Tomb Raider: ecco il futuro di Lara Croft

Tomb Raider: il futuro di Lara Croft

Crystal Dynamics ci ha raccontato qualcosa in più sui due nuovi videogiochi con cui si appresta a rilanciare la serie Tomb Raider nei prossimi due anni.

Alcuni dei miei primi ricordi videoludici sono legati a Tomb Raider: a casa di un amico provai il primissimo capitolo della serie, su PC. All’epoca il gaming 3D era una novità assoluta per me, e potersi muovere in ambienti totalmente esplorabili, per di più così suggestivi ed esotici, mi affascinò enormemente.

Quando ricevetti la prima PlayStation per Natale, tra i giochi a corredo c’era Tomb Raider III: ci passai probabilmente centinaia di ore, anche se ero troppo piccolo per riuscire a destreggiarmi tra tank control, trappole temporizzate e nemici mortali. Lo finii solamente grazie ai trucchi per saltare i livelli. Idem per The Last Revelation: iniziato e mai finito.

Flash forward al 2013: il reboot operato da Crystal Dynamics offrì un action adventure moderno, con una Lara Croft rivisitata, non più eroina imbattibile ma giovane archeologa inesperta, costretta suo malgrado a diventare una pistolera indomabile. Giocai solo il primo capitolo della nuova trilogia: mi piacque molto ma non abbastanza da metter mano ai due sequel: dopotutto avevamo Uncharted, serie che fu il perfetto trait d’union tra Tomb Raider e Indiana Jones, ed era semplicemente il meglio che il genere avesse mai offerto.

La serie di Lara Croft subì una battuta d’arresto dopo Shadow of the Tomb Raider del 2018. Ora però le cose stanno cambiando: Lara Croft sta per tornare.

Tesori e pistole

Malgrado le ristrutturazioni in atto in Embracer Group e i tagli di personale che hanno colpito anche Crystal Dynamics negli ultimi 3 anni, lo studio non ha mancato di ravvivare la sua IP di punta (sembra che Legacy of Kain tornerà in ibernazione dopo l’accoglienza tiepida delle recenti rimasterizzazioni operate da Aspyr) con una roadmap di uscite annuali: nel 2024 infatti è uscito Tomb Raider I–III Remastered, mentre quest’anno è arrivato il compagno Tomb Raider IV–VI Remastered, che hanno riproposto i primi 6 giochi della serie tirati a lucido per i sistemi moderni.

Tomb Raider Catalyst e Legacy of Atlantis

Fin qui il passato, ma la compagnia canadese guarda anche al futuro: nel corso della cerimonia dei The Game Awards (qui il recap dell’evento) sono stati annunciati due nuovi giochi: Tomb Raider: Legacy of Atlantis, un remake del primissimo gioco del franchise, in uscita nel 2026; e Tomb Raider Catalyst, un nuovo gioco totalmente originale, in arrivo nel 2027.

Il giorno seguente alla presentazione, abbiamo chiacchierato con Scot Amos e Will Kerlaskerispettivamente Studio Head e Game Director di Crystal Dynamics – che ci hanno svelato qualche dettaglio aggiuntivo sui due giochi e sulla strategia generale dello studio riguardo il futuro del franchise.

Tomb Raider: Legacy of Atlantis

Tomb Raider: Legacy of Atlantis è un remake dell’originale Tomb Raider del 1996. Scot Amos spiega che il gioco è stato concepito esattamente per celebrare il trentennale della serie, motivo per cui la sua uscita è stata fissata al 2026 (la data precisa non è ancora nota):

Volevamo fare qualcosa di speciale per celebrare i 30 anni dall’uscita del gioco di debutto della serie: ricostruire il gioco originale da zero, imparando come adottare una telecamera virtuale moderna, ridisegnare il sistema di controllo e innovare il gameplay per sistemi moderni.

