Road 96 Mile 0 | Recensione PC | K e Z alla riscossa

Zoe e Kaito sono seduti su una poltrona circondati dai paesaggi di Petria

A due anni dall’uscita di Road 96, DigixArt rilascia un breve prequel su Steam, Nintendo Switch, Xbox One, X/S e PS4 e PS5. Troverete le mia recensione dell’originale qui.

Già un anno fa Road 96 si è scavato un posto nel mio cure senza farsi troppi problemi e Road 96 Mile 0 sembra proprio usare quello spazio scavato per colpire ancora più in profondità e piantare un seme di sano magone e (di nuovo) nostanglia.

Prima di iniziare e parlare del gioco stesso, va fatta una premessa:

Road 96 Mile 0 è godibile anche se non si è giocato Road 96, ma risulterebbe in una esperienza completamente diversa. Non solo, Road 96 Mile 0 è un gioco breve. Il sottoscritto l’ha finito in 5 ore. È un gioco a standalone ma ha il gusto di un DLC, e ne mantiene anche il costo.

Dunque senza sprecare ulteriori parole, iniziamo!

Tutti i brani in questo articolo sono presenti nel gioco.

Percorsi Psichedelici!

Il graffito di un bambino che dipinge una scritta "You're never too young to dream big"
Come al solito i graffiti di Road 96 sono stupendi

Il gameplay di Road 96 Mile 0 è un esperimento di gameplay interessante. Innanzitutto i protagonisti sono limitati. Al contrario del sequel in fatti il gioco ci vedrà nei panni, alternati, di due personaggi: Zoe (la stessa di Road 96) e Kaito.

Il gioco è diviso in tre parti:

La soundtrack di Road 96 Mile 0 continua a spaccare

Delle scene che prenderanno luogo in una sorta di “safe house”, in cui potremo interagire con l’altro compagno di viaggio, interagire con i graffiti e i minigiochi della safe house e infine scegliere dove recarci come prossimo passo. Il gioco non è open map, ma ci permette di vivere gli eventi nell’ordine che preferiamo. Un’illusione di scelta, ma funziona.

Ci sono poi le scene principali, dei livelli veri e propri in cui ci saranno collezionabili nascosti e sarà possibile influenzare i personaggi con delle piccole scelte ed eventualmente portare avanti la trama. Questi momenti sono quelli più simili ai classici che Road 96 offriva tra un viaggio e l’altro, ma l’obiettivo non sarà sopravvivere/arricchirci, ma puramente esplorare e interagire.

Infine ci sono i percorsi psichedelici: strani esperimenti di gameplay che ricordano una versione di temple run mischiato con un rhytm game. Questi momenti rappresentano momenti narrativamente catartici per i personaggi. Che sia un inseguimento o la rievocazione di un trauma, Road 96 Mile 0 individua in questo gameplay metaforico una perfetta soluzione per rappresentare l’impatto mentale sui personaggi senza raccontarlo direttamente o senza inscenare scene troppi esplicite o “cutscene”.

I percorsi psichedelici sono dannamente geniali: riescono a mostrare invece che raccontare, senza snaturare il gioco con scene violente o di difficile comprensione. I percorsi sono sicuramente un esperimento riuscito ed è un tipo di meccanica che altri giochi dovrebbero sicuramente studiare.

Il ritorno delle Brigate Nere

Un graffito sul muro con su scritto "FUCK PETRIA" in vernice rosa
Il mio bellissimo graffito.

La scrittura di Road 96 Mile 0 mantiene il livello del sequel e soddisfa pienamente le aspettative che potrebbero esserci su una storia per un personaggio già conosciuto.

La trama vede come protagonisti due ragazzi: Zoe (Z) e Kaito (K) alle prese con le loro scorribande adolescenziali, costretti però entrambi a crescere troppo in fretta per la situazione politica difficile di Petria.

Guarda caso il figlio del dittatore è biondo e gioca su un altalena…

DigixArt riesce con estrema naturalezza a descrivere degli adolescenti credibili, dona loro dei dialoghi sensati e divertenti e soprattutto tratta di temi estremamente difficili in una maniera sempre poetica e rispettosa. I graffiti di Road 96 Mile 0 sono meravigliosi e comunicano molto bene il canto del cigno di una generazione di Petria condannata.

