A ben 7 anni dal quinto capitolo e a 4 dallo spin-off 2042, Battlefield ha deciso quest’anno di scendere nuovamente in gioco, riportando la saga di Electronic Arts sui nostri PC e sulle nostre piattaforme di gioco. Un ritorno atteso spasmodicamente dagli appassionati, che non vedevano l’ora di gettarsi nuovamente nei campi di battaglia della serie.
Ma Battlefield 6 si sarà rivelato il ritorno che tutti noi stavamo aspettando? Per scoprirlo ci siamo immersi nei giorni scorsi del gioco, cercando di capire se possiede tutte le carte in regola per imporsi come uno degli FPS più importanti dell’anno.
Un grande ritorno
Vogliamo tagliare subito la testa al toro confermandovi come sì, Battlefield 6 è un degno esponente della saga, nonché il ritorno che tutti noi ci meritavamo, sebbene qualche piccola macchia inibisca il prodotto di EA ad ambire a vette ancora maggiori.

Il primo aspetto che vogliamo trattare è sicuramente quello relativo alla messa in scena del tutto, con il sesto capitolo principale della celebre saga che riesce a riproporre una guerra totale in un modo quasi magistrale. I campi di battaglia del titolo sono infatti vivi, colmi di armi, soldati, carrarmati, veicoli e reagiscono attivamente allo svolgimento del conflitto. I palazzi colpiti pesantemente crollano infatti dopo numerose esplosioni, eliminando precedenti ripari e stravolgendo strategie, mentre le scale portatili aprono la strada a nuove vie, dove posizionarsi e assaltare le forze avversarie.
Soprattutto nel multiplayer, che racchiude al suo interno tante modalità pensate sia per piccole schermaglie che per scontri su larga scala, Battlefield 6 riesce a esprimere il meglio di sé e regalare alcune delle sensazioni migliori che abbiamo trovato in un FPS da diversi anni a questa parte.
Ottime sensazioni che sono legate a doppio filo con la scelta di recuperare alcuni aspetti del passato, come le classi a disposizione dei giocatori. Assalto, Geniere, Supporto e Ricognitore tornano quindi a essere le protagoniste di ogni scontro a più giocatori, dando nuova linfa alle scelte tattiche e strategiche di ogni squadra. Trovarsi a condividere il campo di battaglia con un team affiatato fa infatti tutta la differenza del mondo, con la vittoria che è decisamente più vicina se si pensa a come aiutare il proprio team e non solo a come aumentare il proprio coefficiente K/D.

Molto, molto buone sono anche le varie mappe che sono state inserite fin dal lancio. In particolare abbiamo apprezzato molto la guerriglia urbana di New York, con anche le altre opzioni a disposizione che ci hanno comunque decisamente soddisfatto. L’aspetto più positivo a riguardo in Battlefield 6 è come EA sia riuscita a creare delle zone di guerra dove il ritmo dell’azione si mantiene sempre alto e dove dietro ogni angolo potrebbe rivelarsi un’imboscata. Niente più decine di secondi a correre nel vuoto alla ricerca dello scontro più vicino quindi, bensì dei ritmi più serrati che fanno davvero, davvero bene al gioco.
Senza un attimo di respiro
Tutto ciò non sarebbe sufficiente se non supportato a sufficienza da un gunplay altrettanto buono. Fortunatamente Battlefield 6 riesce a fregiarsi anche di un ottimo sistema di combattimento, che si avvicina con questo episodio a quello dei Call of Duty senza però mai oltrepassare il confine tra le due saghe.
Così come le mappe, anche il gameplay è infatti più veloce e serrato, con anche il tempo necessario ad abbattere un avversario che è stato ridotto rispetto al passato. Una serie di modifiche che spingono quindi il gioco verso dinamiche differenti rispetto a prima, senza però snaturare mai la natura della saga.

Magari per i veterani della serie servirà qualche ora per abituarsi a questo cambio di paradigma, ma una volta fattaci l’abitudine vi assicuriamo che sarà decisamente difficile tornare indietro e molto difficilmente rimpiangerete il passato.
Guerra totale
Pure sul piano tecnico Battlefield 6 è un signor gioco, che garantisce davvero la guerra totale, almeno videoludicamente parlando. Graficamente il tutto è davvero bello da vedere e colmo di effetti, risultando in un vero tripudio di esplosioni, crolli e devastazione. Pure lato audio il lavoro fatto è importante e permette di assaporare ogni singolo colpo e ogni singolo passo nel modo corretto.
Con una buona configurazione, dotata di RTX 5070, Intel Core Ultra 7 265K e 48GB di RAM, abbiamo poi vissuto la nostra esperienza in Quad HD a dettagli ultra senza il minimo calo di framerate, godendoci ogni singolo secondo la bontà grafica del gioco. Neppure la distruzione di un grosso edificio, mentre nei paraggi un carrarmato esplodeva colpito da un colpo di un RPG, ha messo in difficoltà il motore di gioco, che è rimasto sempre fluido e oltremodo modo bello da vedere.

Lo stesso non si può purtroppo dire della campagna, che risulta un po’ il tallone d’Achille dell’intera esperienza. Seppur dotata di alcuni frangenti niente male, infatti, è evidente come sia stata composta in fretta e furia, con alcune sezioni che sembrano un po’ posticce mentre altre risultano chiaramente mancanti. Pure i vari personaggi sono tutt’altro che ben caratterizzati e contribuiscono alla cattiva riuscita di una modalità che avrebbe sennò avuto molto da dire.
Giudizio finale
Battlefield 6 è il gioco che tutti i fan della saga si meritavano e il grande ritorno dello storico franchise. Coadiuvato da un aspetto tecnico notevole, l’ultimo episodio della serie di Electronic Arts riesce infatti a offrire un’esperienza multigiocatore davvero ben fatta, capace di evolvere la saga senza arrivare mai a snaturarla. Peccato solo per una campagna sotto tono, ma per il resto ci siamo davvero divertiti in compagnia del gioco.
Voto: 8.5

