Il rischio è che ci siamo cascati tutti. Questi siti hanno rubato milioni di euro con una truffa molto ben organizzata, creata usando le IA.
Purtroppo, le truffe online continuano a essere all’ordine del giorno. Se hai usato la tua email per qualche sito, è molto probabile che la casella di posta si riempia lentamente di offerte o, se il sito di partenza non era molto onesto, anche di messaggi che si rivelano dei principi di truffa.
E già questo è purtroppo un problema che non sembriamo in grado di risolvere, neanche con l’intelligenza artificiale che, invece, viene utilizzata proprio per dare vita a raggiri più credibili: credibili e su vasta scala.
Un esempio è l’operazione delle forze dell’ordine di alcuni Stati europei insieme all’Europol, che ha portato all’individuazione di migliaia di siti web truffa che avevano il solo scopo di svuotare i conti in banca degli utenti un po’ più sprovveduti. Vediamo cosa succedeva con questi siti e come sono stati costruiti.
Una truffa sparsa su più di mille siti web
L’operazione congiunta tra forze dell’ordine tedesche, bulgare e dell’Europol è stata battezzata Operazione Ercole e ha preso di mira oltre 1.400 siti web che erano stati costruiti appositamente per convincere ignari utenti della rete a fare investimenti acquistando fantomatiche criptovalute. Il problema di questa enorme truffa è che i siti web fasulli venivano pubblicizzati in modo molto credibile, anche attraverso i social.

Questo ha chiaramente permesso ai criminali dietro questa rete di siti web di raggiungere milioni di utenti non soltanto nei Paesi dell’area Euro.
Quello che accadeva era un raffinato schema Ponzi alternativo: gli utenti si registravano su questi siti web e poi veniva loro mostrato che stavano cominciando a guadagnare soldi attraverso le criptovalute con i loro primi depositi. In una seconda fase, per continuare a mantenere gli utenti nella convinzione di stare effettivamente facendo trading di criptovalute su siti web legittimi, veniva loro permesso di ritirare parte dei soldi, ma mai tutti.
Nel momento in cui, invece, gli utenti volevano recuperare tutto il denaro che in teoria stavano guadagnando, venivano richieste delle commissioni di trasferimento esose. Queste commissioni, in molti casi a quanto pare, non hanno fatto suonare nessun allarme e gli utenti pagavano per poi vedere il sito andare offline.
Per valutare quanto il raggiro sia stato ben orchestrato, le autorità che si sono occupate di chiudere definitivamente i siti hanno anche dichiarato che, nel momento in cui i siti sono andati offline, ci sono state più di 850.000 visite.
A segnalare come questi siti truffa, che venivano costruiti in batteria utilizzando anche tutti gli strumenti di intelligenza artificiale che sono adesso a disposizione liberamente, avevano trovato un pubblico davvero enorme e quindi un enorme bacino di vittime da spennare.
