Il 2024 si apre con nuove possibilità di assunzioni | Ecco cosa cambia per lavatori e datori

ASSUNZIONI 2024 novità per lavoratori e datori

Ecco cosa c’è da sapere sulle nuove agevolazioni alle assunzioni di lavoratori per l’anno in corso.

In questi mesi si è parlato tantissimo del famoso (o famigerato, a seconda dei punti di vista) bonus edilizio del 110%, rimodulato al ribasso per il 2024 ma ancora in vigore per chi ha iniziato i lavori entro fine 2023. Si è parlato poco invece di altri tipi di bonus, potenzialmente molto più interessanti per i lavoratori e i datori di lavoro: quelli legati alle assunzioni. Nel 2024 saranno introdotti alcuni nuovi nuovi incentivi i datori di lavoro che assumono giovani, e se ne modificheranno altri rispetto a quelli in vigore nel 2023. Vediamo quindi le principali novità, che sono state riassunte da SkyTG 24.

Agevolazioni 2024: più sostegni ai Neet

Nel 2024 ci saranno tanti incentivi all'assunzione di giovani e NEET
Nel 2024 ci saranno tanti incentivi all’assunzione di giovani e NEET

Sono tristemente noti con l’acronimo NEET (Not in Education, Employment, or Training) le persone cosiddette inattive, che nel linguaggio statistico indicano gli individui non occupati, non inseriti in un percorso di formazione e/o studio né sono attivamente alla ricerca dell’uno o degli altri. Spesso si tratta di persone che vivono in situazione di disagio, magari in un momento difficile della loro vita o in condizioni di depressione. Per il 2024 il governo ha stanziato dei bonus per sostenere questa categoria di svantaggiati. Già sperimentato negli ultimi 6 mesi del 2023, il Bonus Neet Under 30 si conferma anche per tutto il 2024. Si tratta di un incentivo all’assuzione, che quindi va a vantaggio dei datori di lavoro che assumono giovani NEET, pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.

Ci sono altri grandi vantaggi anche per i datori di lavoro, nella forma di deduzioni fiscali: si parla di una deduzione del 120% per chi assume a tempo indeterminato, e addirittura del 130% se tali assunti ricadono in una delle seguenti categorie:

  • persone con disabilità;
  • giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile (under 30);
  • donne di qualsiasi età con almeno due figli minori;
  • ex percettori del Reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione;
  • minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare.

Tuttavia, il datore di lavoro deve dimostrare un aumento effettivo del personale rispetto alla media del 2023, per poter usufruire di queste agevolazioni. Tali deduzioni, meglio chiarirlo, non consistono in una riduzione dei contributi versati tramite la trasmissione degli F24, bensì in una diminuzione della base imponibile ulteriore rispetto a quella ordinaria.

Infine, restano in essere la Contribuzione Sud, l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl): in concreto si parla di esonero dei contributi al 100% per chi assume a tempo indeterminato percettori di Adi e Sfl con un limite massimo di 8mila euro all’anno. Nel caso invece di contratti a tempo determinato o stagionale, tali bonus riguarderanno il 50% della contribuzione nel limite di 4.000 euro per un anno e comunque non oltre la durata del rapporto di lavoro. Queste incentivi sostituiscono quello che fu il Reddito di Cittadinanza, che non sarà più erogato nel 2024.

Bonus che viene, bonus che va

La disoccupazione giovanile continua a rimanere alta nel nostro paese
La disoccupazione giovanile continua a rimanere alta nel nostro paese

Per questi nuovi bonus che entrano in vigore per il 2024, altri se ne andranno o verranno rimodulati. Ad esempio, nel 2023 vigevano incentivi all’assunzione di donne e giovani Under 36: per queste categorie era previsto un esonero contributivo del 100%, nel limite massimo di importo pari a 8mila euro annui, con la clausola che dovesse trattarsi della prima assunzione a tempo indeterminato (anche part-time e anche quale trasformazione di un precedente contratto a termine). Entrambi questi bonus non sono stati rinnovati per l’anno in corso.

Insomma si tratta complessivamente di una rimodulazione generale della gestione del bonus per le assunzioni, che punta a fare un po’ di ordine e concentrarsi su alcune categorie specifiche, ovvero i giovani. Si vuole cioè facilitare l’assunzione di nuove leve, in modo da inserire velocemente nuova forza lavoro nel circuito degli occupati, tentando di arginare il problema della disoccupazione e di accelerare la formazione e l’acquisizione di competenze sul campo. D’altronde secondo i dati Istat la disoccupazione globale in Italia è pari al 7,8%, un dato non allarmante di per sé, anzi in miglioramento rispetto al 2022, ma preoccupante se si considera la sola fascia dei lavoratori giovani, dove la percentuale sale pericolosamente al 24,7%.

A ottobre 2023 l’occupazione continua a crescere. Rispetto al mese precedente, l’aumento riguarda i soli dipendenti permanenti, che superano i 15 milioni 700 mila.

Il numero degli occupati si attesta a 23milioni 694mila e registra, rispetto a ottobre 2022, un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 64 mila unità.

Su base mensile, il tasso di occupazione e quello di disoccupazione salgono rispettivamente al 61,8% e al 7,8%, mentre scende al 32,9% il tasso di inattività. – Istat, OCCUPATI E DISOCCUPATI (DATI PROVVISORI) – Ottobre 2023