Molti consumatori oggi scelgono di ignorare il Black Friday. Sorge un nuovo movimento, ispirato all’ideale di consumi più consapevoli.
Il trend è chiaro: il Black Friday sta perdendo progressivamente appeal. Da un lato si nota una disillusione crescente e sempre più diffusa sugli sconti. Il consumatore si è accorto che non tutte le offerte collegate al weekend lungo del risparmio sono reali. Spesso, come denunciato da più osservatori, i prezzi vengono gonfiati prima degli sconti.
Dall’altro, sembra che il Black Friday abbia perso la sua forza originaria, il suo valore sociale. La stagione degli sconti non è più intesa come un rito collettivo. E la crisi diffusa, tangibile nella società reale, ha cominciato a guardare con sospetto a tale celebrazione del consumo.
In Italia, per esempio, quest’anno solo il 40% dei consumatori ha seguito il Black Friday nel 2025. E se i dati dovessero essere confermati si potrebbe parlare di crisi: di dieci punti in meno rispetto al 2024.
Anche a livello mondiale il Black Friday sembra ormai poco seduttivo per l’utente tipo. E c’è chi s’impone a priori di non comprare nulla durante il periodo pre-natalizio. Sta infatti emergendo un nuovo movimento di consumo consapevole, chiamato Circular Monday. Una rete che invita a ridurre gli acquisti compulsivi e privilegiare la sostenibilità, il riuso e la qualità.
Il nuovo movimento si esplica in contesto economico ma ha un valore dichiaratamente culturale e politico. Chi rifiuta il Black Friday vuole innanzitutto affermare un diverso modello di società, dove il valore non è la quantità di cose acquistate ma la responsabilità verso l’ambiente e la comunità.
Circular Monday e Mass Blackout: tutti dicono no al Black Friday
Il movimento è nato dieci anni fa in Svezia, con il nome di White Monday. Dopodiché è stato ribattezzato Circular Monday. A lanciare l’idea fu l’imprenditore svedese Henrik Lindhqvist, un attivista che da sempre si spende nel settore del riciclo e della riparazione.

Per contrastare il consumismo del Black Friday, i membri del Circular Mondey hanno proposto un’alternativa basata su economia circolare: riuso, riparazione, riciclo e condivisione. Il messaggio si è diffuso sul social e lentamente è stato accolto da tantissimi utenti. E, strano ma vero, in giro ci sono anche influencer che cercano di sensibilizzare i consumatori sull’impatto ambientale degli acquisti compulsivi.
Oggi il Circular Monday è celebrato in oltre quaranta Paesi: dal Nord Europa agli Stati Uniti, fino all’Italia. E ci sono migliaia di imprese, start-up e associazioni che offrono sconti o promozioni su servizi “circolari”. Quindi su riparazioni, servizi di noleggio e prodotti riciclati.
Al contempo, sopratutto negli USA, si sono diffuse altre campagne di boicottaggio del Black Friday. Sui social va forte il movimento del Mass Blackout. Un’iniziativa lanciata da vari gruppi che invita, dal 25 novembre al 2 dicembre, a sospendere acquisti presso grandi catene, cancellare abbonamenti a piattaforme di streaming, ridurre i viaggi non essenziali e persino limitare il lavoro.
Il movimento We Ain’t Buying It se la prende soprattutto con Amazon, invitando i consumatori a non acquistare nulla sulla grande piattaforma di e-commerce. Qui l’obiettivo è dimostrare che i consumatori hanno un grande potere economico, da usare per contestare un sistema che premia miliardari e grandi aziende e penalizza le persone comuni.
