Michele Longobardi
Le IA che diventano troppo potenti per poi sottomettere l’umanità è un tema più serio di quanto si possa immaginare. Questa paura esiste ed è stata descritta nella letteratura e nella cinematografia di fantascienza. Ora però le aziende si stanno interrogando sul problema, facendolo diventare reale, se non addirittura incombente.
La paura che le intelligenze artificiali possano sottomettere l’umanità è un tema comune nella fantascienza perché solleva preoccupazioni che stanno diventando sempre più reali riflettendo i timori che molte persone hanno nei confronti dell’evoluzione tecnologica. Ci sono diversi motivi per cui questa “paura” è così diffusa.
L’idea che le macchine intelligenti possano diventare così avanzate da superare le capacità umane e prendere il controllo della società rappresenta una minaccia alla nostra autonomia e libertà. L’essere umano è abituato a essere la specie dominante sulla Terra, e il pensiero di essere superati da un’intelligenza artificiale si fa man mano più spaventoso.
Inoltre, le macchine non possiedono emozioni o sentimenti umani, il che può portare alla paura che non comprendano il valore della vita umana o le conseguenze delle loro azioni. L’idea di un’IA senza empatia che prende decisioni che potrebbero mettere a rischio l’umanità ci preoccupa oltremodo.
Le IA potrebbero diventare così potenti e intelligenti da superare le capacità umane in modo esponenziale. Questa superiorità può essere vista come un potenziale pericolo, poiché potrebbero prendere decisioni che vanno contro gli interessi umani, cosa che fino ad ora non era mai successa, appunto perché l’uomo si è sempre considerato il padrone assoluto.
Le aziende iniziano a preoccuparsi
Molte aziende si stanno ponendo seriamente il problema dell’intelligenza artificiale che potrebbe diventare troppo potente e indipendente, e stanno dedicando risorse considerevoli per affrontare le controversie legate alla sua sicurezza.
Alcune delle principali aziende tecnologiche, come Google, Microsoft, IBM e Facebook, hanno creato team di ricerca dedicati all’etica e alla sicurezza dell’IA. Queste aziende stanno conducendo studi approfonditi, sviluppando linee guida etiche e promuovendo la trasparenza e la responsabilità nella progettazione e nell’implementazione dell’intelligenza artificiale nei loro sistemi.
Inoltre, ci sono organizzazioni indipendenti che si concentrano sulla promozione dell’IA sicura e responsabile. Ad esempio, l’OpenAI, l’organizzazione dietro lo sviluppo di ChatGPT, si impegna a garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata per il beneficio dell’umanità e ha pubblicato principi guida per promuovere una diffusione sicura e controllata della stessa.
Tra 10 anni le IA potrebbero dominarci
OpenAI, l’azienda nota per la creazione di ChatGPT, ha riconosciuto che il potenziale futuro dell’intelligenza artificiale potrebbe superare l’umanità in modo significativo. Pertanto, ha formato una squadra dedicata a gestire questa situazione in rapida evoluzione.
Secondo stime dell’azienda stessa, il superamento dell’umanità da parte dell’IA potrebbe verificarsi senza problemi entro i prossimi 10 anni. Per affrontare questa sfida, OpenAI ha deciso di dedicare il 20% delle sue risorse di calcolo attuali allo sviluppo di un algoritmo focalizzato ad allineare l’etica e i valori umani alla creazione di IA.
L’obiettivo principale sarà garantire che l’IA segua principi di correttezza e sia in linea con i valori umani. Le dichiarazioni di OpenAi non lasciano spazi a dubbi, l’azienda è davvero convinta che le IA potrebbero diventare molto pericolose:
La superintelligenza sarà la tecnologia più impattante mai inventata dall’umanità e potrebbe aiutarci a risolvere molti dei problemi presenti nel mondo. Ma l’enorme potere di una superintelligenza potrebbe anche essere molto pericoloso e portare alla sottomissione dell’umanità o addirittura alla sua estinzione.
L’intelligenza artificiale è un campo in rapida evoluzione, pertanto gli esperti prevedono che questa possa raggiungere in futuro risultati incredibili, sia in senso positivo sia in senso negativo.