El Grande | Recensione | Alla conquista della Spagna

el grande recensione
el grande recensione

Nell’oramai lontano 1995, Wolfgang Kramer e Richard Ulrich danno vita ad un gioco da tavolo chiamato “El Grande” che, in poco tempo, sarebbe diventato una vera e propria pietra miliare nel genere “controllo del territorio”, assurgendo addirittura a gioco dell’anno (Spiel des Jahres) nel 1996. il gioco pubblicato dall’editore “Hans im Gluck” proponeva un set di regole snelle, semplici da apprendere e complesse da padroneggiare, dando vita a delle partite in cui la strategia la faceva da padrona.

Oggi, a quasi 30 di distanza dalla release originale del titolo, Giochi Uniti ha immesso sul mercato una versione aggiornata di El Grande, con nuove grafiche, nuove carte, meeple più dettagliati e, come ciliegina sulla torta, nuove mini espansioni, in modo da garantire ancora più varietà.

Come sempre, i remake dei grandi classici del passato possono trasformarsi in delle pericolose armi a doppio taglio e, proprio per questa ragione, nelle righe che seguono cercheremo di analizzare pregi e difetti di questa nuovissima versione di El Grande, cercando di scoprire quanto intatto sia rimasto il suo fascino.

Storia di Re, Grandi e cavalieri

el grande gioco da tavolo
Dominate le province più importanti della Spagna.

Ci troviamo nella Spagna del XVmo secolo, sconvolta dalla guerra tra le sue province, divise tra il dominio cristiano e quello musulmano. In un contesto del genere, la presenza del Re sembra essere l’unico elemento capace di garantire una stabilità, seppur limitata e temporanea; tutto è nelle mani dei Grandi, esponenti di una nobiltà sempre pronta ad approfittare di ogni occasione per accumulare sempre più potere.

È proprio in questa cornice che dovremo muovere i nostri passi. Ciascun giocatore (da 2 fino ad un massimo di 5) dovrà impersonare un Grande che, un turno dopo l’altro, dovrà accuratamente collocare la sua corte di Cavalieri nei territori chiave delle varie province, così da accumulare il maggior numero di punti e, quindi, di potere sui suoi rivali.

L’esperienza di gioco ruota totalmente attorno alla strategia, a partire dalla determinazione dei turni. All’inizio di ogni turno, ciascun giocatore scoprirà la sua Carta Potere, che determinerà tanto il numero di cavalieri con cui andrà a rimpolpare la sua Corte, quanto il momento in cui potrà effettuare le sue mosse. Va da sé che i due valori sono inversamente proporzionali: quanto più alto sarà il numero di cavalieri che potrete assoldare, tanto più in là potrete svolgere il vostro turno.

Non appena sarà il vostro momento di agire, dovrete decidere quale Carta Azione scegliere. Ogni turno vedrà l’alternarsi di cinque carte di questo genere, che vi consentiranno sia di collocare i cavalieri sui territori confinanti a quello in cui si trova il Re (pedina neutrale ma determinante), che di utilizzare alcuni effetti secondari, che potranno agevolare il vostro gioco.

Dallo spostamento del Re a quello dei vostri cavalieri, fino a quello di accelerare il conteggio dei punti: ogni carta (ad eccezione di una) potrà essere utilizzata solo una volta e, per questa ragione, le nostre scelte dovranno sempre essere ponderate.

Il momento di tirare le somme

el grande boardgame
Il Re sarà un elemento cruciale per le vostre mire.

Una volta ogni tre turni, per tutti i Grandi arriverà il momento di conteggiare i punti accumulati. Ogni provincia assegnerà un determinato numero di punti al giocatore che avrà il maggior numero di cavalieri schierati in quel territorio (ed a quelli che si posizioneranno al secondo e, in alcuni casi, terzo posto), ricevendo dei bonus in caso di presenza della miniatura del proprio Grande o, meglio ancora, di quella del Re.

Un elemento di grande valore strategico è il Castello. Si tratta di un territorio a sé stante, al cui interno ciascun giocatore potrà decidere di nascondere alcuni dei suoi cavalieri; in ciascuno turno di “conta”, il castello aprirà il suo ponte levatoio, assegnando punti al giocatore con il maggior numero di cavalieri ed assegnandoli in territorio scelto in segreto sulla Ruota delle Regioni.

Quanto finora detto conferisce grande importanza all’elemento strategico, che spingerà ciascun giocatore a ponderare quando osare per il primo turno e quando, invece, cedere la mano ad altri, cercando di controllare le regioni più importanti e, ove possibile, sabotando i piani avversari.

