La Microsoft osteggia il workaroung: con il nuovo aggiornamento tanti utenti dovranno dire addio a una pratica consolidata.
In informatica, il workaround è una soluzione, temporanea oppure alternativa, che gli utenti sfruttano per aggirare un limite, contrastare un problema di compatibilità o una limitazione imposta da un sistema o un software. Chi usa Windows della Microsoft sa che la pratica del workaround è spesso necessaria.
Windows ha infatti requisiti hardware specifici (come il TPM 2.0 e CPU recenti) che non tutti i dispositivi riescono a soddisfare…Da un po’ di anni il TPM 2.0 è diventato un requisito per l’installazione di Windows. Perché? Fondamentalmente, perché Microsoft ha deciso di aumentare i livelli di sicurezza del sistema operativo.
Il Trusted Platform Module versione 2.0 non è altro che un microcontrollore di sicurezza integrato nella scheda madre del computer o nella CPU. Una componente che aiuta a migliorare la sicurezza del sistema operativo e proteggere i dati sensibili, verificando che il sistema operativo e i programmi siano integri, aiutando a generare e conservare chiavi crittografiche e dare una protezione durante l’avvio.
Il problema è che il TEMP 2.0 è presente soprattutto nei computer venduti negli ultimi cinque anni. I sistemi più vecchi non godono di questo chip controllore o non ce l’hanno attivato. Per questo gli utenti con un hardware più vecchio od obsoleto hanno imparato con il tempo alcuni trucchetti per poter comunque installare i programmi della Microsoft o far girare gli ultimi aggiornamenti di Windows.
Gli utenti bloccati da Microsoft: niente più aggiornamenti senza TEMP 2.0
Tale pratica potrebbe diventare presto impossibile: con l’ultimo l’aggiornamento, Microsoft vorrebbe infatti che solo i PC che soddisfano tutti i requisiti minimi, incluso il TPM 2.0, possano installare e utilizzare Windows 11.
E per contrastare i workaround, l’azienda di Bill Gates sembrerebbe in grado di limitare fortemente tutti i sistemi che non rispettano gli standard minimi. Come? Cancellando tutto il supporto o le garanzie. Ovvero gli aiuti che di norma vengono offerti come servizi agli utenti da parte del colosso dell’informatica.
Limitando l’installazione di Windows 11 solo su computer con un hardware in grado di rispettare i requisiti minimi, Microsoft crede di poter offrire un’esperienza più sicura, fluida e funzionale. Sia in termini di prestazioni che di supporto tecnico. In pratica, l’azienda non vuole può preoccuparsi di configurazioni non testate ufficialmente e di problemi di sicurezza che potrebbero essere risolti con il TPM 2.0.
E con l’approssimarsi della fine del supporto per Windows 10, la Microsoft vuole incentivare il passaggio a Windows 11 rimuovendo ogni possibilità di installare il nuovo sistema operativo su PC obsoleti o non conformi.