Sebbene si tratti a tutti gli effetti di un remake, Amos e Kerlaske si sono più volte riferiti a Legacy of Atlantis come un reimagining del gioco originale: il senso di questa affermazione sta nel voler preservare l’atmosfera, la struttura e i momenti topici del titolo originale, pur modernizzando il tutto e ricostruendolo totalmente a livello grafico e tecnico. Insomma una definizione adatta allo scopo prefissato, e che richiama subito alla mente quel Dragon Quest VII Reimagined presentato da Square Enix lo scorso settembre, la cui nomenclatura rispecchia una similitudine di intenti.

Certo si può obiettare che qualsiasi remake sia un reimagining, e ridurre il tutto a una trovata di marketing. Tuttavia Crystal Dynamics ha tenuto ad enfatizzare la volontà di mantenere intatti i “momenti wow” che caratterizzarono la prima avventura di Lara Croft, per cercare di restituire le stesse sensazioni provate dai giocatori dell’epoca negli stessi identici momenti, sia che si stia rivivendo il gioco col senno di poi, sia che ci si approcci al franchise per la prima volta.

A proposito di prime volte, come sarà questa nuova iterazione di Lara Croft? Anche su questo fronte lo studio ha ribadito di voler proporre una Lara molto fedele all’originale, rispettandone l’outfit e la forma fisica originale, pur smussando le suggestioni erotiche tipiche degli anni Novanta. Lara è giovane, forte e bellissima, senza essere inutilmente provocante. Un’eroina moderna pronta ad incarnare una femminilità emancipata e volitiva adatta ai nostri tempi (operazione invero già inaugurata dalla trilogia degli anni ’10 e dal film del 2018) pur rispettandone l’estetica accattivante delle origini.

A dare la voce alla nuova Lara Croft sarà Alix Wilton Regan, già nota al pubblico videoludico per i suoi ruoli in Dragon Age: InquisitionCyberpunk 2077 e Mass Effect 3. Il team ha speso parole di elogio per la duttilità dell’attrice e l’intensità della sua performance, definendo il lavoro con lei un’esperienza fantastica.

lara croft spara

Dal punto di vista tecnico, il gioco è costruito interamente con Unreal Engine 5. Amos e Kerlaske hanno motivato tale scelta con la necessità di usufruire di tool standard utilizzati largamente nell’industria di riferimento, in modo da facilitare il lavoro congiunto di più team di sviluppo: Legacy of Atlantis è realizzato da Crystal Dynamics in co-developing con Flying Wild Hog, studio polacco celebre per la serie action Shadow Warrior e per l’action-adventure Evil West. Sebbene le bocche siano rimaste cucite su questo punto, c’è da aspettarsi che FWH stia contribuendo in particolare per ciò che attiene al combat system del gioco. In ogni caso la partita dello sviluppo di Tomb Raider si sta giocando interamente in casa Embracer, essendo il team polacco parte del portfolio di studi di Plaion, a sua volta sussidiaria della holding svedese.

Ma c’è anche un elemento esterno, rappresentato da Amazon Game Studios nella veste di publisher del gioco, dando finalmente seguito all’accordo di partnership esclusivo siglato a dicembre 2022. Amazon pubblicherà il gioco in tutto il mondo, e trattandosi del primo action-adventure single-player che ha in portfolio (dopo i tentativi MMO di New World e Lost Ark) c’è da scommettere che lo includerà nel suo servizio Amazon Luna, bisognoso di titoli in grado di attrarre un pubblico trasversale.

I piani della compagnia per sfruttare al massimo una licenza così prestigiosa si traducono anche nella realizzazione della nuova serie TV dedicata a Tomb Raider, con Sophie Turner nel ruolo di Lara Croft, Phoebe Waller-Bridge alla sceneggiatura e Jonathan Van Tulleken alla regia, le cui riprese inizieranno il prossimo anno. Possibile che i giochi e la serie condivideranno lo stesso mondo narrativo e saranno in qualche modo collegati? Nell’era della convergenza mediale, sarebbe strano il contrario…

Tomb Raider Catalyst

Tomb Raider Catalyst è il nuovo capitolo principale del franchise. Vanterà una storia completamente originale ambientata nell’India settentrionale, e sarà in continuità con Legacy of Atlantis, sebbene ambientato molti anni dopo.

