Stranger Things Il Sottosopra | Recensione | Fortuna e amicizia

Difficile, se non addirittura impossibile, citare un fenomeno mediatico più significativo di Stranger Things negli ultimi anni. Nessuna altra opera appartenente alla cultura pop ha infatti saputo ghermire il pubblico allo stesso modo della serie televisiva creata dai Duffer Brothers e distribuita da Netflix. Un telefilm che si è rivelato dopo poco tempo in grado di rompere le barriere del media, ricevendo tutta una serie di lavori appartenenti ai più svariati ambiti, a partire dai fumetti fino ad arrivare ai videogiochi.

Tra di essi possiamo trovare anche l’argomento del giorno, ossia il board game Stanger Things Il Sottosopra. Un gioco da tavolo cooperativo per due o quattro giocatori ideato da Rob Daviau ed edito in Italia da Asmodee, di cui, dopo numerose prove, siamo finalmente pronti a parlarvi.

Un gioco da tavolo, due avventure

Stranger Things Il Sottosopra ci permette quindi di immergerci in compagnia di fino altri tre amici nell’universo dei Duffer Brothers, più in particolare in quelle che sono le prime due stagioni dell’opera. Anche gli obiettivi finali di ogni singola partita ricalcano quelli visti su Netflix. Se decideremo di imbarcarci nell’avventura dedicata alla prima stagione, il nostro compito sarà quello di salvare Will, mentre in quella ispirata alla seconda stagione, oltre a salvare le penne del giovane ragazzo, dovremmo anche chiudere il famigerato e pericoloso portale verso il Sottosopra. Se amate l’immaginario vi troverete quindi fin da subito a casa.

Ogni lato del tabellone è cosparso di nemici, ma anche alleati

Scegliere se affrontare una delle due stagioni, con un lato del tabellone dedicato a ognuna di esse, non sarà solo l’ambientazione a cambiare ma anche qualche piccola regola e le carte presenti in partita. Il demogorgone, ad esempio, è un avversario dedicato solamente alla prima stagione, mentre i democani entrano in gioco solo nella seconda e così via. Per quanto le regole di base siano sempre quelle, insomma, scegliere se affrontare un lato del tabellone invece dell’altro porta con sé dei risvolti niente male.

A fare da fil rouge al tutto sono le cosiddette pile, ossia dei segnalini livello posizionati uno sopra l’altro in determinate aree della mappa. Il nostro obiettivo sarà quello di rimuoverli dal gioco, utilizzando determinate carte azione in grado di superare il loro valore totale. Ogni segnalino livello può assumere un valore da 0 a 5 – a eccezione di quelli dedicati al demogorgone – ed è proprio qua che entra in gioco la variabile regina di Stranger Things Il Sottosopra, ossia la fortuna.

Una pila di 4 segnalini punteggio, che ricordiamo essere girati verso il basso e non essere quindi noti a priori ai giocatori, può infatti valere un qualsiasi valore da 0 a 20, rendendo più o meno complessa l’impresa di batterlo attraverso le carte azione.

Uscire sconfitti da uno scontro con una pila, oltre a ovviamente impedire al gruppo di giocatori di rimuoverla dalla mappa e avvicinarsi così alla vittoria, comporta poi un aumento dell’indicatore Paura pari alla differenza tra il valore totale dei segnalini e quello delle carte azione utilizzate dal giocatore. Nel caso tale indicatore, riportato nella scheda di ogni singolo personaggio, raggiungesse il massimo la partite finisce con la sconfitta dei giocatori.

Nel bel mezzo dell’azione

Ma come funziona un round?
Ogni turno in Stranger Things Il Sottosopra si svolge in quattro differenti fasi:

  • Muoversi: il giocatore muove il proprio personaggio sulla mappa di gioco in base ai propri punti movimento, seguendo determinate regole. Una volta atterrati in una zona con un nemico, ad esempio, non è possibile spostarsi ulteriormente;
  • Effettuare l’azione: in tale fase il giocatore può utilizzare un’azione, che può essere Luogo se non vi sono nemici nella zona, o combattere, nel caso in cui vi sia qualche nemesi a infestare l’area;
  • Rifornire la mano: il giocatore pesca semplicemente carte azione fino ad averne cinque in mano;
  • Rivelare le scene: momento clou del turno, nel quale vengono rivelate un numero di carte scena pari alla somma delle carte azione giocate nel round e il numero dell’atto attuale, al netto di eventuali bonus dati, ad esempio, da alleati come l’agente Powell.
Le carte Scena possono avere effetti dirompenti

Al tutto vanno ad aggiungersi diverse variabili, come ad esempio i già citati alleati e il demogorgone, oggetti vari, zone con effetti speciali come il sottosopra e, infine, Undici. La ragazzina simbolo della saga in Stranger Things Il Sottosopra non è un personaggio giocabile, ma un potente alleato in grado di aiutare i giocatori a uscire vittoriosi dalla propria partita. Attenzione però: potremo chiedere la sua assistenza una sola volta durante la partita e diventa quindi fondamentale sfruttarla al momento giusto. Proprio come nella serie TV Undici potrà quindi sovvertire le sorti dell’intera avventura: sta a noi decidere come e quando.

Il demogorgone e la dea bendata

Il tutto funziona bene, sia in due che in quattro giocatori.
La pressione di che mossa fare, l’indecisione sul quando utilizzare le abilità di Undici e, soprattutto, l’angoscia di veder comparire il Demogorgone sono infatti tutte costanti che attanagliano dall’inizio alla fine del match, concorrendo a ricreare alla grande le atmosfere della saga.

Ben riuscita la gestione della cooperativa, con tutti i giocatori che devono unire le forze per un risultato comune, mentre meno convincente è il grande ruolo dato alla fortuna. Sia chiaro, la sorte è da sempre una costante di tantissimi giochi da tavolo, ma in Stranger Things Il Sottosopra è, in alcuni casi, fin troppo presente.

Poco male: se imparerete a convivervi, vi divertirete parecchio.

Le miniature sono davvero belle

Da un grande franchise derivano grandi prodotti, anche e soprattutto a livello realizzativo. Le varie carte sono infatti tutte di buonissima fattura, sia sul piano stilistico che su quello dei materiali. Anche il tabellone è di livello sotto ogni punto di vista, riuscendo a ricreare alla grande ambientazioni e atmosfera della produzione Netflix.

A eccellere particolarmente sono però le varie miniature. Sia i personaggi che gli antagonisti sono infatti stati realizzati particolarmente bene, con un numero di dettagli davvero soddisfacente. Peccato solo per la scelta di realizzare le pattuglie in cartone e non in plastica come le altre miniature, ma si tratta della classica pagliuzza nell’occhio che non deve ingannare più di tanto. Anche sotto tale aspetto, insomma, Stranger Things Il Sottosopra non delude assolutamente.

Giudizio finale

Stranger Things Il Sottosopra è un board game di buonissima fattura, che riesce a catturare alla grande lo spirito della serie TV e dei suoi protagonisti. Sebbene siano forse un po’ troppo contraddistinte dalla sorte, le partite sono veloci e divertenti, colme di pericoli da sormontare e avvversari da affrontare. Se amate l’opera dei Duffer Brothers, o anche più semplicemente i giochi da tavolo cooperativi, val insomma decisamente la pena dargli un’occasione.