Elon Musk è pronto a dire addio a Twitter | Sviluppi sconvolgenti e inattesi

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Continua la crisi di Twitter dopo l’arrivo di Musk: una sede storica del social è sotto sfratto perché non paga l’affitto

Non terminano i problemi per Twitter che, dopo l’acquisizione da parte del multimiliardario Elon Musk sta continuando a vivere di polemiche e crisi. Proprio in questi giorni i server stanno dando problemi in tutto il mondo, con continui malfunzionamenti segnalati.

Non aiuta nemmeno la politica di Musk che sembra guidare l’azienda in base ai capricci del momento. Una situazione che ricade anche e soprattutto sui dipendenti, molti dei quali costretti alle dimissioni o cacciati dal nuovo proprietario. Senza contare, poi, le polemiche circa la libertà di parola sul social: Twitter ha chiuso molti account di giornalisti poco graditi all’uomo più ricco del pianeta.

Insieme a tutto questo, ora, Twitter è anche a rischio di sfratto.

Uccello senza nido

Twitter starebbe rischiando lo sfratto della sua sede di Seattle e starebbe chiedendo ai dipendenti di lavorare da casa, mentre il gigante dei social media cerca di tagliare i costi.

Il New York Times ha riportato giovedì che Twitter “ha smesso di pagare l’affitto della sua sede di Seattle, rischiando lo sfratto”, citando persone che hanno familiarità con la questione.

Anche Zoe Schiffer, managing editor di Platformer, ha riferito giovedì che Twitter sta chiudendo l’ufficio di Seattle e chiede ai dipendenti di lavorare da casa, citando un’e-mail inviata al personale.

All’inizio di quest’anno Twitter ha licenziato 208 dipendenti di Seattle nell’ambito di tagli generalizzati avvenuti poco dopo l’acquisizione dell’azienda da parte di Musk.

Prima che Musk diventasse proprietario di Twitter, Seattle era il secondo polo ingegneristico dell’azienda, oltre alla sede centrale di San Francisco. L’azienda si è insediata a Seattle per la prima volta nel 2012 e ha sede nell’edificio Century Square, in centro città.

Musk cerca di risparmiare

Il New York Times ha riferito che Musk ha tagliato quasi il 75% della forza lavoro dell’azienda e sta chiudendo i data center e i servizi di pulizia per ridurre i costi. Quando Musk ha preso il comando in ottobre, Twitter contava circa 7.500 dipendenti.

Dopo mesi di battaglie legali, causate dal suo tentativo di abbandonare l’acquisto previsto, Musk – amministratore delegato di Tesla e fondatore di SpaceX – è andato avanti con l’accordo per l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari.

All’inizio del mese Musk ha dichiarato che intende trovare qualcuno che lo sostituisca come amministratore delegato di Twitter.