ChatGPT guadagna troppo poco: arrivano le pubblicità mentre usi l’IA

uomo sorpreso con pc in mano
ChatGPT guadagna troppo poco: arrivano le pubblicità mentre usi l'IA - player.it

Usi ChatGPT con regolarità ma non la versione a pagamento? E allora per te arriveranno le pubblicità!

Le Intelligenze Artificiali che possono essere utilizzate cercando semplicemente su internet sono diverse. Ovviamente quella di OpenAI è la più famosa e probabilmente la più utilizzata.

Si tratta di servizi, quello di ChatGPT come di qualunque altra Intelligenza Artificiale, che sono gratis se ci si accontenta di alcuni limiti che però a quanto pare vanno più che bene a milioni e milioni di utenti che non pagano per le versioni più potenti.

Questo però forse non è un modello che può continuare ancora a lungo. Motivo per cui pare proprio che ci sia dentro OpenAI l’intenzione di cominciare a inserire pubblicità esattamente come succede per esempio all’interno dei social che, vale la pena ricordarlo, sono gratis se ti accontenti di uno spot pubblicitario qua e là. Come la prenderanno tutti quelli che usano ChatGPT?

ChatGPT non rende come dovrebbe e allora arrivano gli spot

Come qualunque altra attività, anche ChatGPT chiaramente deve essere proficuo per la società che l’ha inventata. Ma nonostante, e sono numeri del Financial Times, ci siano circa 800 milioni di utenti totali dell’Intelligenza Artificiale di OpenAI, solo il 5% di questi 800 milioni circa di utenti ha un abbonamento.

smartphone con chatgpt
ChatGPT non rende come dovrebbe e allora arrivano gli spot – player.it

Questo però non impedisce a quel 5% che paga di produrre il 70% dei 13 miliardi di guadagni che arrivano dagli utenti paganti. Anche solo a 5 dollari al mese a quanto pare si riescono a raccogliere parecchi soldi, ma questi soldi non sono sufficienti.

Sembra infatti che ci sia necessità di aumentare i guadagni e, per aumentare i guadagni, OpenAI potrebbe decidere di creare qualcosa di molto simile a quello che succede sui social del gruppo Meta. Del resto non si potrebbe forse fare altrimenti, visto che ci sono diversi ex-Meta che ora lavorano per OpenAI.

Quello che risulta particolarmente interessante è il fatto come la società che all’inizio sembrava doversi porre come nuovo baluardo della tecnologia e produrre una specie di intelligenza davvero corrispondente alla nostra, ora pare starsi lentamente trasformando in una società come le altre che produce qualcosa che viene venduto o dato in abbonamento a utenti paganti disposti a spendere.

Come si dovranno posizionare e che cosa dovranno rappresentare queste pubblicità, rimane tutto da vedere.

Quello che si può immaginare è che vedremo qualcosa di simile a quello che succede con i motori di ricerca tradizionali per i quali ci sono alcuni spazi che vengono utilizzati per mostrare pubblicità che sono targetizzate e in questo è molto probabile che, date le interazioni con l’Intelligenza Artificiale, gli spazi pubblicitari saranno occupati da spot perfettamente targettizzati e completamente in linea con le domande e le ricerche fatte.