Postepay: ecco cosa cambia con le nuove direttive europee

postepay cosa cambia direttive europee

Se siete clienti Banco Posta e possessori di una carta Postepay Postepay Evolution probabilmente avrete già ricevuto a casa una lettera volta ad informarvi dei cambiamenti effettuati dalle Poste Italiane in adeguamento alle normative europee in materia di servizi di pagamento sul mercato interno. Comprendiamo, tuttavia, che si tratti di molte pagine che possano risultare ostiche per i meno avvezzi al gergo legislativo, nonché risulti essere complicato distinguere quali siano stati effettivamente i cambiamenti e come essi vadano ad influire sulla vita di tutti i giorni.

Ecco quindi riassunti per voi tutti i punti e cosa effettivamente cambierà con l’entrata in vigore delle normative europee per chi abbia una carta Postepay o Postepay Evolution.

Postepay e direttive europee: cosa comporta l’adeguamento

Come si legge all’incipit della prima delle 8 pagine inviate da Poste Italiane a tutti i clienti, viene proposta una modifica unilaterale del contratto per recepimento della Direttiva (UE) 2015/2366 in materia di servizi di pagamento nel mercato interno. Non lasciatevi spaventare dai paroloni utilizzati, in quanto i cambiamenti sono estremamente intuitivi e facili da comprendere.

Vedi anche: come saltare la fila alle Poste

Innanzitutto, vi è la “Riduzione della franchigia prevista a carico dei clienti (da 150 a 50 euro) in caso di pagamenti non autorizzati connessi all’utilizzo di strumenti di pagamento smarriti o rubati o indebitamente utilizzati; se il pagamento è effettuato con carta, la franchigia non si applica secondo quanto stabilito dalle regole dei circuiti internazionali e il cliente non sopporta alcuna perdita”. Ciò significa che, in caso di frode, acquisti o addebiti sulla carta non autorizzati, il possessore della Postepay potrebbe vedersi decurtare il proprio rimborso al massimo di 50 Euro e non più di 150 Euro come previsto in precedenza.

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Un altro cambiamento che comporta la Direttiva 2015/2366 sarà, inoltre, rendere più veloce e efficiente i servizi di risposta a eventuali reclami effettuati a carico di Poste Italiane e una riduzione dei tempi di rimborso in caso il cliente disconosca l’operazione e lamenti una operazione non autorizzata. Non vi è tuttavia traccia di numeri temporali, quindi per ora non ci è possibile riferire se vi sia effettivamente stato un cambiamento in tal senso e se vi sia effettivamente stato un miglioramento nei tempi di risposta.

Acquisti e prelievi all’estero più costosi con Postepay

Cattive notizie, invece, arrivano dal fronte di acquisti e prelievi esteri. Su ogni singola transazione in valuta diversa dall’Euro, infatti, sarà applicata una tassa di 1,10% dell’importo totale. Ciò significa che mentre prima il costo di una operazione di ritiro danaro da un Atm abilitato all’estero era pari a 5 Euro, ora il costo sarà di 5 Euro più 1,10% in caso la valuta del paese in cui vi troviate sia diversa. Si tratta quindi di un ulteriore onere che si aggiunge ai già non esattamente precisi tassi di conversione applicati dai circuito bancario Poste Italiane.

Non solo, il cambiamento andrà ad inficiare anche gli acquisti online. La tassa dell’1,10% viene infatti applicata anche a pagamenti online in valuta diversa dall’Euro, rendendo quindi ulteriormente sconvenienti acquisti da privati su Ebay o negozi che non offrano una conversione automatica in Euro della propria merce.

In ultima istanza e meno importante, vi è l’estensione fino al 31 dicembre 2018 di alcuni servizi, come l’invio gratuito di un duplicato del proprio PIN, altrimenti del costo di 1,20€, la possibilità di inviare gratuitamente denaro in modalità p2p fino a 25€ al mese e la possibilità di modificare gratuitamente la funzionalità della propria carta prepagata.