Cambia la TV con il nuovo codice | I minori hanno una nuova fascia protetta super restrittiva

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Quando si parla di minori e la loro salvaguardia, più o meno tutti in Italia si attivano e vogliono dire la propria (anche se in una buona parte dei casi i dibattiti si rivelano degli stalli alla messicana): per fortuna non sempre è così e recentemente c’è stata un’importante modifica per quanto concerne il codice di autoregolamentazione della TV, con particolare riferimento alla tutela dei più piccoli nel momento in cui usufruiscono del suddetto dispositivo.

Codice di autoregolamentazione della TV, che cos’è?

Con questo termine – stando alla definizione stessa data dal Ministero del Made in Italy – si intende “un codice che ha come obiettivo quello (n.d.r) di migliorare la qualità delle trasmissioni dedicate ai minori, per aiutare le famiglie e il pubblico più giovane a un uso corretto della televisione e per sensibilizzare chi produce i programmi alle esigenze dei minori”. Tale codice venne promulgato nel lontano 2002, come atto di natura privata e in seguito attuato in via legislativa con la legge di sistema 112/04 e poi venne modificato definitivamente con il decreto legislativo del 15 marzo 2010 numero 44.

Questo codice viene considerato come vincolante per tutte le emittenti, indipendentemente dal fatto che siano analogiche, satellitari, basate sul digitale terrestre o IPTV. Insomma, questa serie di regolamentazione è valida per ogni forma e tipologia di TV attiva all’interno dell’Italia. Pertanto questo codice è sempre stato di vitale importanza in quanto ha regolamentato il rapporto dei più giovani con la televisione, con particolare riferimento ai programmi da loro visionabili. Ebbene recentemente è stata approvata una modifica del suddetto testo: scopriamone tutti i dettagli nei paragrafi successivi!

Le novità all’interno del codice di autoregolamentazione della TV

L’arrivo di questo rinnovo del codice è stato attuato per adeguarlo alle innovazioni tecnologiche e al nuovo scenario televisivo contemporaneo. Questa modifica è stata decisa da parte del Comitato media e minori – da sempre uno dei punti di riferimento nella gestione di questo testo – grazie alla collaborazione di altri enti e di alcune delle realtà più importanti del settore come RAI, Mediaset, La7, Confindustria TV e Aeranti Corallo. Tutte queste modifiche varranno per tutte le realtà con responsabilità editoriale in questo ambito attive in tutta Italia. Il testo verrà in seguito consegnato al governo, che potrà decidere se approvarlo o meno.

Sull’argomento si è anche espresso anche il presidente del Comitato media e giovani chiamato Jacopo Marzetti, che all’ANSA ha detto quanto segue:

“Il nuovo codice verrà presentato al governo e l’ho voluto fare proprio nella Giornata mondiale dei diritti del fanciullo, che non deve contenere solo proclami, ma fatti concreti in un momento in cui i ragazzi ne hanno estremamente bisogno. Anche se è un piccolo passo, occorre andare nella direzione di far tornare la televisione a essere non solo mezzo di informazione, ma un mezzo strutturato per tutte le età, dall’infanzia all’adolescenza. Infatti soprattutto gli adolescenti vedono sempre meno la TV concentrandosi sul web e sui social” Jacopo Marzetti – ANSA

Tra le novità più importanti, si segnala un rafforzamento per quanto concerne la gestione dei programmi e la loro classificazione, che dovrà avvenire su base periodica nel corso del tempo (per stabilire se questo sia adatto o meno alla visione di un pubblico di minori). Tutte le relative segnalazioni dovranno essere effettuate mediante l’uso di “sistemi di segnalazione permanente”. Infine è stata ribadita l’importanza della cosiddetta fascia protetta: ovvero quella fascia oraria che va dalle 16:00 fino alle 19:00 dove non possono essere mandati in onda programmi che possono turbare i minori o che comunque non sono adatti a loro. Infine è stato reso anche obbligatorio da parte di tutte le emittenti di favorire e sensibilizzare i giovani su un corretto uso di tutti i media, dalla TV sino agli stessi social network.