolo riusciranno a godersi le partite a Pikit senza dover spremere troppo le meningi.

Alcuni dei mecha del gioco con le loro bellissime illustrazioni

Non aspettatevi certo di dover escogitare chissà che articolate strategie o di dovervi gettare in ardite elucubrazioni per aver la meglio in una partita di Pikit, ma state pure sicuri che vi divertirete senza grandi problemi. Certo, la fortuna è una parte fin troppo preponderante del gioco, ma con un po’ di arguzia e di tattica riuscirete a far volgere comunque le sorti di un match a vostro favore.

Giudizio finale

Pikit è un gioco di tavolo che riesce a convincere nella sua splendida immediatezza. Facile da apprendere e divertente da giocare, con un aspetto grafico di valore a rendere il tutto ancor più attraente: se siete alla ricerca di un board game semplice, veloce e intrigante Pikit potrebbe davvero fare al caso vostro.