MLEM: Agenzia Spaziale | Recensione | Felini intergalattici

MLEM: Agenzia Spaziale

Il bello dei giochi da tavolo, così come di molti altri medium, è anche quello di saper far immergere in mondi e scenari spesso e volentieri peculiari, talvolta addirittura fuori di testa.

Restando in ambito board game, siamo ad esempio stati catapultati qualche mese fa con Casting Shadows in un magico mondo dove solo all’apparenza piccole creature si danno battaglia a colpi di magia, mentre con Stranger Things Il Sottosopra abbiamo potuto metterci nei panni dei protagonisti della celebre serie TV Netflix. Pure i salti nel passato sono temi comuni, con Compagnia delle Indie che ci ha ad esempio chiamati a diventare scaltri commercianti, mentre Cangaceiros ci ha scaraventato nel bel mezzo del tumultuoso Brasile, più precisamente nella regione del Sertão tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo.

La bellissima scatola del gioco con tanto di scritte dorate

Questa volta il setting è ancor più particolare, visto che MLEM: Agenzia Spaziale ci porta direttamente una cinquantina circa d’anni avanti sulla linea temporale, in un’epoca in cui i gatti hanno preso il controllo del mondo e sono pronti a espandersi verso lo spazio. Un’aspirazione che, esattamente come successo a noi umani, ha portato alla creazione di una vera e propria competizione, volta a conquistare l’intero universo.

L’apparenza non inganna

MLEM: Agenzia Spaziale è un gioco da tavolo push your luck, ossia un board game basato su sorte e fortuna in cui i giocatori sono chiamati a scegliere se rischiare quanto fino a quel punto ottenuto per un risultato sì maggiore, ma anche non sicuro. Una meccanica che abbiamo ben imparato a conoscere con tutti i game show presenti quotidianamente in TV nella fascia pre-serale e che si può ritrovare anche in numerosi giochi da tavolo, come appunto in questa nuova esperienza ideata da Reiner Knizia e distribuita in Italia da Asmodee.

Il primo contatto con MLEM è di grande impatto: la scatola è infatti veramente bella da vedere, grazie a delle illustrazioni di livello e, soprattutto, delle scritte dorate che la fanno risaltare ancora di più. Da segnalare la scelta di non indicare sull’esterno né il numero di giocatori né la difficoltà o il tempo medio di gioco: MLEM può in ogni caso essere giocato da 2 a 5 giocatori, per delle partite che durano solitamente un’oretta scarsa, con le regole che sono infine molto semplici da comprendere grazie anche a dei moduli, come quello degli UFO di cui parleremo meglio a breve, rimovibili a piacimento.

Il razzo colmo di felini pronti a conquistare lo spazio

All’interno della confezione di gioco vi sono quindi:

  • 1 tappetino Cosmo di gioco;
  • 1 plancia Razzo;
  • 5 plance Giocatore;
  • 4 segnalini Obiettivo;
  • 64 segnalini Punteggio (di valore differente);
  • 40 segnalini Astronauta (8 per giocatore);
  • 1 indicatore Razzo;
  • 6 dadi dedicati;
  • 1 segnalino Fallimento cosmico.

In aggiunta a ciò, sempre all’interno della confezione, è possibile trovare il materiale necessario per tre differenti varianti all’esperienza base, ossia:

  • Variante Esplorazione: 20 segnalini Esplorazione;
  • Variante Missione segrete: 20 segnalini Missione segreta;
  • Variante UFO: 1 indicatore UFO, 5 segnalini UFO e 14 segnalini Spedizione.

Tanti contenuti quindi, su cui spicca però particolarmente il bellissimo tappetino Cosmo. Tale tappetino, oltre che avere delle dimensioni notevoli pari a 95x25cm, è infatti fatto dei medesimi materiali di un mouse pad, risultando qualcosa di premium tanto al tatto quanto alla vista.

Una piccola e apprezzatissima chicca, che si aggiunge a tutti gli altri materiali di gioco in cartone o cartoncino, esclusion fatta per i dadi e i due indicatori.

Alla conquista dello spazio

Come accennato in apertura di articolo, l’obiettivo in MLEM: Agenzia Spaziale è quello di portare il proprio manipolo di astronauti alla conquista dello spazio prima degli altri giocatori. Ma come ottenere tale altisonante risultato? Attraverso tutta una serie di azioni, come il colonizzare prima degli altri lune, pianeti e, perché no, anche lo spazio profondo.

