Facebook e Meta vogliono difendere i minori | La nuova funzione evita il vero problema

meta vuole difendere i minori

Meta ha annunciato che attiverà dei sistemi di limitazione automatici per monitorare le tipologie di contenuti che gli adolescenti possono vedere su Instagram e Facebook; tutto questo sarà fatto per cercare di fornire delle esperienze sicure e adatte all’età in questione.

C’è una famosa gag dei Simpson che andrebbe tirata fuori ogni singola volta che una qualche azienda o un qualche ente politico parla di azioni per le fasce della popolazione più indifese, in cui una casalinga urla con una voce molto acuta e onestamente insopportabile ma perché nessuno pensa ai bambini

Ecco, oggi parliamo di come Meta vuole iniziare a pensare con maggiore cura e attenzione agli adolescenti per fornire loro una migliore esperienza quando navigano sulle piattaforme come Meta e Instagram.

Sono più di 30 gli strumenti e le risorse per il supporto di adolescenti e genitori nella gestione dei contenuti, con particolare attenzione a due categorie di elementi: quelli che violano le regole dei social network e quelli che invece potrebbero essere considerati contenuti sensibili. 

Dei livelli di protezione ad hoc, quindi, per cercare di evitare qualche polemica extra e per cercare di proteggere, giustamente, adolescenti da contenuti di pessima qualità; andiamo a capire un po’ più nel dettaglio di che si tratta.

Cosa vuole fare di preciso Meta?

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Ci sono dei contenuti legati a autolesionismo, disturbi dell’alimentazione e determinati tipi di violenza che Meta inizierà a considerare ben più di prima pericolosi per specifiche fasce della popolazione come quella adolescente; già ora Meta non raccomanda in alcuna maniera questi contenuti all’interno dei Reel o degli esplora e con l’aggiornamento che la piattaforma vuole eseguire eviterà di farlo anche all’interno delle storie e del feed, nonostante l’eventuale condivisione da parte di un utente seguito dall’adolescente di turno.

In un post sul proprio blog, Meta ha dichiarato parte delle sue intenzioni:

“Ci consultiamo in maniera regolare con esperti di sviluppo adolescenziale, psicologia e salute mentale per cercare di rendere le nostre piattaforme sicure e adatte all’età dei giovani; questo miglioramento passa anche attraverso la comprensione di quali tipi di contenuti possono essere meno adatti agli adolescenti.
Prendiamo l’esempio di una persona che pubblica un post in cui racconta la sua lotta continua con pensieri di autolesionismo. Si tratta di una storia importante, che può aiutare a destigmatizzare questi problemi, ma è un argomento complesso e non è necessariamente adatto a tutti i giovani”.

Attenzione a una cosa: Instagram e Facebook permetteranno comunque a chi crea questi contenuti di crearli e a chi li cerca di trovarli; quello che da adesso in poi succederà è che se l’utente che cerca questo genere di contenuti è in quella fascia di utenza da considerare come protetta allora determinati risultati verranno nascosti. La strategia è la stessa che utilizza già per altre tematiche considerate delicate e con questo piccolo aggiornamento la piattaforma intende semplicemente estendere la protezione e gli strumenti che ha messo in piedi anche per una nuova serie di tematiche e argomenti.

Da qui in poi, in sostanza, Meta inserirà automaticamente tutti quanti gli account degli adolescenti all’interno della branca di account con gestione dei contenuti più restrittiva sia su Instagram e Facebook; questo vale sia per chi già è utente di Facebook, sia per chi si iscriverà dichiarando un età associabile all’adolescenza.

Gli strumenti più importanti saranno noti come “Controllo dei contenuti sensibili” su Instagram e “Riduci” su Facebook ed entrambi serviranno per lo scopo descritto di cui sopra: rendere più difficile per gli utenti imbattersi in contenuti o account potenzialmente sensibili in luoghi all’interno di Ricerca ed Esplora. 

Le nuove modifiche vedranno anche Meta inviare nuove notifiche che incoraggiano gli adolescenti ad aggiornare le loro impostazioni per rendere la loro esperienza sulle piattaforme più privata. La notifica apparirà quando un adolescente interagisce con un account di cui non è amico.

Funzionerà davvero?

Piccola nota di colore che però può servire per avere un pizzico di contesto in più: ma siamo sicuri che questa sia la strada giusta per migliorare la vita degli utenti adolescenti sui social? Sempre più ricerche cercano di suggerire prima e confermare poi che il problema reale non è il tipo di contenuti a cui gli adolescenti sono esposti ma il quantitativo di tempo passato sui social network a generare i reali problemi.

Per quanto i contenuti siano parte del problema sempre di più sono i suggerimenti relativi al quantitativo di tempo che viene passato sui vari social dagli adolescenti; Meta però non agisce quasi mai su questo genere di indicatore perché è opposto al suo revenue model, basato sulla pubblicità e capace di lavorare in perfetta sinergia con tutto un macro discorso fatto di dopamina rilasciate ai like, continui richiami ad aprire le piattaforme e così via.

I controlli saranno anche un palliativo interessante ma rischiano di non essere abbastanza per portare a una reale diminuzione dei problemi adolescenziali legati ai social network; sarà il tempo a confermare o meno questa teoria (nostra e non solo).