Nel quinto episodio di Alien: Earth, Kumi Morrow dovrà affrontare il suo passato. Ecco cosa succede a uno dei personaggi più belli della serie.
Che cosa dicono le lettere che Morrow legge sulla nave? Kumi Morrow, interpretato da Babou Ceesay, è un cyborg umano potenziato. Lavora per la Weyland-Yutani come capo della sicurezza della nave Maginot.
Sappiamo che è stato inviato in missione più di sessantacinque anni prima per trasportare delle specie aliene sulla Terra. E durante quello sciagurato viaggio Kumi ha perso la figlia Estelle. La giovane è infatti morta in un incendio domestico mentre lui era in stato di criosonno.
Un brutto trauma per il povero Morrow, che di fatti nella narrazione principale appare come un personaggio assai freddo. I compagni sulla nave lo percepiscono come un referente affidabile ma anche un po’ troppo determinato: quasi ossessionato dal completamento della missione.
Sembra insomma disposto a tutto pur riportare almeno un esemplare vivo alla Weyland-Yutani. Il personaggio è bello proprio per questo: Morrow appare neutro e al tempo stesso complesso. Non è un eroe positivo ma non è neanche negativo.
Le lettere lette da Morrow in Alien Earth: contenuto sconvolgente
Morrow, in fondo, cerca un senso in ciò che gli resta dopo la morte della figlia. E nell’episodio 5 della serie intitolato In Space, No One…, Morrow trova appunto qualcosa che sembra avere a che fare con il suo passato. Il cyborg mette mano su una serie di lettere digitali scritte da sua figlia Estelle.

Sono tutte conservate nei registri della nave. Lettere davvero strazianti. Nelle missive Estelle si mostra addolorata. Scrive di sentire la mancanza del padre. E gli scrive anche se non sa se lui leggerà mai i suoi pensieri. Dice anche che sua madre ormai lo ha dimenticato. Mentre lei lo sogna sempre.
Sono messaggi che ha scritto poco prima di morire. E quelle parole rappresenteranno una nuova nascita per il personaggio. Riscoprendosi umano, comincerà a sentirsi male. E, soprattutto, a mettere in dubbio il suo lavoro. Torna a essere vivo in senso morale.
Quindi decide di non sacrificare altri membri dell’equipaggio, anche se ciò mette a rischio il carico alieno e la missione. Si cerca poi un confronto con Petrovich, il sabotatore. Ora Morrow vuole giustizia. Comincia così un toccante percorso di redenzione.
C’anche una terza lettera. Un fax. “ANNO DI MISSIONE 8 DI 65. Signor Morrow, la informiamo che sua figlia Estelle, 19 anni, è morta in un incendio che ha distrutto la sua casa il 12 aprile. I suoi effetti personali sono stati depositati in un deposito per il suo ritorno, tra 53 anni…“
