Digimon Story Time Stranger è il gioco a tema Digimon più ambizioso di sempre: la nostra recensione su PS5

digimon story time stranger copertina logo e personaggi

Nella grande faida tra Pokémon e Digimon non è una sorpresa dire che i mostriciattoli tascabili hanno sempre dominato su quelli digitali, che purtroppo non sono mai riusciti a sbarcare il lunario. Potrebbe essere il caso anche per questo nuovo titolo, Digimon Story Time Stranger, che si presenta come il gioco più ambizioso della serie, ma mostra anche evidenti difetti che ne minano il successo su larga scala.

Sebbene si noti ancora una generale arretratezza tecnica – niente si troppo diverso dalla situazione del competitor Game Freak – il gioco si piazza sulla linea dei JRPG moderni e può interessare anche chi non si è mai avvicinato ai mostriciattoli digitali, regalando tante ore di gameplay con solo qualche perplessità all’inizio.

Viaggi nel tempo e tra i mondi

Tokyo. Sei un agente dell’organizzazione segreta ADAMAS, che si occupa di indagare sulle anomalie che colpiscono il mondo. Nel prologo potrai scegliere il tuo primo Digimon (scelta poco rilevante perché saranno tutti ottenibili successivamente) e assistere a una colossale esplosione che però ti catapulterà 8 anni indietro nel tempo: dovrai fermare “l’Inferno di Shinjuku”, il cataclisma che hai visto distruggere il mondo. Non vogliamo approfondire ulteriormente la trama perché è uno degli aspetti che ci ha fatto godere di più il gioco che risulta invece abbastanza statico nelle fasi esplorative.

Uno screenshot di gameplay di Digimon Story Time Stranger
Viaggi nel tempo e tra i mondi (player.it)

Balzando tra la Tokyo del presente e del passato e Iliad, il mondo dei Digimon dai vari biomi, potrai incontrare oltre 400 Digimon ed esplorare numerosi e vasti dungeon. Vasti però, non ricchi purtroppo: le aree esplorabili in cui passerai la maggior parte del tempo di gioco, sono grandi, ma alquanto spoglie, il che porta il giocatore a muoversi tanto senza ottenere però ricompense particolarmente gratificanti. Lo scanner permette di rilevare la posizione di ceste e materiali – altrimenti difficili da vedere, soprattutto da punti distanti – spesso ubicati alla fine di corridoi inseriti lì tanto per farti affrontare qualche Digimon in più prima di arrivare al “premio”. Altre volte la mini mappa sembra mostrare una via che invece è bloccata da ostacoli invalicabili. Insomma, le carenze di level design sono evidenti, ma avere questi luoghi ampi e ricchi di mostriciattoli permette di livellare senza dover fare backtracking.

Almeno, il mondo dei Digimon è più vivo e variegato dei ripetitivi scenari urbani di Tokyo e tutti i Digimon si danno da fare con mestieri che li rendono sempre più umani e conversazioni che aggiungono un po’ di profondità al mondo di gioco, altrimenti parecchio piatto e privo di interazioni rilevanti.

Uno dei personaggi di Digimon Story Time Stranger
Viaggi nel tempo e tra i mondi (player.it)

Cattura e allenamento dei Digimon

Visto che di farming di esperienza ce ne vorrà parecchio, sono state implementate delle meccaniche che rendono meno lungo e noioso questo necessario aspetto del gameplay: oltre alla battaglia automatica e alla velocità x5, è possibile colpire i Digimon “selvatici” con un attacco a sorpresa e se questo infligge più danni dei PF (Punti Ferita) dell’avversario la lotta non inizia nemmeno, velocizzando il farming. A volte però in un solo combattimento ci sono più avversari, quindi la lotta parte comunque, ma col vantaggio di averne abbattuto già uno.

Uno dei menù di Digimon Story Time Stranger
Cattura e allenamento dei Digimon (player.it)

Nelle prime fasi di gioco ci ritroveremo già contro nemici potenti, ma con l’espediente non troppo gradito del Deus Ex Machina che appare e risolve la situazione combattendo al nostro fianco durante le boss fight. Il gioco però ingrana presto e le lotte si fanno impegnative senza ricorrere a supporti esterni. È necessario comprendere bene gli attributi ed elementi per studiare una strategia vincente.

