Spesso le tecnologie che sfruttiamo nella quotidianità sono state prima sperimentate dagli astronauti…
Prendiamo una tecnologia oggi diffusissima, come il memory foam. Questo tipo di materiale fu creato dalla NASA per assorbire gli urti nei sedili delle astronavi. E oggi invece è uno standard per i materassi e i cuscini degli abitanti della Terra.
Stessa storia per le lenti antigraffio, che furono introdotte per migliorare i visori dei caschi degli equipaggi delle navicelle delle missioni Apollo. Anche le cuffie wireless che oggi si usano per ascoltare musica e parlare al telefono sono state sviluppate specificatamente per gli astronauti…
Poi ci sono alcuni oggetti che sono stati pensati e sviluppati appositamente per l’ambiente dell’astronave e che quindi, difficilmente, potranno essere usati anche sulla Terra. Un esempio recente è la Capillary Cup, una tazza speciale per caffè, tè e altri liquidi, appositamente progettata per funzionare in assenza di gravità.
La tazza spaziale è stata ideata dall’astronauta Donald Pettit a bordo dell’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Tutti gli astronauti hanno dei problemi con i liquidi… Nel vuoto della microgravità, i liquidi non si comportano come sulla Terra… di fatti, in tutti i filmati con astronauti a bordo di navicelle o stazioni spaziali si vedono sempre dei giochi con le gocce d’acqua o di altri liquidi.
In pratica, nello spazio, l’acqua non scorre fluidamente verso il basso. Quindi non può essere versata né costretta sul fondo di un contenitore. Per questo gli astronauti bevano da sacchetti speciali con delle cannucce.
La tazza per gli astronauti inventata da Pettit e approvata dalla NASA
Pettit ha deciso di applicarsi per poter bere da una tazza proprio come succede sulla Terra. Lo ha fatto un po’ per gioco, ma alla fine è riuscito a realizzare un progetto che è piaciuto moltissimo sia all’ESA e alla NASA.

La sua tazza sfrutta il principio della capillarità, ovvero la capacità dei liquidi di muoversi lungo superfici strette senza bisogno di gravità. Dunque il suo contenitore presenta una forma a goccia e vari canali sottili lungo i bordi.
Grazie a questa particolare forma, il liquido scorre lungo i canali fino al bordo, dove poi può essere sorbito direttamente da chi beve. Per mandare giù il contenuto della tazza non serve inclinarla. Il fluido si muove grazie alla tensione superficiale e alla geometria del contenitore
Il primo prototipo, costruito da Pettit sulla ISS con materiali di fortuna, ha funzionato benissimo. Così alcuni scienziati ne hanno realizzato una versione più professionale con una stampante 3D. La NASA ha testato e promosso la componente.
Siamo dunque al cospetto del primo oggetto brevettato inventato in orbita. E di certo avrà applicazioni future per le missioni lunari e marziane, dove la gravità è diversa da quella terrestre.