Il trailer mostra una Lara Croft più matura di quella del reboot dell’originale, infatti coglierà l’avventuriera in una fase più avanzata della sua vita. Il team ha sottolineato come questa scelta consentirà di rappresentare una Lara più consapevole delle proprie abilità e della sua identità di “archeologa dell’avventura”.

Nel trailer vediamo Lara affrontare una pericolosa avversaria, che le attribuisce il merito di aver già varcato i confini di Atlantide e di essere sopravvissuta al Triangolo del Drago, un chiaro riferimento agli eventi della trilogia degli anni ’10. Potrebbe darsi, dunque, che il gioco mantenga canoniche tutte le avventure precedenti, configurandosi quindi a tutti gli effetti come l’ultima avventura di Lara – ultima per il momento, ovviamente.

Al di là della possibile continuity, Crystal Dynamics spiega di aver concepito il gioco come ideale entry point del franchise anche per chi non ne sappia assolutamente nulla. Da qui la scelta della location indiana: nonostante parte del pubblico potrebbe storcere il naso all’idea di un’avventura geograficamente delimitata anziché di una Lara che scorrazza in giro per il mondo, va detto che alcuni dei capitoli migliori della serie hanno adottato questo approccio per dar vita a narrative più coese. Senza contare il fatto che l’India è una regione enorme, potenzialmente piena di ambientazioni differenti. Queste le parole di Amos e Kerlaske:

L’India settentrionale offre paesaggi vasti e variegati. Nel gioco passerete dall’esplorare esplorare paesaggi lussureggianti a oscuri ambienti sotterranei. (…) L’India è un paese ricco di storia e culture da esplorare, la serie l’ha già toccata tangenzialmente in passato ma è pienissima di location meravigliosa.

La nuova Lara Croft di Tomb Raider Catalyst

Anche riguardo a questo gioco il team si è mantenuto molto abbottonato riguardo alle effettive meccaniche di gameplay e alle possibilità di interazioni con gli ambienti di gioco. Tuttavia il trailer di Legacy of Atlantis mette in evidenza l’utilizzo di un rampino, mentre da quello di Catalyst osserviamo l’utilizzo oltre che delle auricolari wireless: è stato confermato che Lara avrà a disposizione una serie di gadget che potenzieranno le sue possibilità esplorative, ma il team non si è sbilanciato nell’esemplificare quali saranno.

Tirando le fila del discorso, Crystal Dynamics è parsa fiduciosa ed entusiasta del revival di Tomb Raider. Il team ha sottolineato come il team sia composto di veterani che erano presenti fin dall’inizio del franchise, tanto quanto da “sangue fresco” in grado di portare una prospettiva giovane e moderna in grado di intercettare al meglio le esigenze dei giocatori moderni.

Personalmente sono curioso di capire come i due giochi tratteranno la componente narrativa: la serie non è mai stata un capolavoro da questo punto di vista, limitandosi a intrecci fumettistici e qualche tenue risvolto drammatico nella trilogia degli anni ’10. Dai pochi spunti forniti dai due trailer si direbbe mantenuto il tono spettacolare e leggero che è da sempre cifra stilistica dell’IP, ma sarà abbastanza dopo decenni di narrazioni complesse?

In ogni caso, non dovremo aspettare molto per avere tutte e risposte che cerchiamo: il 2026 è dietro l’angolo, e con esso arriverà il primo dei due progetti presentati. Dunque, l’appuntamento con Lara Croft è fissato: spolverate le vostre pistole!