La RAI cambia tutto per Sanremo 2026: sarà un’edizione molto diversa

logo del festival di sanremo con il numero 2026
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Sanremo 2026 potrebbe essere davvero molto diverso rispetto alle edizioni dell passato. Questa la scelta della RAI che sta alzando un polverone.

Potrebbe sembrare presto ancora parlare del prossimo Sanremo 2026, ma in realtà la grande macchina di quello che è uno dei programmi di punta della Rai si muove con largo anticipo. Stavolta però i cambiamenti non riguardano le scenografie o coloro che si troveranno ad accompagnare Carlo Conti, che è stato confermato per un’altra edizione come conduttore.

Il cambiamento in arrivo sarà a quanto pare dietro le quinte, in una posizione nevralgica. E le ripercussioni potenziali sono quello che ha acceso da subito la discussione. Ma qual è l’intenzione della Rai con il prossimo Festival di Sanremo e con tutti gli altri programmi che, come il Festival, rappresentano in buona sostanza il servizio pubblico?

Festival di Sanremo 2026: sta davvero per cambiare tutto

Sembrerebbe strano, ma anche la Rai si trova ora in una condizione per cui occorre risparmiare. Perché nonostante gli incassi fissi che arrivano dal canone, è chiaro che poi occorre essere rilevanti rispetto all’offerta delle altre emittenti e, in particolare, delle piattaforme di streaming. Ed ecco allora che bisogna compiere delle scelte per dare budget dove serve e allo stesso tempo ridurre le spese in quei frangenti in cui sembra logico.

carlo conti
Festival di Sanremo 2026: sta davvero per cambiare tutto – player.it

La scelta più recente sta riguardando la riduzione drastica dei registi e degli autori esterni. La volontà della Rai è quella di ridurre i costi anche delle grandi produzioni come Sanremo, lavorando con le maestranze che fanno già parte della nutrita schiera dei dipendenti, senza più avvalersi quindi della creatività di registi e autori esterni.

E questa scelta rischia di cambiare profondamente anche proprio lo spettacolo del Festival della Canzone Italiana. Perché nell’edizione 2025, per esempio, Carlo Conti ha lavorato con Maurizio Pagnussat, con il quale ha un sodalizio ormai storico.

Ma Pagnussat, come per esempio anche Duccio Forzano e Michele Guardì, che rispettivamente firmano da sempre I Fatti Vostri e Domenica In, non è un regista stipendiato direttamente dalla Rai. Per l’edizione 2026 del Festival, quindi, Conti rischia di dover fare a meno del regista che lo ha chiaramente aiutato nel costruire l’edizione di quest’anno.

Si tratta di una scelta sostanzialmente economica, ma che rischia di avere enormi ripercussioni anche sulla qualità di quanto la Rai offre, soprattutto negli spettacoli. Perché anche se è qualcosa che non si vede, la regia fa buona parte del lavoro nel confezionare l’esperienza finale dei telespettatori.

Difficile immaginare che dentro la Rai non ci siano registi validi, ma è altrettanto rischioso andare a toccare quei programmi che sono già ampiamente collaudati e che hanno a loro volta delle squadre ben rodate, solo per risparmiare soldi. Per ora la decisione non sembra in alcun modo modificabile.