Google rende ancora peggiore la ricerca sul web con questa funzione

donna sconvolta google search
Google rende ancora peggiore la ricerca sul web con questa funzione - player.it

Google sta davvero facendo tutto ciò che è in suo poter per renderci l’esperienza di ricerca complessa in modo inutile. Ecco l’ultima chicca.

Se vi piace quello che sta arrivando con gli ultimi aggiornamenti dentro Google Search, abbiamo per voi quella che si potrebbe definire una ottima notizia che riguarda proprio l’integrazione di due degli elementi più innovativi mai visti nella storia dell’umanità.

Se anche voi, come tanti, come noi, ritenete invece che l’introduzione di sistemi come le AI Overview stiano distruggendo la rete su cui, paradossalmente, si basano, quest’ultimo passaggio e i test che si stanno effettuando saranno l’ennesimo colpo.

Google, che una volta era forse sinonimo di web libero e ricerca per trovare esattamente quello che si stava cercando, ora vi proporrà in pratica solo quello che sarà deciso dalla sua intelligenza artificiale. Ecco come funzionerà.

Google punta a tenervi nel suo spazio generato per sempre

La novità, diffusa attraverso i social da chi lavora dentro Google ed è tenuto a far passare tutto come novità rivoluzionaria e positiva, è che la nuova modalità AI Mode e le AI Overview stanno per fondersi. Una sorta di Super Saiyan del furto di contenuti.

schermate della nuova funzione di google search
Google punta a tenervi nel suo spazio generato per sempre (foto X Robby Stein) – player.it

Quello che è stato mostrato è infatti un modo in cui la nuova modalità conversazionale di ricerca si fonde dentro le Overview e si attiva, in pratica, per ogni query. Secondo Google, questo permetterebbe di fare ricerche su internet nel modo in cui si preferisce senza dover decidere a priori se si vuole passare per la ricerca tradizionale oppure se si vuole utilizzare la nuova AI Mode.

I commenti, per esempio ai post pubblicati sul social che una volta chiamavamo Twitter di Robby Stein, tra i responsabili del futuro della ricerca di Google, sono esattamente quello che ci si sarebbe aspettato di leggere.

A parte chi sembra entusiasta all’idea di lasciare che sia un’intelligenza artificiale a rigurgitare contenuti rubati altrove, molti sono quelli che domandano: che cosa farà la società nel momento in cui avrà consumato tutto il web e non ci saranno più siti da cui rubare quei contenuti?

L’esempio più eclatante si è avuto proprio di recente con un sito di ricette da cui sono stati presi non solo i contenuti ma addirittura le immagini e i video. Questo a quanto pare è il futuro del web. Almeno secondo Google.

Il problema è però che, anche noi come quelli che hanno lasciato quei commenti, ci domandiamo che cosa succederà alla rete nel momento in cui Google, spingendo a tutti i costi per l’adozione dei sistemi di intelligenza artificiale che si mettono di traverso tra le persone e le informazioni, avrà portato alla chiusura dei siti su cui l’intelligenza artificiale produce le sue risposte o si troverà a dover lavorare solo con contenuti che a loro volta sono riassunti fatti dalle IA.

A questa domanda nessuno dei diretti interessati sembra voler ancora trovare una risposta convincente.