A tenerlo in mano il Samsung 9100 PRO da 8TB fa un po’ impressione: per un utente “consumer”, percepire otto terabyte di dati contenuti all’interno di uno spazietto così piccolo fa indubbiamente specie. Spazi così grandi, in effetti, sono anche difficili da rapportare al normale utilizzo di un computer per un videogiocatori, visto che per riempire otto terabyte di videogiochi è necessario scaricare all’interno dello stesso disco rigido la top 50 videogiochi più popolari di Steam e si avrebbe ancora qualche terabyte di spazio da utilizzare per i propri scopi.
Questo perché il Samsung 9100 PRO nasce come prodotto indirizzato per tutti quegli utenti consumer che sono alla ricerca di un disco rigido in grado di immagazzinare montagne di dati a gran velocità, magari proprio per farli funzionare in tandem con i sistemi di intelligente artificiale generativa che al giorno d’oggi la fanno da padrone. Non è un caso, infatti, che il prodotto in questione nasca come un NVME PCIe 5.0×4, risultando quindi perfetto per chi prevede di utilizzare tantissima banda e avere un elevatissimo numero di operazioni I/O ogni singolo secondo.
Quanta tecnologia c’è sotto?

Come fanno otto terabyte a essere controllare in questo maniera?
Le tecnologie che Samsung sciorina nella scheda tecnica sono molteplici: controller proprietario presto a 5 nanometri, con V-NAND TLC di ottava generazione; tecnologia Intelligent TurboWrite 2.0 che permette la gestione dinamica della cache SLC, interfaccia PCIe gen5 per offrire il massimo delle velocità possibile. Un piatto senza dubbio nobile, su carta, che però si è saputo difendere più che decentemente anche all’interno delle nostre prove, concentrate nel vedere le prestazioni di questo incredibile drive di memoria all’interno di un contesto più legato al mondo del gaming, che a quello degli AI Entushiast.

Chiaramente in realtà esiste modo per sfruttare tutto questo anche in un contesto prettamente videoludico: 8 TB di memoria sono tanti, è vero, ma avere una velocità di lettura di 14.800 MB/S e 13.400 MB/s in scrittura può essere veramente comodo nella gestione di videogiochi che hanno modpack con texture in 8K, per fare un esempio, tra Minecraft, Skyrim, The Witcher 3 o anche soltanto Stalker 2 opportunamente moddato. Un contesto in cui questo NVME si proietta come veramente risolutivo è quello delle console, vista anche la taccagneria generale che ha ricoperto l’hardware delle console di punta nel corso degli ultimi anni. Nello specifico il form factor dell’NVME, con un profilo da 11.25 millimetri, lo rende compatibile con Playstation 5 anche se in questo caso il chip è limitato dalla connessione PCIe Gen4, con banda e IOPS inferiori rispetto alla Gen5 (che, per inciso, non è sempre facile da sfruttare anche su PC).
Qualche numero per contestualizzare
Per testare al meglio le caratteristiche tecniche di questo NVME di Samsung abbiamo deciso di utilizzare principalmente tre strumenti per il benchmarking.

Il primo Crystal Disk Mark; qui abbiamo eseguito un test Seq Q8T1 per misurare la velocità massima teorica del disco per file grandi, parametro rilevante per i trasferimenti di file di grandi dimensioni o per il caricamento, ad esempio, dei videogiochi. Oltre a questo abbiamo eseguito un test RND4K Q1T1, ovvero un file che misura le prestazioni del disco nelle operazioni a bassa profondità di coda, che sono quelle più comuni nell’uso quotidiano.
Il secondo strumento è stato invece AS SSD Benchmark, che nel suo benchmark generico include quattro diversi parametri: lettura/scrittura sequenziale, 4K, 4K-64Thrd e tempo di accesso. Nello specifico i parametri più interessanti per noi in questo contesto sono i risultati di 4K-64thrd, in quanto ci permette di capire come si comporta il disco in caso di stress massimo (ambienti con multitasking estremo o carichi di lavoro particolarmente intensi) e la latenza del dispositivo, ovvero il tempo che ci mette a reagire a un input proveniente dal processore o dalla scheda madre.

Infine l’ultimo benchmark che abbiamo eseguito è il Full System Drive Benchmark di PcMark 10, che simula carichi di lavoro reali e complessi all’interno del contesto di un PC fornendo un punteggio unico che permette di avere idea di quali siano le prestazioni in un contesto di utilizzo reale, per un risultato più significativo dei singoli test sintetici.
Tutto questo è stato benchmarkato sul seguente computer, utilizzato per l’occasione per sfruttare al massimo l’NVME:
- CPU: AMD Ryzen 7 7800X3D
- Motherboard: Gigabyte B650M AORUS Elite AX
- RAM: G.Skill Trident Z5 RGB 32GB DDR5 6000 Mhz CL 36
- GPU: Palit GameRock OC Geforce 4090 24GB
- PSU: Thermaltake Toughpower GF3 TT Premium 1200W 80+ Gold Modular
- Dissipatore: Deepcool LT720 85.85 CFM Liquid
- Case: Deepcool CH510 MESH DIGITAL ATX Mid Tower Case
- Storage: 1x NVME m.2 Samsung 990 Pro 1TB + 1X NVME m.2 Samsung 990 Pro 2 TB
Le temperature sono state monitorate utilizzando HWInfo, arcinoto programma tuttorafare per gli appassionati di informatica che permette di monitorare da vicino un po’ tutti i parametri tecnici del computer.