Sotto questo aspetto, sottrarre punti all’avversario in testa rappresenta una priorità, forse anche più del guadagnarne. Va da sé che ciascun giocatore dovrà fare dei calcoli accuratissimi, ponendo sui piatti della bilancia sia il proprio punteggio che quelli dei vostri avversari, scegliendo chi danneggiare di più.

Niente, ma proprio niente, è lasciato ad un tiro di dado: ciascun Grande sarà artefice del suo destino, a patto di saper sfruttare ogni occasione propizia e conoscendo perfettamente le regole.

Regolamento snello e facile da apprendere

el grande castello
Il Castello potrà letteralmente spostare gli equilibri di gioco.

Uno dei principali deterrenti di questa tipologia di giochi da tavolo è spesso rappresentato da regolamenti lunghi decine di pagine, con cui non è facile familiarizzare e che, di fatto, scoraggiano tutti coloro che desiderano una serata di divertimento. Nel caso di El Grande, invece, questo rischio praticamente non esiste.

Le regole sono decisamente immediate, facili da apprendere, memorizzare e, all’occorrenza, consultare, senza mai compromettere il ritmo del gioco. Sotto questo aspetto, la conformazione della plancia aiuta a ricordare le fasi più importanti di ciascun turno, evitando di dover sfogliare il regolamento alla ricerca di una specifica azione da svolgere.

Al di fuori di un paio di lacune riguardanti la traduzione di qualche carta e spiegazioni poco dettagliate di alcuni momenti, El Grande può essere fruito tanto da giocatori giovani (dai 12 anni in su) quanto dai veterani del boardgame, riuscendo ad occupare un massimo di 90 minuti per una singola partita.

Se la scalabilità rappresentava un neo delle precedenti versioni del gioco, questa nuova incarnazione di El Grande riesce a garantire un buon bilanciamento anche a partite composte da 2 o 3 giocatori, anche se la migliore esperienza di gioco sarà sempre reperibile in match a 5 giocatori.

Infine, le carte aggiuntive e le mini espansioni rappresentano quel quid che ogni “rimasterizzazione ludica” dovrebbe vantare, riuscendo ad aggiungere qualcosa di nuovo senza però modificare la struttura originale del gioco.

Forse qualche aggiunta in più ci avrebbe incuriosito, come ad esempio una maggiore caratterizzazione delle varie fazioni, elemento molto in voga in giochi da tavolo di questo genere. Tuttavia, ci rendiamo conto che una scelta di questo genere avrebbe appesantito il regolamento, rendendolo più corposo e farraginoso, e la via scelta dell’editore è quella dell’immediatezza.

Nuove illustrazioni, nuovi meeple e… scatole!

el grande punti
Conquistate più punti e sconfiggete i vostri avversari.

Avete presente quel concetto di “rimasterizzazione” di cui parlavamo prima? Bene, è arrivato il momento di andare più nel dettagli.

La versione 2023 di El Grande propone delle illustrazioni nuove di zecca: dal packaging alla plancia, passando per le carte, senza ovviamente dimenticarci dei meeple! Probabilmente ricorderete che, in passato, cavalieri e Grandi erano rappresentati unicamente da cubi di legno di varie dimensioni; ebbene, aprendo la scatola troverete tantissimi meeple colorati pronti ad attendervi, raffiguranti tanto i cavalieri quanto i Grandi, con una pedina più grande e torreggiante per impersonare il re.

Grazie al numero ridotto di elementi da collocare, il gioco è intavolabile in pochi minuti e, soprattutto, è altrettanto facile da riporre. L’editore ha inserito diverse scatole di cartone, al cui interno è possibile riporre tutti i meeple e le carte potere di una determinata fazione, consentendo così di tenere la nostra copia sempre in ordine e, soprattutto, pronta ad essere sfoderata e ad entrare in azione.

Giudizio finale

I giochi da tavolo appartenenti al genere “controllo del territorio” si sono evoluti tantissimo nel corso degli anni, aggiungendo elementi di gioco sempre nuovi ma appesantendosi nel contenuto e nella resa finale. El Grande segue la via opposta: regole facili da apprendere (e difficili da padroneggiare), che fanno la felicità tanto degli amanti della strategia quanto di coloro che non desiderano sfogliare pagine e pagine di regolamento.

Niente è affidato al caso e/o alla fortuna, tutto si basa su quanto abili saprete essere nell’accumulare punti e sottrarne ai vostri avversari, sfruttando le carte a disposizione e agendo al momento più opportuno.

Abbinate quanto finora detto ad un restyling praticamente completo del gioco ed avrete ottenuto il ritorno in grande stile di uno dei capisaldi di questo genere di boardgame, pronto ad intrattenere praticamente qualunque tipo di giocatore.