Le AI hanno un nuovo nemico, parla il cofondatore di Apple

fondatore apple contro ai

Mercoledì scorso, il cofondatore di Apple ha fatto un’apparizione improvvisata a “Squawk Box” della CNBC per parlare del sempre più popolare chatbot alimentato da intelligenza artificiale creato da OpenAI.

Wozniak ha detto di trovare ChatGPT “piuttosto impressionante” e “utile per gli esseri umani”, nonostante la sua abituale avversione per le tecnologie che pretendono di imitare i cervelli umani: “Il problema è che fa cose buone per noi, ma può commettere errori orribili non sapendo cosa sia l’umanità”.

Primo piano laterale di Wozniak che pone l'indice sul labbro per azzittire.

L’avvento delle AI e di ChatGPT

Da diversi punti di vista, l’intelligenza artificiale di ChatGPT è sicuramente impressionante: sta imparando a svolgere compiti che possono richiedere agli esseri umani giorni, settimane o anni, come scrivere sceneggiature, articoli, documenti di ricerca o persino testi con lo stile di Nick Cave (se volete sapere cosa ne pensa il celebre musicista trovate qui l’articolo). Non a caso ChatGPT ha raggiunto i 100 milioni di utenti dopo soli due mesi dal suo lancio, raggiungendo il traguardo molto più velocemente di social come TikTok, che ha impiegato nove mesi, e Instagram, a cui sono serviti ben due anni e mezzo.

Questo successo ha portato aziende come Microsoft a investire milioni sul chatbot di OpenAI, ormai pronto ad essere integrato nel motore di ricerca Bing. Proprio recentemente, il fondatore di Microsoft Bill Gates ha rilasciato un intervista dove esprime tutto il suo enorme entusiasmo per questa nuova tecnologia: se volete saperne di più potete leggere qui l’articolo.

Steve Wozniak è scettico sull’affidabilità delle AI

Le manovre di Microsoft e il successo di OpenAI hanno costretto persino un gigante come Google ad affrettare il lancio di Bard, un nuovo chatbot prodotto dalla grande”G” pronto a rivaleggiare con ChatGPT: vi invitiamo a leggere l’articolo su Bard che trovate qui per maggiori informazioni.

Come avrete capito, anche se Steve Wozniak riconosce le enormi potenzialità di questa tecnologia, il cofondatore di Apple non si fida del tutto delle intelligenze artificiali, soprattutto quando vengono applicate nella guida autonoma, come l’autopilot di Tesla, o nei chatbot come ChatGPT. Secondo Wozniak la tecnologia di ChatGPT può certamente aiutare gli esseri umani anche se non sa ancora come trasmettere “umanità” o “emozioni e sentimenti sui soggetti”.

Wozniak in una delle sue numerose ospitate a CNBC

La tesi principale di Wozniak è incentrata sul concetto che l’intelligenza artificiale non può attualmente sostituire il cervello umano, e per farlo mette in risalto anche i limiti delle funzioni autopilot, sempre più diffuse, che non può ancora replicare il comportamento di un conducente umano:”È piuttosto impressionante, ma il problema è che se da un lato fa cose buone per noi, dall’altro può commettere errori orribili non sapendo cosa sia l’umanità. […] Voglio dire, proprio come se stessi guidando un’auto e sapessi cosa potrebbero fare le altre auto in questo momento, perché conosci gli esseri umani”.

Il cofondatore di Apple ha parlato anche dello sviluppo dell’intelligenza dei computer, paragonandolo ai progressi nel gioco degli scacchi: quando i computer hanno battuto per la prima volta dei giocatori umani a scacchi, le persone sono rimaste stupite dalla loro intelligenza, ma Wozniak sottolinea che i computer stavano semplicemente seguendo metodi diversi da quelli del cervello umano.

Le AI possono sbagliare

Nonostante il suo scetticismo, Wozniak ritiene che l’IA possa essere utile all’uomo: per il cofondatore di Apple l’IA continuerà a crescere e a migliorare, soprattutto perché è in grado di scansionare le informazioni un miliardo di volte al secondo, il che è al di là delle capacità del cervello umano. Tuttavia, ci tiene a ricordare che l’IA, non comprendendo la natura umana, può anche commettere errori che potrebbero avere gravi conseguenze.

Wozniak durante un'intervista di CNBC

A sostenere lo scetticismo di Wozniak arrivano gli errori e i limiti dei chatbot emersi negli ultimi mesi. È vero, ChatGPT è facile da usare, ma non è infallibili: Hasan Chowdhury di Insider ha riferito a Febbraio che Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, ha ammesso che ChatGPT presenta “carenze in termini di pregiudizi”, per cui potrebbe potenzialmente generare risposte razziste, sessiste o di parte.

I problemi non riguardano soltanto ChatGPT ovviamente: il nuovo chatbot sperimentale di Google, di cui vi abbiamo parlato nei primi paragrafi, ha dato una risposta imprecisa a una domanda sul telescopio spaziale James Webb durante una prima presentazione a Parigi. Se volete approfondire gli eventi dietro l’errore costato a Google ben 100 miliardi di dollari, vi invitiamo a leggere il nostro arcolo: lo trovate proprio qui.