È successo un disastro in un Ospedale americano | C’entrano una tac ed un fucile

ospedale e corsia

Lo strano caso della signora che spara da sola e la scampa!

Gli USA! Se non ci fossero bisognerebbe inventarseli, anche solo per farsi quattro risate leggendo le storie più assurde che provengono da oltreoceano. Oggi ne abbiamo una di ambito medico: coinvolge una donna, una pistola e una risonanza magnetica per quella che si può definire a tutti gli effetti una… botta di c**o!

Esame che vai, pistola che trovi

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In una paese che vende armi al supermercato, non deve stupire che la gente porti con sé armi da fuoco nelle circostanze più improbabili. Ad esempio in ospedale: metti che il medico tenta di sottoporti ad un intervento sgradito, bisognerà pur difendersi in qualche modo, giusto? Certo a noi queste circostanze fanno sorridere, ma la proliferazione di armi da fuoco negli Stati Uniti costituiscono una vera e propria piaga che miete decine e decine di vittime ogni anno, tanto che le voci più critiche etichettano la NRA come organizzazione terroristica e primo omicida seriale mondiale per numero di vittime procurate, per lo meno su suolo americano. D’altronde difficile aspettarsi un cambio di mentalità quando la soluzione prospettata dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump per fronteggiare i mass shootings nelle scuole sia quello di armare gli insegnanti…

Ma torniamo all’episodio divertente, almeno ci ridiamo un po’ su: la notizia arriva da un report pubblicato dalla Food and Drug Administration (FDA) che ha mantenuto anonima l’identità della donna protagonista, così come il luogo preciso dell’avvenimento. Tutto ciò che sappiamo è che una signora di 57 anni si è presentata un giorno presso una clinica ove doveva sottoporsi ad una risonanaza magnetica. Detto in parole povere per chi non fosse pratico di questo tipo di esame, esso consiste nello sdraiare il paziente all’interno della MRI, macchinario che utilizza campi magnetici e onde a radiofrequenza per acquisire immagini interne di parti del corpo, eccettuati i tessuti molli, tramite la captazione di segali emessi dagli atomi di idrogeno, presenti in tutto il nostro organismo poiché parti dell’acqua che ci compone.

La signora forse avrebbe fatto meglio ad avvertire i medici di un piccolo particolare, al momento di iniziare l’esame: era armata. I motivi non si sanno, e trattandosi di una donna statunitense i motivi potrebbero essere tanto legittimi quanto assurdi. Poco ci importa, se non per lo stupore con cui noi europei possiamo accogliere l’idea di presentarci armati ad un esame medico. Ma tant’è, la signora si è sdraiata nella MRI con indosso un’arma, che è stata prontamente innescata dal campo magnetico generato dalla stessa. La conseguenza è che la signora si è sparata da sola a una natica!

Botta di c**o!

Macchina per la risonanza magnetica
Macchina per la risonanza magnetica

Nello shock generale, la signora è stata fortunata a trovarsi già in clinica, dove è stata prontamente assistita. Lo sparo, fortunatamente, ha ferito il posteriore della malcapitata in modo superficiale, ed in seguito si è ripresa completamente dalla brutta disavventura. Non c’è che dire: ha avuto decisamente una gran fortuna. Ciò non toglie che ci sia mancato poco per subire conseguenza gravi: il proiettile ha passato la natica da parte a parte, pur rimanendo molto superficiale, appena sotto lo strato di pelle più superficiale. Il medico che ha valutato i fori di ingresso ed uscita li ha descritti come “molto piccoli e superficiali”.

Resta un mistero come sia possibile che la signora abbia potuto introdurre un’arma da fuoco nella sala test, quando è prassi comune raccomandare ai pazienti di depositare fuori dalla stanza qualsiasi oggetto metallico o con proprietà magnetiche. Il report sottolinea che tale procedura si stata eseguita regolarmente anche in questa occasione, e che alla donna fosse stato chiesto esplicitamente di lasciare eventuali armi da fuoco in suo possesso (già questa raccomandazione è abbastanza esilarante!), raccomandazioni a cui la signora avrebbe risposto di non possederne. Dunque non è chiaro se qualcuno stia mentendo in questa ricostruzione, se ci sia stato un misunderstanding tra medici e paziente o se la signora fosse talmente paranoica da mentire pur di non separarsi dalla sua amata pistola.

Se questo episodio ci fa sorridere, molto meno divertente è il fatto che una simile circostanza si sia presentata un’altra volta quest’anno, con conseguenze mortali: si trattava di un cittadino di origine brasiliana che aveva accompagnato sua madre a sottoporsi ad una risonanaza magnetica. Anche in quel caso l’arma portata dall’uomo è stata innescata dal campo magnetico della MRI e il proiettile l’ha ferito mortalmente. Anche in quella circostanza, inoltr,e l’uomo aveva negaot ai medici di portare con sé armi da fuoco.

Insomma abbiamo capito che gli americani sono talmente paranoici da volersi mai separare dal proprio “ferro”, anche quando questa assurda ossessione gli si ritorce contro con esiti a volte comici, a volte drammatici.