Recensione Hero Realms | Il digestivo fatto gioco da tavolo

Le carte di hero realms disposte nella fila centrale del mercato

In certi momenti, specialmente quando si provano diversi titoli in cerca di una novità e si finisce spesso a terminare le partite in stato semicatatonico, viene il dubbio di essere arrivati a un punto di saturazione. Quando ci si concede troppo spesso degli sfizi, si finisce per scoprire che ciò che tanto desideravamo non ci soddisfa più.

Fortunatamente è venuta in mia salvezza una mia piccola ossessione del passato: dopo infinite ore passate a giocare a Star Realms, ho avuto finalmente modo di ritrovare le meccaniche che mi intrattenevano nella sua versione fantasy, Hero Realms, pubblicato in italia da Devir.

Non è Magic, ma non si vede

I giochi della serie Realms a un livello puramente superficiale non sono meccanicamente complessi, e il tema è poco più che attaccato con lo sputo a un’idea di fazioni suddivise per colore come in Magic: The Gathering, ma quel tema appena accennato riempie la vostra mano di carte con una forte personalità, immediatamente riconoscibili e illustrate in maniera eccellente.

Nelle carte di Hero Realms troveremo Maghi, Draghi, Vampiri, Cavalieri e anche burocrati senza scrupoli, ognuno inserito nel tema della sua fazione e strettamente legato alle azioni che andremo ad attivare.

Apprezzabile la qualità delle carte alla pari dei mazzi da poker di fascia alta. Certo data l’enorme quantità di sollecitazione a cui saranno sottoposte con i continui mescolamenti è consigliabile usare delle bustine protettive come fareste per i vostri mazzi di Magic.

la mano di un giocatore di hero realms che osserva le scelte del prossimo turno

La corsa a dare le mazzate più grosse

A livello di gioco, non ci discostiamo minimamente da quanto già osservato in Star Realms: ogni giocatore inizia con un mazzo iniziale con alcune carte in grado di generare oro e danno, e procede dunque a espandere il proprio pool acquistando dall’area comune le carte delle varie fazioni.

Ad ogni turno andrà a formare una nuova mano di cinque carte, e nel caso dovesse pescare da un mazzo esaurito lo rimpinguerà andando a rimescolare le carte precedentemente scartate. All’atto pratico, si tratta di calcolare l’oro, il valore di combattimento e di salute da utilizzare per gli acquisti, danneggiare l’avversario e i suoi eroi, e ripristinare la propria vita. L’obiettivo è ovviamente ridurre a zero il prima possibile i punti vita dell’avversario, trovando modi creativi di accumulare più danni possibili di turno in turno con le carte che abbiamo a disposizione, fino ad infliggere una gloriosa mazzata finale.

Parlando delle meccaniche più specifiche, gli eroi delle varie fazioni saranno le uniche carte ad avere una sorta di permanenza (che si farà sempre più labile mano a mano che la costruzione dei mazzi tenderà all’aumento dei danni e degli effetti di rimozione) sulla vostra board: Oltre a essere dotati di un’abilità attivabile tappandoli, alcuni avranno la proprietà Guardia, che li renderà un temporaneo scudo per gli altri eroi sul campo e la vostra salute.

il tavolo con le carte a disposizione dei giocatori

Altro interessante elemento che andrà ad influenzare il vostro deckbuilding nella partita saranno le abilità di fazione: alcune carte infatti riporteranno un secondo effetto legato al simbolo della loro fazione. Per attivarlo sarà necessario giocare nel medesimo turno un’altra carta della stessa fazione.

Ed è qui che il lento gioco iniziale di Hero Realms si apre e prende forma, trasformandosi in un gioco di opportunità e intuizione. Costruire il vostro mazzo su una o due fazioni è lo strato minimo di strategia a cui dovrete ricorrere durante la partita, e sarà sempre sottoposto al rischio di scarsità di carte nel mercato comune.

Il senso del giocare

Come ho accennato all’inizio dell’articolo, ho avuto un improvviso momento di noia nel mio approccio al gioco da tavolo. Mi sono ritrovato di fronte a regolamenti inutilmente complessi, meccaniche messe insieme con lo sputo, temi che servivano ad insaporire dei giochi terribilmente blandi.

In questa ricerca di un nuovo stimolo ho realizzato che in un mercato che ci sta offrendo oltre tremila titoli nuovi ogni anno, in quanto giocatori non ci possiamo permettere continui salti nel buio, ma meritiamo di giocare dei titoli che siano stimolanti nell’esperienza e nelle dinamiche che creano.

In sostanza, meccaniche e tematiche abbozzate non bastano più per quanto mi riguarda, e proprio con Hero Realms ho cercato di riscoprire un ritorno alla pura gioia dell’affrontare una sfida con altri giocatori.

Nella semplicità della corsa all’accumulo dello schiaffone in faccia definitivo, tutti i giocatori al tavolo sono pienamente coinvolti dalle decisioni prese fin dall’inizio, e nessun turno può andare sprecato. Il mero esercizio matematico di contare oro e punti combattimento diventa ben presto una costante valutazione di opportunità e rischi da prendere, di scelte da ponderare fino in fondo per riuscire a determinare la nostra direzione all’interno della partita.

le scelte a disposizione nel mercato delle carte di hero realms

Sicuramente la parte più aleatoria del gioco, composta dal mazzo che ogni tanto inevitabilmente non gira e dalle carte del mercato che riescono ad essere sempre quelle che non ci servono al momento giusto, può dettare il corso di alcune partite. Ma Hero Realms ha anche rispetto del nostro tempo, e una partita particolarmente sfortunata ha la decenza di chiudersi in dieci minuti e lasciare spazio alla successiva dove avremo modo di rivalerci sui nostri avversari.

Conclusioni

Hero Realms non è un gioco che vi cambierà la vita, non vi farà venire voglia di buttare via tutti gli altri giochi che avete e giocare solo a questo all’infinito, ma mantiene una promessa semplice: farvi divertire e non sprecare il vostro tempo.

Le meccaniche semplici ma profonde vi garantiranno un’alta rigiocabilità, e sarà sempre pronto per essere intavolato come introduttivo per giocatori meno esperti, o come fillerino alla fine di una sessione particolarmente intensa, dove i giocatori hardcore potranno mantenere comunque la loro dignità giocando a un gioco di carte più complesso di scala quaranta.

Pertanto, se vi capita fategli un po’ di spazio nella vostra collezione. Saprà darvi un porto sicuro a cui tornare quando non avrete voglia di aprire le quarantasette scatole dell’ultimo wargame con duecento miniature comprato su Kickstarter.

Ringraziamo Devir Italia per aver fornito la copia di review.