Il sole sta per avere visite umane: non siamo mai stati così vicini alla nostra stella

mai stati così vicini al sole

Avvicinarsi al Sole è un’impresa impossibile, la stella intorno a cui ruota il nostro pianeta potrebbe incenerire qualsiasi cosa che tentasse di approcciarsi a lei. Eppure, pochi giorni fa, la NASA è riuscita ad arrivare in un punto vicino al Sole che nessuno aveva mai raggiunto.

La temperatura del Sole è stimata sui 15 milioni di gradi Celsius nel suo nucleo e di circa 5500 gradi Celsius sulla sua superficie, chiamata fotosfera. Queste stime sono basate su osservazioni e modelli teorici.

A causa delle sue condizioni estreme, è praticamente impossibile avvicinarsi al Sole Le temperature elevate rendono l’avvicinamento diretto un’impresa folle, in quanto qualsiasi oggetto si avvicinasse al Sole verrebbe rapidamente distrutto a causa del calore intenso. Inoltre, il Sole emette una quantità enorme di radiazione, inclusa la luce ultravioletta, che risulterebbe mortale per gli esseri umani e per la le altre forme di vita.

Ovviamente, quando diciamo “avvicinarsi al Sole”, intendiamo distanze di milioni di chilometri che in termini astronomici possono non essere nulla. Fino ad oggi, nessuna sonda o veicolo spaziale è riuscito ad arrivare al punto più vicino raggiungibile del Sole, che si trova a una distanza di circa 6 milioni di chilometri dalla superficie della stella. La sonda spaziale più vicina al Sole è la Parker Solar Probe, lanciata nel 2018, che ha iniziato a studiare il Sole da una distanza record di 17,5 milioni di chilometri nel novembre 2018.

La Parker Solar Probe continuerà ad avvicinarsi al Sole man mano che il suo percorso orbitale si avvicina sempre di più al nostro astro, raccogliendo dati preziosi sulla corona solare e i processi che avvengono nelle regioni più esterne del Sole.

La sonda che non ha paura del Sole

La Parker Solar Probe è una sonda spaziale della NASA che ha come obiettivo principale lo studio del Sole. È stata lanciata il 12 agosto 2018 ed è stata così chiamata in onore del fisico solare Eugene Parker, che ha formulato molte teorie fondamentali sulla fisica del vento solare, ovvero il flusso di particelle cariche emesso dall’alta atmosfera del Sole.

La sonda è stata progettata per avvicinarsi il più possibile al Sole, nel tentativo di raggiungere una distanza più vicina rispetto a qualsiasi altra sonda spaziale precedente. Durante la sua missione, la Parker Solar Probe effettua una serie di orbite strette attorno al Sole per studiare da vicino la sua atmosfera esterna, chiamata corona solare.

La sonda porterà a termine la sua missione scientifica attraversando la corona solare e raccogliendo dati sui processi fisici che si verificano in questa regione esterna del Sole. L’obiettivo principale è quello di risolvere alcuni dei misteri del Sole, come ad esempio perché la corona solare è molto più calda della superficie visibile e come il vento solare viene accelerato a velocità così elevate.

Credits: solarsystem.nasa

Per raggiungere la corona solare, la Parker Solar Probe utilizzerà una combinazione di schermature termiche avanzate e scudi termici speciali per proteggersi dalle temperature estreme. Il suo scudo termico anteriore raggiungerà temperature di oltre 1,370 gradi Celsius durante il passaggio più ravvicinato al Sole.

La missione della Parker Solar Probe è di fondamentale importanza per la comprensione del Sole e per il miglioramento delle previsioni sulle tempeste solari, che possono influenzare le comunicazioni elettriche sulla Terra.

La sonda si è avvicinata tantissimo al Sole

Il 27 giugno 2023, la sonda Parker Solar Probe della NASA ha raggiunto un traguardo significativo nella sua missione. Durante la sua sedicesima orbita attorno al Sole, la sonda si è avvicinata in modo straordinario alla sua superficie, effettuando un flyby il 22 giugno a soli 8,5 milioni di chilometri di distanza.

Dopo aver completato questo passaggio ravvicinato, la sonda è tornata al suo normale funzionamento. Il prossimo passo del programma prevede che la sonda esegua il suo sesto volo ravvicinato del pianeta Venere per assicurare una traiettoria regolare.

Ma non è finita qui, l’obiettivo è avvicinarsi ancora di più. Il team presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) ha effettuato un aggiustamento di rotta, il primo dal marzo 2022, per garantire una corretta preparazione per il futuro perielio a soli 7,2 milioni di chilometri dalla superficie solare, la distanza più vicina mai raggiunta.

La sonda segue un’orbita ellittica che la porta molto vicino al Sole durante i suoi voli ravvicinati. Durante queste orbite, la sonda accelera a velocità molto elevate, raggiungendo oltre 690,000 chilometri all’ora. Questa velocità le permette di resistere alla forza gravitazionale del Sole e di rimanere su una traiettoria sicura.