L’iPhone, così come abbiamo imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo, sta per cambiare stile.
Anche la Apple sta puntando tutto sull’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa. Gli utenti che posseggono un iPhone ne sono consapevoli: Siri non è allo stesso livello di Google Assistant e di Alexa, proprio perché non riesce a rispondere in modo contestuale e profondo: non si comporta da vero chatbot.
Ormai chi usa un telefonino si aspetto che il dispositivo sappia fare molto di più che rispondere a dei comandi vocali. La richiesta comune è quella di ottenere risposte sempre più complesse e articolate. E per farlo i telefoni devono sfruttare un’AI capace di creare esperienze d’uso sempre più personalizzate e potenti.
Per potersi aggiornare, Apple aveva puntato ad acquistare una propria chatbot. C’erano stati dei contatti con Perplexity, ma l’accordo è saltato… La grande novità riguarda una nuova alleanza strategica.
Pare infatti sempre più probabile che i prossimi iPhone integreranno Google Gemini. Un punto di svolta epocale, sia per le politiche della società di Cuperitino che per l’esperienza d’uso dei dispositivi Apple.
Apple starebbe insomma già sviluppando una nuova funzione chiamata World Knowledge Answers, che permetterà a Siri di cercare informazioni sul web in tempo reale e generare risposte sintetiche e multimediali. Testo, immagini e video. Il tutto offrendo contenuti contestuali e personalizzati.
Gemini sull’iPhone con Siri: Apple punta a un’ibridazione
E ciò sarà possibile solo grazie all’aiuto di Gemini. Secondo alcuni insider, la novità sarà integrata già in iOS 26.4, il sistema che dovrebbe arrivare entro la primavera del 2026. Apple potrebbe quindi aver già siglato un accordo per testare una versione personalizzata di Gemini. Tale versione girerà su server Apple confermando tutti i cardini della politica dell’azienda: compatibilità massima con tutti i dispositivi Apple e privacy garantita.

Ci dobbiamo quindi aspettare un ibrido fra Siri e Gemini. Un chatbot utile anche per gestire dati personali, interagire con documenti e app presenti sul telefono e creare contenuti, ma attenta a mantenere un controllo totale sulla sicurezza e sull’esperienza utente.
Gli utenti devono preparari a un Siri completamente rinnovato, capace di rispondere alle domande con l’intelligenza e la flessibilità di Gemini. Il tutto nel rispetto della privacy e del controllo che da sempre caratterizzano l’ecosistema Apple.
Scegliendo Gemini, Apple si smarca dalla dipendenza da ChatGPT. Un chatbot che finora si è mostrato spesso perfettibile in termini di rispetto della privacy. Tanto per fare un esempio, di recente, Sam Altman di OpenAI ha avvertito che ChatGPT non rispetta i vincoli di riservatezza sulla salute, anche quando viene sfruttato per approfondire questioni mediche.