Road 96 Mile 0 riesce anche ad avere scene o argomenti divertenti e un po’ esagerati senza tirare fuori dall’immersione, ma anzi, li esegue con la maestria di chi li trasforma in momenti di leggerezza, che strappano il sorriso e abbassano la guardia prima del magone.

Anche narrativamente parlando, i percorsi psichedelici risultano funzionanti e geniali. Raccontare indirettamente offrendo finestre nella psiche dei personaggi senza rovinare l’immersione o trasformarlo in spiegone. Ancora una volta insomma, DigixArt fa scuola di come narrare qualcosa tramite il gameplay.

Un oasi nel deserto

Zoe su dei pattini a rotelle corre tra folle che urlano "Tyrak!" verso il muro dove fu scatenato l'incidente del 1986 dell'ambientazione.
I percorsi psichedelici sono moolto particolari

Graficamente, Road 96 Mile 0 è pressoché uguale al sequel. Ergo modelli e texture semplici e la maggior parte del duro lavoro lo fanno degli shader brillanti che danno quasi un effetto fumettoso al gioco.

Peccato per la modalità foto, ancora assente, in diversi punti mi sarebbe piaciuto fermarmi e ammirare la scena. In aggiunta al design dei livelli distopico (ma così deve essere essendo una dittatura ispirata a 1984), Road 96 Mile 0 crea dei veri e propri bombardamenti visivi con i viaggi psichedelici.

Le scene dei viaggi psichedelici hanno inoltre una regia che, combinata con la soundtrack geniale, mi invitava più volte a rilassarmi a farmi indietro e a godermi il viaggio.

Come scoprire nuovi brani: Road 96 edition

Kaito su uno skateboard in una strada derserta al centro di un paesaggio paradossale fatto di ardesia e sabbia
Un altro percorso psichedelico, completamente diverso!

Con una puntualità svizzera Road 96 Mile 0 decide di donarmi l’ennesima estasi musicale e presenta alcuni brani del sequel più qualche aggiuntivo, originale e non.

Così come in Road 96, la soundtrack è un pezzo fondamentale del gioco e della sua narrativa. Vivere le scene e le emozioni che Road 96 Mile 0 offre, senza la soundtrack o anche con una soundtrack diversa, lederebbe tanto il risultato finale.

Come ogni altra parte del gioco, anche la soundtrack stessa è potenziata e intensificata nelle fasi di gioco dei percorsi psichedelici, creando piccole finestre di ritmo in un gameplay che sarebbe altrimenti semplice o addirittura banale.

Sotto questa finestra, Road 96 Mile 0 è la realizzazione di ciò che la completa sinergia tra gameplay, narrativa, grafica e sonoro possono fare.

Il brano medio di Road 96 Mile 0, come potete sentire in questi sample è più triste di quello di Road 96, ma si addice comunque alla perfezione all’umore malinconico di una amicizia intensa in un periodo e in un luogo difficile, il quale rifiuta le amicizie così.

Conclusioni

A volte, a Petria, è facile sentirsi da soli al buio

Road 96 Mile 0 è stata una esperienza breve ma intensa. Un DLC per Road 96 senza esserlo, una finestra sul passato di uno dei personaggi più belli, sui valori dell’amicizia e su come, prima di fuggire di casa, l’adolescenza a Petria poteva essere. Road 96 Mile 0 è una breve poesia, un piccolo spuntino che mi lascia affamato di altro Road 96, di altre storie così mature, di altre storie così reali. Perché Petria potrà anche non essere reali, ma le emozioni che si provano giocando Road 96 Mile 0 lo sono.

PRO

  • Soundtrack impeccabile
  • Personaggi reali e trama profonda

CONTRO

  • Molto breve
  • Non è la stessa cosa se non si è giocato Road 96

Se hai letto tutta la recensione (e l'hai letta per davvero tutta senza imbrogliare) puoi cliccare qui sotto per scoprire il voto:

8.5

Storia - 9 / 10

Grafica - 9 / 10

Longevità - 7 / 10

Gameplay - 9 / 10

Sonoro - 10 / 10