Nuova pericolosa moda tra i bambini: basta uno smartphone e creano il caos

ragazzi con lo smartphone
Nuova pericolosa moda tra i bambini: basta uno smartphone e creano il caos - player.it

Se volete un altro motivo per tenere i bambini un po’ più lontani dagli smartphone ecco cosa potrebbero fare. E che fanno già.

Ci sono tanti studi ormai che ci dicono che dovrebbero esserci dei limiti al momento in cui i ragazzi e le ragazze entrano in contatto con gli smartphone e con la tecnologia, perché può creare situazioni sgradevoli.

Un’esposizione troppo precoce alla tecnologia ha infatti effetti deleteri sulle capacità cognitive. In più, c’è da ricordare che senza la supervisione di un adulto i ragazzi (bambini anche molto piccoli) possono finire su siti che non dovrebbero neanche conoscere.

E su questi siti rischiano di imparare a fare cose che poi mettono a repentaglio la loro sicurezza e la sicurezza di chi è intorno a loro. Si sta infatti diffondendo una nuova e pericolosa moda.

Controllate da vicino gli smartphone dei più piccoli, si rischia il caos totale

L’allarme per ora sembra circoscritto ad alcune scuole del Regno Unito, ma non riusciamo davvero a immaginare che sia una cosa che può fermarsi solo al di là del Canale della Manica. Il Dipartimento che nel Regno Unito si occupa dell’informazione (quindi di tutti i mezzi di informazione e anche dei device a essa connessi) ha infatti scoperto che da un’analisi condotta su 251 attacchi informatici a istituti scolastici, più della metà sono il risultato di attacchi che vengono direttamente dall’interno degli istituti, portati quindi a compimento dagli studenti stessi.

classe vuota
Controllate da vicino gli smartphone dei più piccoli, si rischia il caos totale – player.it

In alcuni casi gli studenti in questione hanno anche ammesso pubblicamente quello che hanno fatto, dichiarando di essere allo stesso tempo parte di forum dedicati alle attività di hacking.

E se di certo è bello che i ragazzi si avvicinano alla tecnologia e la scoprono anche in maniera un po’ spregiudicata, meno edificante è sapere innanzitutto che per la maggior parte di questi attacchi interni ai ragazzi è bastato indovinare le password o trovarle scritte su pezzi di carta e che in alcuni casi questi attacchi siano stati portati avanti proprio con tecniche e strumenti conosciuti sul web.

Questi attacchi interni sono tra l’altro a volte il prodotto di sfide che i ragazzi si lanciano tra loro. Se magari fino a 10 anni fa i più scapestrati si sfidavano a entrare nell’ufficio del preside per rubare qualcosa dalla sua scrivania, adesso si passa direttamente all’hackeraggio dei sistemi interni della scuola.

E se l’allarme è giustificato, meno giustificato è il fatto che i ragazzi abbiano gli strumenti senza supervisione per poter andare liberamente su forum destinati magari agli adulti e sui quali dovrebbero essere consapevoli che è possibile fare anche molti brutti incontri.

Nel nostro Paese non ci sono ancora report di incidenti di questo tipo. A nostro avviso, però, è probabile che se dovesse spargersi il panico, un po’ come con i divieti dei telefoni a scuola, verranno introdotti nuovi regolamenti. Chissà se prima o poi però nei regolamenti ci sarà scritto che con i ragazzi bisogna parlarci.