Prezzi diversi per ogni persona: scoperta una pericolosa truffa nei negozi

uomo al supermercato e telecamera
Prezzi diversi per ogni persona: scoperta una pericolosa truffa nei negozi - player.it

I prezzi nei supermercati e nei negozi cambiano da persona a persona. Ma che follia è questa?

Con la crisi che continua a farsi sentire e che anzi sembra non migliorare neanche un po’, andare a fare la spesa può essere una reale fonte di stress. Questo perché i prezzi cambiano da una settimana all’altra e quello che eri convinto di poter acquistare, che era quindi nel tuo budget, improvvisamente ti manda in crisi.

Ma immagina che cosa succederebbe se i prezzi fossero decisi sul momento e se quindi quello che paghi tu e quello che pagherà chi è prima o dopo di te non fosse uguale. È qualcosa che rischia di diventare una nuova normalità.

C’è qualcuno, però, che ha deciso quantomeno di tentare di fare un po’ di chiarezza. Ovviamente, la nuova frontiera dei prezzi dinamici è resa disponibile dall’enorme quantità di dati personali che negli anni abbiamo lasciato e che continuiamo a lasciare in giro.

Questo prezzo è per te ma non per gli altri?

La notizia reale è che lo Stato di New York ha deciso di cominciare a fare qualcosa per discutere una situazione che si sta verificando sempre più spesso: i prezzi che vengono riaggiustati soggetto per soggetto.

supermercato
Questo prezzo è per te ma non per gli altri? – player.it

La nuova legge obbliga infatti le società che applicano sistemi che calcolano i prezzi in base a chi fa richiesta di prodotti e servizi a informare in modo chiaro e diretto gli utenti che i prezzi sono stati aggiustati in base a un algoritmo che ha esaminato i dati personali dell’utente. A parlarne è il New York Times. Molti dei diretti interessati, in particolare Uber, si sono però dichiarati non a favore di questa legge che a quanto pare sarebbe scritta male.

Tra l’altro, i rappresentanti di Uber hanno chiarito che la società aggiusta i prezzi solo in base alla geografia e alle richieste degli utenti. Addirittura l’associazione nazionale che raccoglie i venditori ha tentato di bloccare la legge, ma per ora un giudice federale ha decretato che si può andare avanti.

Anche chi si occuperà di questa faccenda a livello cittadino per New York ha dichiarato che c’è moltissimo lavoro da fare, ma che comunque la legge è fondamentale. Anche perché, e non è solo negli Stati Uniti che succede, molte catene adottano ora etichette dei prezzi sugli scaffali che non sono più quelle tradizionali di carta o di plastica, ma dei mini display con i quali effettivamente si può cambiare il prezzo in tempo reale.

Se questo cambio in tempo reale possa essere poi influenzato anche dai dati personali che vengono raccolti su chi fa la spesa e poi viene scansionato e riconosciuto, è ancora da vedere.

Diversi studi, però, ci dicono che la tendenza nel futuro sarà proprio l’implementazione di intelligenze artificiali che possano modificare i prezzi, per esempio in base alla richiesta stagionale, senza che ci siano addetti nei reparti che debbano cambiare le etichette. Il tutto sarà automatizzato in base alle scelte degli algoritmi.

Quanto questi algoritmi riusciranno a creare un equilibrio tra la proverbiale ingordigia dei venditori e i budget familiari sempre più ristretti sarà la vera sfida del domani.