Cosa penseresti se ti chiedessero la carta di identità per ogni sito web che vuoi visitare? Ecco dove sta accadendo a causa di una nuova legge.
Pare proprio che continui la lista dei governi del mondo che stanno cercando in tutti i modi e con ogni mezzo possibile di creare delle regole che mettano le autorità nelle condizioni di controllare, sapere e valutare quello che gli esseri umani fanno o non fanno online, quali siti vengono o non vengono visitati, quali attività vengono o non vengono fatte.
Ora, per chi vive in questo luogo specifico del mondo, potrebbe arrivare una novità che di certo cambierebbe la concezione stessa che abbiamo della rete come luogo di assoluta libertà.
Non che siamo d’accordo con alcune delle attività che online si svolgono, per esempio quelle realmente criminali, ma il fatto che strutture governative possano seguire i cittadini anche online con una sorta di profilazione non è piacevole. Ecco che cosa sta accadendo e dove.
Qualunque cosa fai il governo lo saprà
Online qualcuno potrebbe dire che se non si ha niente da nascondere il fatto che il proprio governo voglia tracciare le attività online, in particolare su quei siti in cui sono ospitati i contenuti che lo stesso governo potrebbe definire pericolosi o solo per adulti, non è un problema.

Ma non lo era neanche il fatto che i giochi troppo violenti nei confronti delle donne venissero censurati fino a quando non è emerso che in realtà questa censura stava un po’ sfuggendo di mano e che, comunque, non potevano essere i fornitori di strumenti di pagamento a decidere che cosa è moralmente acquistabile e che cosa no.
Senza entrare nel merito della questione, anche perché noi ancora ci chiediamo perché i giochi su Steam sono stati censurati ma quello che c’è su OnlyFans no, concentriamoci su quello che sta accadendo in Russia dove sta arrivando una legge per cui il sistema di riconoscimento biometrico statale dovrebbe diventare necessario per avere il permesso di interagire con quei contenuti che non sono adatti ai più piccoli.
Anche in Russia come altrove, quindi, il controllo di quello che fanno gli esseri umani online sta prendendo la forma di un controllo che deve aiutare i bambini a mantenersi lontani da ciò che potrebbe danneggiarli.
Con questa mossa però lo Stato diventerebbe a tutti gli effetti il controllore di quello che i cittadini possono o non possono guardare.
E, in Russia ma come altrove, non fatichiamo ad immaginare che gli organi di governo potrebbero lasciarsi prendere un po’ la mano e cominciare a creare liste sempre più restrittive andando a colpire magari quelli che possono essere considerati contenuti propagandistici contrari a chi al momento tira le fila.
Sui social il commento più ricorrente è proprio il fatto che questo genere di manovre si stanno concentrando in un periodo di tempo che è sospettosamente troppo ravvicinato. E tutti quelli che parlano di come va implementato il sistema di protezione dei più piccoli lo fanno parlando di protezione dei bambini. Non vogliamo essere tacciati di complottismo ma di certo sembra un po’ strano.
