Allarme WhatsApp e minorenni: Meta impone nuove regole per i più piccoli

whatsapp vietato ai minori

Meta ha deciso di abbassare ancora di più il limite d’età per utilizzare WhatsApp per far fronte ai cambiamenti sociali.

Il mondo dei social network e, in generale, del web ha invaso le nostre vite e al giorno d’oggi è davvero difficile (per non dire impossibile) stare lontani da tutto ciò che concerne l’argomento internet. Fino a qualche tempo fa l’accesso a internet era molto più controllato e controllabile, dato che gli utenti che usufruivano del servizio erano molti meno rispetto ai giorni nostri e soprattutto non esistevano ancora tutti i dispositivi in grado di connettersi alla rete sempre e ovunque.

Al giorno d’oggi accedere a internet è davvero semplicissimo e questo chiaramente comporta anche il fatto che sono sempre di più i minori che già in tenera età hanno accesso a servizi online, dai social network alle semplici ricerche sul web. Chiaramente sono state anche prese delle contromisure come i numerosi servizi di parental control offerti dai colossi del tech oppure le barriere d’uso imposte dai limiti d’età per l’utilizzo di determinate piattaforme.

bambini con smartphone

Piattaforme social come TikTok, Facebook e Instagram non permettono ai minori di una certa età di crearsi un proprio account e, in generale, accedere ai servizi: questo perché chiaramente bambini o ragazzi troppo giovani potrebbero imbattersi in contenuti sensibili per la loro età. Meta ha lavorato tanto da questo punto di vista per la protezione della privacy dei minori, ma a quanto pare per WhatsApp ha deciso di procedere dalla parte opposta.

WhatsApp punta tutto sulla protezione della privacy e dei minori

Numerosi aggiornamenti di WhatsApp dell’ultimo periodo si sono incentrati maggiormente sull’aggiornare i termini e condizioni per la privacy, ribadire ancora una volta che i messaggi in chat sono protetti dalla crittografia end-to-end e che, in generale, la protezione di dati sensibili che potrebbero essere presenti all’interno delle chat è massima. Questo chiaramente è un sospiro di sollievo anche per tutti quei genitori e tutori che sorvegliano sull’attività social di minorenni.

Il rischio di essere esposti a contenuti sensibili su WhatsApp è chiaramente molto inferiore rispetto allo stesso rischio che i minori possono correre su Instagram, TikTok, Facebook o addirittura con una ricerca libera sul web: proprio per questo motivo Meta ha deciso di andare controcorrente per quanto riguarda il servizio di messaggistica istantanea e annunciare un aggiornamento che molto probabilmente farà storcere il naso a molti.

meta stringe sugli adolescenti

Mentre su tutte le altre piattaforme si cerca sempre di garantire un minimo d’età per potersi iscrivere e accedere ai contenuti, che in genere è 14 o 16 anni, su WhatsApp si è deciso di andare controcorrente è di abbassare il limite d’età consentito ai ragazzi minorenni per creare un account piuttosto che alzarlo o lasciarlo invariato.

WhatsApp si apre anche ai minorenni molto piccoli: ecco le nuove regole in arrivo

Attualmente la creazione di un account su WhatsApp è precluso a tutti gli utenti che hanno un’età inferiore ai 16 anni, ma dal prossimo mese questo limite andrà a ridursi fino ad arrivare alla nuova barriera che sarà impostata a 13 anni. Dal prossimo 11 aprile, dunque, il nuovo limite d’età per iscriversi a WhatsApp sarà 13 anni e il servizio di messaggistica istantanea si aprirà anche ai minorenni molto giovani.

La scelta presa da Meta potrebbe essere considerata controversa, soprattutto da genitori e adulti premurosi che non accettano il fatto che ragazzini così piccoli possano utilizzare lo smartphone e chattare con altre persone; bisogna però considerare il fatto che i tempi stanno cambiando e al giorno d’oggi può essere anche molto importante permettere a ragazzi piccoli di restare in contatto con i propri genitori o la propria famiglia anche in età pre-adolescenziale.

whatsapp

La decisione dovrebbe essere comunque una delle conseguenze del Digital Markets Act che ha apportato numerose modifiche nell’ambito della tecnologia, soprattutto per quanto riguarda i maggiori sistemi operativi che, come esplicato dallo stesso Digital Markets Act, hanno dovuto rimuovere diversi paletti e diversi limiti in favore di un mercato tecnologico più libero e permissivo per gli utenti.