Ogni Digimon può avere uno di tre Attributi, Vaccino, Virus o Data che hanno un sistema di resistenze triangolare (Vaccino batte Virus, Virus batte Data, Data batte Vaccino), ma oltre a questi, ogni Digimon avrà determinati Elementi su cui è efficace o a cui è resistente che possono essere visionati tramite l’apposita funzione di Analisi dei nemici durante il combattimento. In assenza di particolari meccaniche offensive dei nemici, come in tanti altri monster collector si finisce per usare la stessa mossa a ripetizione e la possibilità di curarsi nello stesso turno in cui si attacca rende molte lotte più semplici e basate sull’uso di strumenti (salvo l’auto-imposizione del giocatore di non usufruire delle cure). Esistono anche le Arti Incorciate, mosse uniche non legate ai Digimon, ma al nostro personaggio umano, che può così aiutare i mostriciattoli in combattimento. Se nonostante tutto il gioco risulta difficile, è presente una comoda modalità Storia con lotte veramente poco impegnative e farming nettamente diminuito.

Una scena di combattimento in Digimon Sotry Time Stranger
Cattura e allenamento dei Digimon (player.it)

La squadra è composta da tre mostriciattoli che combattono in prima linea e tre riserve che entrano in campo quando i primi vanno K.O. o se si seleziona il Cambio. Più volte sconfiggerai una certa specie di Digimon e più dati accumulerai: raggiunto il 100% (meglio 200% per un Digimon più potente in partenza) si potranno convertire questi dati in un Digimon tutto nostro che verrà aggiunto al Box.

Uno screenshot della Digifarm in Digimon Story Time Stranger
Cattura e allenamento dei Digimon (player.it)

Tutti i Digimon, anche quelli nel box, accumulano Esperienza e possono quindi livellare e accedere alla Digievoluzione. Ogni specie ha più Digievoluzioni e più stadi, spesso assolutamente incoerenti col suo design precedente, caratteristica dei mostriciattoli digitali che fa spesso storcere il naso ai meno appassionati, ma che sicuramente aiuta con l’effetto sorpresa!

Una delle schermate per le evoluzioni in Digimon Story Time Strangers
Cattura e allenamento dei Digimon (player.it)

Tra l’altro è possibile interagire coi primi tre mostriciattoli della propria squadra che seguono il giocatore nell’overworld e definire la loro personalità, cosa che influenzerà i loro parametri – quindi anche le Digievoluzioni possibili – e fornirà un’abilità extra. Per i collezionisti, Digimon Story Time Stranger è un sogno. Ma per gli strateghi e gli esploratori un po’ meno. Forse, aggiunge qualcosa all’esperienza esplorativa solo la possibilità di cavalcare alcuni Digimon.

Conclusioni

Digimon Story Time Stranger non è affatto un gioco perfetto, sebbene sia sicuramente il più avanzato della serie. Ci siam chiesti tanti “perché”: perché se devo comprare dei vestiti per il mio avatar non li posso vedere prima di acquistarli? Perché questo gattino carino si è digievoluto in una strana scimmia? Perché questo corridoio sembra accessibile dalla mappa, ma in realtà non lo è? Perché questo corridoio esiste in prima battuta se non per farmi trovare una cesta con un materiale leggermente più raro? Insomma, le premesse per un buon JRPG monster collector a turni ci sono, anche se resta un po’ acerbo nei dettagli e soprattutto nella struttura e ricchezza dei dungeon. Ma c’è del buono, soprattutto per i collezionisti e per chi gradisce una bella storia intrigante e soprattutto lunga. Lo stile grafico, sebbene un po’ datato, lo rende piacevole da giocare anche in 30 FPS visto il genere. Peccato per alcune missioni e contenuti aggiuntivi a pagamento evitabili (la Sala dell’Intermezzo).

Voto finale: 8