Lo streaming per tanti è l’unica scusa per avere una TV. Una scusa che sta per diventare molto più costosa. Di nuovo.
Di certo ricorderemo questo anno che si sta per concludere come forse uno degli anni in cui più di tutto quello che ci piaceva guardare e quello che ci piaceva fare è improvvisamente diventato una fonte di stress aggiuntivo a causa degli aumenti ripetuti dei prezzi.
Dalle console ai videogiochi, passando per gli abbonamenti di qualunque cosa, ci stiamo ritrovando in una situazione in cui anche lo svago va centellinato perché altrimenti rischia di demolire il budget familiare.
Eravamo quindi molto contenti di alcune soluzioni low cost che permettevano lo stesso di godere di almeno una parte dell’intrattenimento presente online senza dover necessariamente ricorrere a soluzioni illegali.
Ma, e basta guardare i commenti online per capirlo, sono proprio queste soluzioni le prime che stanno venendo in mente a tanti che ora si vedranno aumentare il prezzo del proprio abbonamento streaming. Non siamo qui a dire che sia una soluzione, ma di certo è una reazione che possiamo comprendere.
Anche questa piattaforma di streaming aumenta di prezzo
Parlando di abbonamenti in questo 2025, il capovolgimento più eclatante è stato ovviamente quello dell’abbonamento al Game Pass, la cui versione più completa, la versione Ultimate, è in pratica raddoppiata di prezzo. Un prezzo aumentato che è stato giustificato con l’introduzione di alcuni servizi che stanno ancora provocando discrete polemiche.

Non ovviamente ci sono solo i videogiochi tra le piattaforme di streaming. Per gli amanti delle serie TV e dell’animazione, la soluzione principale è costituita da quello che c’è su Crunchyroll. Una piattaforma che è un vero e proprio punto di riferimento globale.
Una piattaforma che sembrava l’unica che ancora tenesse in considerazione anche una tipologia definita di utenti, ovvero quelli che magari non sono divoratori di serie ma guardano qualche episodio qua e là, oppure quelli che per motivi di budget non possono passare alle versioni a pagamento. Crunchyroll infatti aveva, e qui occorre usare il passato, una formula di abbonamento gratis con pubblicità. A partire dal prossimo mese di gennaio, questo livello di abbonamento non esisterà più.
E qui arrivano i commenti di chi mette le emoji di One Piece e chi ritira fuori Jack Sparrow per ovvi motivi. Di nuovo, non è una soluzione che ci sentiamo di sposare, ma possiamo comprendere la frustrazione di chi si trova a non potersi permettere neanche i 5 euro al mese dell’abbonamento base.
Quali possono essere, però, le reali alternative per chi non vuole commettere questo genere di reati? In realtà, su alcune piattaforme già disponibili si trovano prodotti anime gratuiti. Tra questi non bisogna sottovalutare YouTube e anche la piattaforma Pluto TV, che offre moltissimi contenuti.
