Chi è alla ricerca spasmodica di un case in grado di ospitare una configurazione da gaming “corazzata” (per utilizzare il più tecnico dei termini), nel corso degli ultimi anni senza dubbio ha conosciuto da vicino un certo brand: NZXT. Questo perché, nel corso della sua storia, il marchio californiano si è fatto riconoscere sempre più per prodotti di qualità in termini di hardware per computer, spesso strizzando gli occhi al mondo del gaming e degli enthusiast, specie per chi non cerca compromessi.
Il case NZXT H9 Flow è forse il case che meglio incapsula questa filosofia: un mid-tower con doppia camera e design angolato, compatibile con componenti di ultima generazione e con un airflow che buona parte della categoria si sogna, il tutto all’interno di un’estetica pulita e distintiva allo stesso tempo. Un prodotto definitivo? Quasi.
Un colossale ammasso di ottimi materiali

Il primo impatto è senza dubbio positivo: frontale in vetro temprato continuo, con telaio in acciaio opaco e taglio asimmetrico sul lato destro del frontale, così da offrire un effetto visivo moderno e riconoscibile. Anzi, ci correggiamo: il primo impatto è senza dubbio stupefacente perché non ci sono molti case di queste dimensioni (506 × 315 × 481 mm), cosa che pone il prodotto ai vertici del format mid-tower ma tale volumetria è anche ciò che permette al case di bilanciare in maniera sorprendente estetica e funzionalità.
Il case, infatti, è esteticamente vicino al minimalismo ma ha tanto spazio per permettere al giocatore appassionato di renderlo un componente estetico della sua build, risultando potenzialmente adatto tanto a un salotto da gamer quanto a uno studio professionale per chi lavora con grafica o intelligenze artificiali. D’altronde di tutto questo spazio qualcosa si dovrà pur fare, no?
Ecco: lo spazio è utilizzato per dare vita al layout a doppia camera, forse la caratteristica più importante e interessante di questo case che permette una precisione nella gestione della componentistica e della cavetteria di una semplicità che in molti si possono forse sognare. Da una parte c’è tutto lo spazio che serve per gestire alimentatore e drive-bay (con ben 2 inserti per dischi da 3,5’ e quattro per dischi da 2,5’), mentre dall’altra c’è la camera principale, con lo spazio per scheda madre, processore, dissipatore, scheda video ed eventuali altre follie. Esteticamente questa divisione permette di nascondere cavetteria e dischi in spazi appositi ma lo fa anche ottimizzando il flusso d’aria, che entra fresca dal frontale e dal lato mesh per poi fuoriuscire da retro e top, senza incontrare fili a ostacolare o creare turbolenze.

Per la gestione dei cavi NZXT non si fa cogliere impreparata: all’interno del case ci sono ampi spazi pass-through pensati proprio per loro, con occhielli per aiutare e vere e proprie guide fisiche per minimizzare il disordine interno.
Un po’ come succedeva nei precedenti case dell’azienda, anche nell’H9 Flow NZXT ha mantenuto una filosofia tool-free per le operazioni di routine, riducendo al minimo il numero di strumenti necessari per operare sul case. Ad esempio il vano dell’alimentatore scorre su guide dedicati mentre gli slot nel disk tray permettono l’ancoraggio con clip di plastica o tramite guide dedicate, riducendo il numero di viti necessarie. I pannelli laterali del case si rimuovono attraverso ancoraggi a scatto oppure rimuovendo degli holder semirigidi svitandoli a mano; davvero, il cacciavite serve soltanto per montare scheda madre e GPU e anche in questo caso la comodità è assoluta grazie al tantissimo spazio di manovra disponibile per il giocatore.

Tutto questo spazio di manovra è chiaramente concesso anche lato aerazione, tanto che è impossibile non “giustificare” la classificazione “flow” del prodotto. Preinstallate sul case ci sono tre ventole F140Q sul lato obliquo (in immissione) e una ventola F120Q sul retro (per l’estrazione), a cui poi è possibile aggiungere fino ad altre nove ventole da 140 millimetri (e una singola altra ventola da 120mm) sparse in giro per il case, tra parte superiore, frontale e inferiore. Già questa configurazione di base crea un flusso d’aria con percorso diretto per CPU e GPU, così da mantenere il tutto fresco anche con carichi piuttosto intenso e il filtraggio della polvere viene fatto da un filtro in poliestere rimovibile disponibile nella parte bassa del case.
Tra prezzi e varianti

Qualche parola va spesa anche sulla dotazione di porte I/O del case, che ha quasi tutto quello che ci potrebbe servire durante il corso di una run. Il pannello frontale, infatti, include una porta USB-C 3.2 Gen 2, due porte USB-A 3.2 Gen 1 e un jack audio da 3.5. Dietro, poi, c’è tutto lo spazio che serve per poter installare ogni porta possibile e immaginabile grazie a ben sette diversi slot sul case dove poter far uscire le porte di schede d’espansione PCIe.
Manca all’appello giusto il controller ARGB, ma questo perché il case prevede un piccolo spazio dedicato per un NZXT RGB & Fan Controller, che permette di gestire fino a 6 ventole e 6 strisce in maniera indipendente (e che va acquistato a parte). Non c’è comunque da preoccuparsi: anche in assenza di controller, le ventole si collegano direttamente alla scheda madre grazie ai connettori ARGB e alle porte PWM, dando quindi ulteriore senso al portellone di vetro laterale che permette di mostrare a schermo tutti gli effetti di luce derivanti dall’utilizzo saggio ed estetico delle luci colorate.
Dell’NZXT H9 Flow esistono due varianti: con e senza RGB; quest’ultima è caratterizzata dall’utilizzo delle ventole F420 RGB invece delle normale (che cadauna costano 35€) e per la presenza integrata del controller, che altrimenti va comprato a parte. I più interessati al mondo RGB possono anche acquistare la versione RGB Plus, che ha ben sei ventole F420 preinstallate (3 sul pannello frontale e 3 sul pannello inferiore), oltre che una F120 sul retro.
Per chi non è interessato al mondo RGB, l’H9 Flow di NZXT è un prodotto praticamente imperdibile grazie a un rapporto qualità prezzo imbattibile. Costa meno della concorrenza offrendo, contestualmente tantissimo spazio di manovra e un sacco di colpi di classe che permettono l’esecuzione di un cablaggio sopraffino.
Non da meno sono i modelli dedicati al mondo RGB, ovvero l’H9 Flow RGB e l’H9 FLOW RGB Plus. Qui la scelta dipende soltanto da “quanto colore volete” nel vostro computer ma in termini di rapporto qualità prezzo siamo sempre ad altissimi liveli.
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Conclusioni
L’H9 Flow, nella sua versione base, ha un design perfettamente riconoscibile ed è realizzato con materiali di pregio e scelte costruittive estremamente intelligenti. Il layout a doppia permette di avere un cable management di qualità superiore, permettendo di ottimizzare in maniera incredibilmente intelligente l’airflow interno del computer. L’unico “difetto”, se vogliamo essere puntigliosi e così vogliamo chiamarlo, è l’ingombro del case, che è tra i maggiori della sua categoria ma che risponde a precise esigenze per build complesse e arzigogolate.