Dal punto di vista prestazionale Crystal Disk Mark conferma i dati che Samsung ha promulgato al pubblico: fino a 14.800 MB/s in lettura e 13.400 MB/s in scrittura (per la precisione dai nostri test i valori si sono fermati a 14837.49 e 13278.74); AS SSD riporta valori assimilabili, pur non raggiungendo gli stessi picchi a causa della diversa strutturazione del test, con 11000 MB/s in lettura e 11600 in scrittura; in questo caso parliamo di tempi d’accesso ridottissimi pari a 0.014 ms in entrambi i casi. I punteggi finali del benchmark in questione sono pari a 5343/5782, per un punteggio combinato di 13856. Estremamente positivi anche i punteggi di PC Mark 10, che riporta un punteggio complessivo di 8526 diviso tra Essentials (9885 punti), Productivity (10527) e Digital Content Creation (16163).

L’unico neo che ci sentiamo di segnalare è legato alle temperature che il dispositivo può raggiungere in assenza di dissipazione dedicata: abbiamo eseguito i test con e senza dissipatore e se nel primo caso le temperature rientrano perfettamente entro i limiti d’utilizzo consigliati da Samsung, nel secondo abbiamo visto picchi di temperatura anche superiori ai 100° che potrebbero minare la speranza di vita del dispositivo. Considerando che noi abbiamo utilizzato un piccolo dissipatore in metallo passivo in dotazione alla scheda madre per i nostri test, ottenendo comunque risultati positivi, ci sentiamo di consigliare un qualsiasi dissipatore per NVME per vivere tranquilli.
Tra prezzi e fasce di utilizzo
Il Samsung 9100 Pro da 8TB si posiziona nel mercato in maniera chiara, risultando essere anche soltanto rispetto al 990 PRO (il suo fratello minore, per capirci), come la piattaforma definitiva per chi non transige su prestazioni e spazio a disposizione. Finché si utilizza l’NVME su una piattaforma compatibile con il PCIe Gen 5 il vantaggio è palese, mentre su Gen4 scegliere il 990 Pro rimane sensato per una questione prettamente di prezzo.
Sul versante capacità e prezzi, la serie 9100 Pro cerca di fare gli occhioni dolci a diverse fasce di pubblico, con tagli che partono da 1 TB e arrivano ad 8TB e una versione middleground da 4TB; i prezzi sono in linea con il mercato per quanto riguarda i dispositivi Gen5 ma, per un videogiocatore, sono più alti della media.
Nello specifico parliamo di:
- Samsung 9100 Pro da 1TB a 230 €
- Samsung 9100 Pro da 2TB a 370 €
- Samsung 9100 Pro da 4TB a 690 €
- Samsung 9100 Pro da 8TB a 999 €
Questo significa che il 9100 Pro è la scelta ideale per categorie di utenti come creator, computer enthusiast o anche lavoratori che hanno bisogno di un singolo volume molto capiente ma anche performante, invece di dover gestire più unità di archiviazione. Un altro possibile utilizzo per questo dispositivo è la sua integrazione in un sistema PS5, ma in tal caso non si riescono a sfruttare le prestazioni nude e crude visto funzionerebbe soltanto in modalit PCIe 4gen; di certo fanno comodo i terabyte di spazio a disposizione, visto
Conclusioni
Alla fine dei conti il Samsung 9100 PRO 8TB rappresenta un salto generazionale riuscito rispetto al passato e il non-plus ultra per particolari tipologie di utenti, capaci di offrire prestazioni di punta incredibili in scrittura e lettura sequenziale, oltre che estremamente reattivo in carichi di lavoro reali. Il suo utilizzo “ideale” è con enthusiast, creator o ricercatori che hanno bisogno di gestire file di enormi dimensioni, magari collegati al mondo dell’AI fatta girare in locale ma anche i videogiocatori di fascia alta possono trarre vantaggio dalle incredbili prestazioni di quesot strumento. Da tenere in conto ci sono soltanto due fattori: questo NVME ha bisogno di un dissipatore per poter funzionare con criterio e, sopratutto, il taglio da 8TB ha un prezzo molto importante, motivo per cui determinate fasce di giocatori farebbero bene a puntare ai tagli più piccoli (sempre su piattaforma Gen5).