Per permettere ai prodi felini di raggiungere la gloria, ogni round di MLEM si svolge in tre differenti fasi, ripetute fino alla completa avaria del razzo, al raggiungimento delle colonne d’Ercole della mappa o se non vi sono più astronauti sul razzo.

Il tavolo di gioco visto dall’alto

Ogni turno è quindi così composto:

  • Decollo: la fase iniziale, in cui ogni giocatore posiziona un gatto-astronauta a propria scelta sul razzo. A dirigere la spedizione è un giocatore per volta, partendo da quello che, come accuratamente precisato sul manuale, ha pulito più recentemente una lettiera;
  • Viaggio: fase in cui il comandante tramite un lancio di dadi fa avanzare il razzo all’interno della mappa di gioco. Ogni posizione all’interno di essa ha alcuni valori dei dadi corrispondenti: nel caso dal lancio essi non uscissero da nessun dado viene aumentato l’indicatore avaria di una posizione. Se sono invece presenti il razzo prosegue la propria corsa e i dadi con tali valori vengono scartati per il resto del round. In qualsivoglia caso almeno un dado rimane comunque a disposizione del comandante per i turni successivi;
  • Atterraggio: se il razzo non è andato precedentemente in avaria durante il precedente viaggio, in tale fase è possibile far scendere i propri astronauti nei pianeti e nelle lune vicine, sempre se disponibili. È anche possibile decidere di procedere nel viaggio, cercando di arrivare ancor più lontano a rischio però di perdere anche tutti i progressi fatti.

A mischiare le carte in tavola sono poi le abilità speciali dei vari astrogatti, che donano a MLEM: Agenzia Spaziale una piccola ma apprezzata vena strategica. Alcuni avventurieri possono infatti sbarcare anche nelle celle adiacenti a quella in cui si è fermato il razzo, mentre altri consentono di raddoppiare il punteggio se arrivano su determinati corpi celesti e così via. Delle variabili interessanti, che obbligano i giocatori a pianificare per bene che gatto mandare in missione, in modo tale da massimizzare i punti ottenuti.

La vittoria in MLEM è infatti assegnata alla fine della partita, che avviene o dopo undici fallimenti o quando un giocatore ha esaurito gli astronauti a disposizione, a colui che ha totalizzato il maggior numero di punti. Pianeti e lune colonizzate e obiettivi raggiunti, come ad esempio essere i primi a collocare due gatti nello spazio profondo, concorrono in tal senso allo score di ogni contendente, rendendo necessario in ogni singolo turno ponderare per bene fino a che punto sfidare la sorte.

Delle apprezzabili varianti

Quella che vi abbiamo fino a ora raccontato è l’esperienza base di MLEM: Agenzia Spaziale, con il gioco che è però dotato come precedentemente accennato di tre moduli aggiuntivi, in grado di rendere il tutto ancor più accattivante e longevo. Nel caso l’esperienza vanilla vi abbia stufato è infatti possibile arricchirla in vari modi, il tutto senza aggiungere un euro.

Il modulo UFO introduce ad esempio il relativo indicatore, che parte dallo spazio profondo e si muove pian piano verso l’inizio della mappa, dei segnalini spedizione che variano numero dei dati lanciabili e altri effetti ancora. Congiungersi con l’indicatore UFO nella mappa farà ottenere al comandante del razzo dei punti aggiuntivi, perfetti per alimentare la sua corsa alla colonizzazione spaziale.

Il modulo aggiuntivo Missioni segrete arricchisce il gioco senza stravolgerlo

Esplorazioni, invece, introduce all’interno della mappa dei segnalini esplorazione, con il loro effetto che viene scatenato nel caso in cui il razzo si fermi nella loro posizione. Tra gli effetti possibili dei punti aggiuntivi, il recupero di un dado scartato e anche la possibilità di spostare ulteriormente avanti il razzo grazie a un tunnel spaziotemporale. Missioni segrete, infine, propone ai giocatori delle sfide che, se completate, vanno a rimpinguare ancor di più il loro bottino di punti.

Giudizio finale

MLEM: Agenzia Spaziale è un buonissimo board game che fa dell’immediatezza e della simpatia alla base dell’idea i propri punti di forza. Un push your luck semplice ma accattivante, in grado di intrattenere anche dopo diverse partite grazie anche a dei moduli aggiuntivi capaci di arricchire il sistema di gioco senza stravolgerlo. Una piacevole sorpresa, perfetta per passare qualche piacevole serata in compagnia di amici e conoscenti, anche e soprattutto con quelli meno avvezzi ai board game.